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Ambiente. Futuro nero - Museo del Piave

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Giugno 2010 • societàUNA STORIA VERA NEL CADOREIntervista con l’uomo che volevasuicidarsi per colpa <strong>del</strong>la bancaMi risulta dalla cronaca deigiornali che Lei sia statobistrattato da una bancama che anche nel Cadoresi sono verificati altri fattisconcertanti e pregiudizievolialla corretta gestione<strong>del</strong>l’economia locale tantoda indurlo a ricorrere adazioni estreme.Effettivamente a seguito <strong>del</strong>lemie intenzioni di finirla, ho avutola piena solidarietà edisponibilità da parte dimolti e noti industriali<strong>del</strong> Cadore i quali sisono riproposti di darmiun aiuto perchè, vede, èpiù facile essere aiutatida chi ha vissuto questatriste situazione, inquanto solo loro sannocapire la sofferenza chesi prova in queste circostanzenon per nientei Latini dicevano “homo sinepecunia imago mortis”Cosa è accaduto con laBanca?E’ accaduto di tutto! Ma quelloche mi ha indisposto di più,oltre al danno subito, è statal’arroganza, l’ingerenza, la villania,l’improntitudine e l’assenza<strong>del</strong> basilare sensodi umanità da parte <strong>del</strong>direttore e <strong>del</strong>la direzioneveneto <strong>del</strong>la banca!Pensi che il direttore èarrivato al punto di costringermia svendere lacasa che avevo ereditatodalla morte di mia madree che era stata messaa garanzia <strong>del</strong> mutuoper l’acquisto <strong>del</strong>l’ immobile<strong>del</strong> mio ristorante.Ha voluto essere presenteall’atto di venditadal notaio per incassare i soldie gestìre l’ammontare come havoluto, comperando titoli, coni quali mi fece pagare la BancaSella, la quale aveva un creditonei ns confronti di € 30.000;io sono riuscito ad ottenere unsaldo stralcio di € 14.000; seavvessi saldato questo debito,la mia banca mi avrebbe messoa disposizione l’importo promessodi € 30.000, garantito daUnionfidi di Belluno, che eraessenziale ed indispensabileper proseguire la normale gestione<strong>del</strong>l’azienda e dal quelmomento si venne a determinareun progressivo stato di illiquiditàpròdromo alla sfasciofinale tanto che recentementevenni consigliato dal mio commercialistadi chiedere l’autofallimento.Gli industriali sono giuntial limite <strong>del</strong>l’esasperazionesopratutto per la prepotenzadi alcuni funzionari <strong>del</strong>lebanche, in particolarequelle di grandidimensioni.Proprio le grandi banchehanno sperperato il denarodei risparmiatoriinvestendo sciaguratamentein titoli spazzatura privandocosì le imprese nazionali<strong>del</strong>la liquidità necessaria.Ma chi o cosa l’ha spintoalla estrema determinazionedi suicidarsi?Un insieme di cose: l’indifferenza,la cattiveria, la malvagitàe soprattutto la mancanzadi umanità oltre allo spettro <strong>del</strong>fallimento e <strong>del</strong>la miseria.Per la verità avevo tentato divendere un mio rene tramite unappello lanciato su facebook,per il quale avevo avuto qualcheriscontro ma non ne potevopiù. Una sera, mi avvicinainella parte più profonda <strong>del</strong>lago di Pieve di Cadore nelladiga a Sottocastello che alloraera oscurato dalla nebbiae mentre stavo per compierel’ultimo atto improvvisamentemi comparve una luce, quasicome si fosse accesa una lampadinanell’oscurità. Pensaialla mia famiglia ed ad un’industriale<strong>del</strong> luogo, una certaSig.ra Del Favero che mi avevaconsigliato di andare a Trevisodal commercialista Steccanellae di leggere su facebook i circa400 articoli di giornali che loriguardavano ed in particolareuno: “L’uomo che fa tremare lebanche”.Desistetti da quella funebre iniziativa,mi tranquillizzai, rientraiin casa, cominciai a navigaresul computer, e tramitefacebook chiesi “amicizia” conSteccanella. Questi non rispose,allora gli telefonai e riusciiad avere un appuntamento.Cosa accade daquesto incontro?Mi dissuase dal propositodi chiedere ilfallimento anche perchénon sussistevanoi presupposti <strong>del</strong>ineatidai parametri giuridicidi fallibilità, midisse che la banca eraautolesionista perchéquesta, per perseguireun profitto e quindii propri interessi,“ dovrebbe– come suo uso- tosare la pecorae non ammazzarla” ciò vuoldire che il funzionario che miha bistrattato non era neanche<strong>del</strong> mestiere oppure era sobillatodalla direzione, che era acorto di liquidità.Poi mi rimproverò perché,di fronte ad un fattoestorsivo così evidente,avvenuto nel momentoin cui si intrattennei soldi <strong>del</strong>la vendita<strong>del</strong>la casa circa100.000 Euro ed allanegazione <strong>del</strong>la praticadi finanziamentoche mi aveva promesso,avrei dovuto chiamarei carabinieri, dimostrareche ero statoderubato e chiedere diredigere un “Verbaledi constatazione”. Con questosistema da lui collaudato felicementepiù volte aveva risoltotantissime situazioni evitandoin tal modo il ricorso a soluzionistriscianti e logorantiperchè la politica <strong>del</strong>la bancain queste circostanze è nellaprima fase di imporre “pace esilenzio!”, se poi le vicende ele voci di discredito aumentanoallora trasferiscono il direttorein altra sede così con questoprovvedimento tombale vienechiuso il caso.Poi mi disse che bisognava fareuna nuova fontana accanto all’anticasorgente, ossia affittarel’azienda ad una nuova dittaperchè, per sopravvivere eranecessario aggrapparsi ad unafonte di reddito.Poi mi disse di convocare icreditori informandoli <strong>del</strong>lasituazione e assicurando che afine di ogni stagionesarà datoloro quanto sarebbeavanzatodall’utile dopoaver tolto l’indispensabilee lespese di impostee tasse, facendoloro presente cheera necessario illoro contributoper far giungerenuova clientela.Ha poi assicuratoche si sarebbe prodigatoper far affluire alla mia attivitànuova clientela.Mi permette di intervistarel’imprenditrice Del Faveroche ha menzionato?Lo faccia pure, avrà modo cosidi accertarsi che quanto è avvenutoa me è un sistema generalizzatoe diffuso.° ° °Signorina Del Favero, leiche è un’industriale cheha vissuto da vicino tuttaquesta martoriata ed infamevicenda mi vuole direcosa pensa di questa banca?Per il momento non voglio svelareil nome <strong>del</strong>la banca ma lofarò nelle opportune sedi anchea mezzo <strong>del</strong>la stampa ancheMa non basta, hanno succhiato laliquidità <strong>del</strong> Veneto perindirizzarla in Piemonteed in Lombardia, proprio làdove ora note aziende parassitariesopravvivono solo se lo Statoelargisce inutili finanziamentiperchè in Cadore gli industrialisono giunti al limite <strong>del</strong>l’esasperazionesopratutto perla prepotenza ed arroganza dialcuni funzionari <strong>del</strong>le banche,in particolare quelle di grandidimensioni.Dovrebbero invece avere l’umiltàdi ammettere che proprio legrandi banche hanno sperperatoil denaro dei risparmiatoriinvestendo sciaguratamente intitoli spazzatura privando cosìle imprese nazionali <strong>del</strong>la liquiditànecessaria. Ma non basta,hanno succhiato la liquidità <strong>del</strong>Veneto per indirizzarla in Piemonteed in Lombardia, propriolà dove ora note aziendeparassitarie sopravvivono solose lo stato elargisce inutili finanziamenti.Se invece i soldi dei risparmiatoriVeneti fossero statiqui, dove regna l’onestà e lalaboriosità, avremmo potutoassistere ad una regione industrialmenteforte che avrebbeapportato benefici diretti ai cittadinied indiretti allo Stato enon sarebbe certamente ricorsaa sollecitare gli aiuti <strong>del</strong>loStato.Siamo inoltre preoccupati perchèle nostre industrie principeanche se stanno assumendo <strong>del</strong>personale, stanno languendo eci stiamo chiedendo cosa avverràin futuro perchè i nostrioperai che si sono specializzatinel settore non hanno la versatilitàe la preparazione per rivestirealtri ruoli: infatti da noimancano gli edili, i meccanici,gli imbianchinii calzolai ecc.ecc. e per creareun mestiereoccorronoanni.Ricordo diaver assistitoil signore davoi intervistatonel mentreera in procintodi gettarsi nellago, di averlopoi dissuaso acompire tale azione.Lo consigliai infatti di andaresubito a Treviso da Steccanellae cercare con lui un’ipotesi disoluzione visto che qui in Cadoreè riuscito a raddrizzaresituazioni ritenute irreversibili.Tornado al caso in esame condividocon Steccanella che sarànecessario incrementare la ricevibilitàe l’attrazione <strong>del</strong> luogoe poi incentivare e sollecitarel’accesso di una maggiorclientela più qualificata.Anche noi industriali <strong>del</strong> luogoci prodigheremo a dare lanostra solidarietà e quel sensodi elementare umanità che labanca avrebbe potuto dare senzaspendere un quattrino, maquesta è una ricchezza d’animoche non tutti hanno.Vorrei ricordare un manoscritto<strong>del</strong> Prof.Vincenzini (docente ditecnica bancaria alla Sapienzadi Roma, consulente Consobe Banca d’Italia) il qualenella sua lettera indirizzata aSteccanella- che ho appeso almuro- ha scritto: Per sistemarele banche occorrerebbe metterein ogni sportello bancario unProcuratore <strong>del</strong>la Repubblica edue carabinieri!Roberto Momo

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