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GP Germania - Italiaracing

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F.BMW Europe - Intervista a Kevin GilardoniPiccoli passiverso il topAntonio CaruccioC’è un solo pilota italiano nella F.BMWEurope. E’ Kevin Gilardoni, primo azzurroa cimentarsi nella impegnativa categoriapromossa dalla Casa di Monaco di Baviera.Il pilota comasco, classe 1992, guidala Mygale del team FMSI diretto da PaoloColoni. Un debutto non facile quello diGilardoni, che proviene dalla FormulaAzzurra, il quale si trova a confrontarsi conalcuni dei migliori giovani piloti presentinel panorama internazionale del motorsport.Una scelta coraggiosa la sua. Nonè infatti da tutti decidere di lasciare i facilitornei nazionali per battersi col meglioche c’è in Europa. Molti dei giovani italiani,mal consigliati, preferiscono “nascondersi”evitando le difficoltà, perdendo temponel giardino di casa. Gilardoni sta maturandoin fretta ed ha già conquistato i primipunti in campionato.- Dopo i primi tre appuntamenti stagionalicome valuti il tuo apprendistato?“Il feeling con la macchina è aumentato ecapisco meglio le sensazioni che anche leimi trasmette. A mia volta riesco a descrivernepiù dettagliatamente il comportamentoagli ingegneri. È una macchina abbastanzadifficile da portare al limite perchéè complicata da interpretare, non ha molticavalli e la percorrenza in curva conta molto.Dai primi test ad oggi penso di averefatto degli importanti passi in avanti".- Cosa ti ha maggiormente colpito in questoinizio di stagione in una categoria dialto livello come il Formula BMW Europe?"Sono rimasto molto stupito dall’organizzazione,ma anche il livello di competitività miha particolarmente impressionato perchérispetto alla Formula Azzurra dove correvolo scorso anno è decisamente più elevato".- Analizziamo brevemente le gare sin quidisputate: a Barcellona, esordio assoluto,hai completato entrambe le gare nellaTop 20."Le prime tre gare sono state afflitte maggiormenteda problemi di set-up e dallamia inesperienza. Ad ogni modo nella primacorsa abbiamo avuto un banco di provache per me non è stato facile in quantotra test e gara c’è una grande differenza.Abbiamo poco tempo sia nelle qualifiche,otto giri, sia nelle libere con venticinqueminuti a disposizione che non aiutanoad approfondire la conoscenza tramonoposto e tracciato. In gara poi, bisognasempre stare all’erta, non cederemezzo metro agli avversari perché ti entranodentro da ogni parte, e se non riesconoa passarti ti buttano fuori. Devi esseremolto aggressivo perché gli altri concorrentinon ti concedono nulla, piuttostosi esce di pista, ma la porta aperta nonla lascia nessuno".- A Zandvoort invece è arrivato il primopunto del 2009."In Olanda penso di aver fatto la migliorgara sino a questo momento. In tre giri, daventunesimo sono risalito al decimo postoanche se poi mi hanno buttato fuori, masono riuscito a completare la corsa al quindicesimoposto".Una parentesi a parte va fatta per la garadi Silverstone…"Sulla pista inglese eravamo andati moltoforte nei test e onestamente pensavo diriuscire a far di più. Ho avuto diversi problemidi set-up che ci hanno poi condizionatonel prosieguo del week-end".- Come mai riscontri così frequentementequesti problemi di assetto e come puoispiegarti queste differenze tra test egare?"Come dicevo prima, la struttura del weekendè incentrata ovviamente sulla F.1 equindi le categorie di contorno hanno degliorari un po’ strani. Il Formula BMW ha lelibere la mattina del venerdì quando lapista è sporca e fredda, poi la qualificadopo le 17. Tra queste due sessioni sull’asfaltosi deposita la gomma della F.1 edanche della <strong>GP</strong>2 che porta a mutare notevolmentele condizioni del tracciato. Altrofattore importante è la differenza di temperature:tra Silverstone e Nurburgring c’èuno sbalzo minore, ma a Barcellona lavariazione era quasi di 30 gradi",- La scorsa settimana sei stato a FormulaMedicine: ci puoi dire che tipo di lavorohai fatto e come ti sei trovato nellastruttura del Dottor Ceccarelli?"Mi sono trovato subito bene con loro, sindall’inizio. Vi ho trascorso una decina di giorniper staccare anche un po’ la spina datoche avevo finito la scuola e volevo rilassarmi.Ho fatto un grande lavoro sull’aspettomentale per essere pronto al massimo e hoiniziato a spingere di più sulla parte fisicasoprattutto per il futuro. Ora non ho problemidi gestione della Mygale di Formula BMW,ma in futuro troverò vetture più impegnativee non voglio farmi trovare impreparato".- All’interno del team FMSI come è l’ambientee il rapporto con i tuoi compagni disquadra? È ancora possibile nel 2009 tragiovani piloti aiutarsi al fine di sviluppareal massimo competitività di team e vettura,o il regime di estremo individualismo èarrivato anche da voi?"Noi collaboriamo apertamente perché ciconfrontiamo con la telemetria e vediamochi è il migliore. Coi miei compagni di squadraci conosciamo da poco, ma abbiamoun buon rapporto. Col team mi trovo moltobene e cerchiamo di affiatarci ogni garadi più".60

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