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La chiesa dei Santi Pietro e Paolo di Pregasso ... - Marone a Colori

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Tuttavia il parroco, in passato, tenne presso <strong>di</strong> sé «concubinam» edebbe anche <strong>dei</strong> figli. Attualmente nulla si <strong>di</strong>ce «salvo quod tesaurizat».Inoltre è ritenuto «avarus et litigiosus et tenet in eius domo abiaticum»,cioè uno zio.Si metteva così in risalto una delle preoccupazioni che occupavanoal mente della gerarchia riformatrice: la figura del prete si doveva <strong>di</strong>stinguerenei comportamenti e nell’aspetto esteriore. Da qui tutta una serie<strong>di</strong> inter<strong>di</strong>zioni per cui i preti ad esempio non dovevano svolgere talunilavori ritenuti degradanti ed erano tenuti <strong>di</strong> incedere con la tonsura e conl’abito sacerdotale.Nel 1573 il parroco <strong>di</strong> <strong>Marone</strong> Giacomo Clerici, non più gravato daoneri <strong>di</strong> pensione, afferma <strong>di</strong> godere <strong>di</strong> una ren<strong>di</strong>ta annua <strong>di</strong> 200 lire 18 .Sulla scorta del designamento <strong>di</strong> tre anni dopo, <strong>di</strong> cui s’è già parlato, sipossono fare alcune considerazioni. Il beneficio della parrocchia consistein 35 appezzamenti <strong>di</strong> terreno complessivamente estesi su una superficie<strong>di</strong> 15 piò, 25 tavole 8 pie<strong>di</strong> 19 . Si tratta <strong>di</strong> una percentuale cospicua inrapporto alla proprietà terriera <strong>di</strong> <strong>Marone</strong>. Vi è poi un insieme <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>tedefinite <strong>di</strong> dominio <strong>di</strong>retto. Sono censi o livelli <strong>di</strong> cui s’è parlato. Ren<strong>di</strong>teannuali derivanti da coloro che avendo ricevuto un prestito pagavano unaquota annuale, in denaro o in natura. Ve<strong>di</strong>amo un caso dalla descrizionefatta dal designamento.Dominium <strong>di</strong>rectum fundatum super una [sic] petia terre arativeprative montive site super territorio de Marono in contrada de SantaMaria della rotha coheret a mane via a meri<strong>di</strong>e a sero et a monteCominus del gitto […] tabularum quadraginta quatuor, et super unaalia petia terre sita ut supra arativa, coheret a mane Eclesie SancteMarie della rotha a meri<strong>di</strong>e via asero et a monte <strong>di</strong>ctus Cominus[…] tabularum quinquaginta trium pedum sex, quod habet cumsuprascripto Comina del Gitto, cum iure exigen<strong>di</strong> a <strong>di</strong>cto Cominoomni anno de livello unam summam frumenti prout constat Instrumentorogato per D. Angelum Mazinum civem Brixie notarium sub<strong>di</strong>e 10 Aprilis 1567 20 .Il parroco riscuoteva da nove debitori una somma annua <strong>di</strong> 44 lirecui si aggiungevano una soma, tre quarte e una coppa <strong>di</strong> frumento. Dilà della valutazione quantitativa, paiono rilevanti l’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> grandezza e,soprattutto, le <strong>di</strong>namiche che si possono cogliere. Dinamiche rivelatricidella funzione sociale <strong>di</strong> un parroco <strong>di</strong> antico regime. Egli agiva nellospazio comunitario, oltre che per la sua funzione nei servizi religiosi edevozionali, anche quale agente economico <strong>di</strong> notevole rilevanza. Comes’è detto si collocava nel novero <strong>di</strong> coloro, ed erano numerosi, che erogavanocre<strong>di</strong>to, traendone buoni guadagni.Vale la pena <strong>di</strong> suggerire un’ulteriore considerazione. Si è detto delle200 lire <strong>di</strong> annua ren<strong>di</strong>ta, secondo quanto <strong>di</strong>chiarato nella relazione dellavisita del 1573. <strong>La</strong> cifra appare cre<strong>di</strong>bile se rapportata ai dati del designamentodel 1576, a patto che si escludano le somme <strong>di</strong> cui s’è dato contoin riferimento ai Dominii <strong>di</strong>recti. In altri termini, era così attestata un’attivitàeconomica del rettore in<strong>di</strong>pendente dalla gestione del beneficio.Non pare dunque privo <strong>di</strong> interesse ciò che è rilevato nella visita del1580. Il rettore è lo stesso Giacomo Clerici incontrato nella visita <strong>di</strong> setteanni prima. In questo caso il red<strong>di</strong>to beneficiale è valutato in 60 ducati,vale a <strong>di</strong>re una somma espressa in lire tra le 384 e 420 21 .Qual è il possibile significato? Si potrebbe pensare a un considerevoleincremento degli introiti parrocchiali: nel giro <strong>di</strong> meno <strong>di</strong> un decenniopiù del 30%.Realisticamente si tratta <strong>di</strong> un mutamento <strong>di</strong> prospettiva per cui tutti ired<strong>di</strong>ti del parroco sono da imputare al beneficio. Ciò avrebbe due conseguenze.Innanzitutto il valore della massa beneficiale si incrementa e,conseguentemente, dovrà essere conferita ai futuri beneficiari. Inoltre, gliimpegni finanziari del rettore della parrocchia potranno essere commisuratisu una cifra superiore.Che il beneficio maronese fosse notevole risulta confermato anchedall’estimo delle proprietà in <strong>Marone</strong> del 1641. Il beneficio comprende 37appezzamenti <strong>di</strong> terreno <strong>di</strong> varia natura, ma decisamente prevalenti le arative,le vitate e le olivate, per una superficie complessiva <strong>di</strong> 20 piò e 75 tavole.Il patrimonio immobiliare è valutato 1298 lire. A questa somma sonoda aggiungere gli introiti dell’attività feneratizia. Su un capitale <strong>di</strong> 901 lire,il rettore percepisce annualmente circa 46 lire, provenienti da 13 debitori.18Pilati, f. 139 v.19Designamento 1576. Il piò bresciano è uguale a m 2 3255, 100 tavole fanno un piò e 12pie<strong>di</strong> una tavola.20Ibi, f. 8.21Borromeo, f. 274 v.: «Red<strong>di</strong>tus parrochiales sunt ducati circuite 60».Un ducato era valutatoufficialmente 6,40 lire, in realtà se si osservano gli atti notarili il cambio era a 7 lire.116 117

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