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La chiesa dei Santi Pietro e Paolo di Pregasso ... - Marone a Colori

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4. A mo’ <strong>di</strong> conclusioneLe annotazioni che precedono non hanno altro scopo che <strong>di</strong> mostraretaluni no<strong>di</strong> tematici tipici della con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> una parrocchia ai tempidell’antico regime.Si coglie la caratteristica connessione tra la <strong>di</strong>mensione religiosa, nellesue manifestazioni e nel suo modo d’essere, e la <strong>di</strong>mensione della societàcivile. <strong>La</strong> prospettiva adottata è si è limitata alla figura del parroco, importantema non certamente esauriente la complessità <strong>di</strong> quella che si suoledefinire società religiosa. Tuttavia si può leggere in una sorta <strong>di</strong> filigranal’evoluzione della parrocchia <strong>di</strong> <strong>Marone</strong> nei secoli XV e XVI. Evoluzionenon <strong>di</strong>fforme rispetto alle altre parrocchie in quella temperie storica.Tipico, ad esempio, è lo spostamento della parrocchia per esigenzeindotte dalla crescita demografica della comunità. Le ripetute prescrizionivescovili porteranno al completamento del nuovo e<strong>di</strong>ficio sacro in con<strong>di</strong>zionesussi<strong>di</strong>aria nel nuovo assetto parrocchiale.Si è dato conto delle osservazioni raccolte dai visitatori sui rettori.Per completezza dobbiamo ricordare quanto è detto nella relazionedella visita apostolica del Borromeo a proposito del parroco. Nel complesso<strong>di</strong> una valutazione non negativa, si citano delle informazioni raccoltesecondo cui il Clerici appare negligente nelle confessioni, mentre indulgenelle crapule con taluni suoi sodali: «de frequentis comessationibuscum laicis». Inoltre è ritenuto «scientia ignarus 22 ». In seguito le notazioninegative scompariranno: incontestabile affermazione della riforma cattolicache puntava sulla esemplarità <strong>dei</strong> preti e sulla loro <strong>di</strong>stinzione rispettoal gregge <strong>dei</strong> fedeli.Il punto, tuttavia, è se l’ottica del <strong>di</strong>sciplinamento sia esauriente lacomplessità della situazione della <strong>chiesa</strong> postridentina, non solo locale.Pare <strong>di</strong> poter <strong>di</strong>re, e le poche righe che precedono si propongonoquesto, che è necessario approfon<strong>di</strong>re le <strong>di</strong>namiche economiche indotteda una con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> strutturale sovrapposizione tra sacro e profano nellesocietà dell’Europa cattolica moderna.<strong>La</strong> <strong>chiesa</strong> <strong>dei</strong> <strong>Santi</strong> <strong>Pietro</strong> e <strong>Paolo</strong>22Borromeo, f. 275 r.118

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