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La chiesa dei Santi Pietro e Paolo di Pregasso ... - Marone a Colori

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Una delle formelle della Via Crucis prima del restauroin alto a sinistra: lettera <strong>di</strong> Vittorio Montini del 9 gennaio 1945in basso a sinistra: ricevuta rilasciata dalla <strong>di</strong>tta Cantagalli a don Moran<strong>di</strong>ni per l’acconto <strong>di</strong>trentamila lire sulla fornitura delle ceramiche della Via Crucisa destra: prospetto frontale e pianta delle cappelle nel progetto <strong>di</strong> Vittorio Montini<strong>La</strong> cronologia entro cui vengono progettate e realizzate le e<strong>di</strong>cole ècompresa nelle date del 7 gennaio 1945, a cui risale il progetto architettonico,e l’8 - 10 ottobre del 1947, quando, con speciale decreto del SommoPontefice, viene concessa l’indulgenza plenaria ai fedeli che, in atto <strong>di</strong>devozione, percorrono la Via Crucis.Per la struttura architettonica il committente, don Andrea Moran<strong>di</strong>ni, siaffidò ad un personaggio illustre, l’ingegner Vittorio Montini, cugino delfuturo papa <strong>Paolo</strong> VI e progettista <strong>di</strong> fama.Il progetto del Montini dettaglia anche le <strong>di</strong>fferenti ipotesi <strong>dei</strong> materialida utilizzare, ovvero la pietra <strong>di</strong> Sarnico o <strong>di</strong> Montisola; inoltre nei <strong>di</strong>segnisi delinea chiaramente la porzione superiore della struttura, a nicchia,<strong>di</strong>sposta appositamente per accogliere le sacre decorazioni con la ViaCrucis, che saranno realizzate in maiolica.<strong>La</strong> maiolica è realizzata me<strong>di</strong>ante la stessa argilla calcarea delle terrecottee successivamente ricoperta con smalto, che impermeabilizza emo<strong>di</strong>fica il naturale colore rossiccio della materia. L’operazione <strong>di</strong> immissionedello smalto richiede una seconda cottura. Il modello <strong>di</strong> riferimentoè quello co<strong>di</strong>ficato dall’illustre famiglia <strong>di</strong> artisti rinascimentali DellaRobbia, basato sul peculiare fondo blu smaltato, la figurazione che spiccatramite il bianco della colorazione e la cornice ad ovoli, a delimitare lesacre immagini. Tecnica, dunque, antichissima, <strong>di</strong> rara qualità e <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficilerealizzazione, tanto che il parroco don Andrea Moran<strong>di</strong>ni si rivolse a unadelle più note <strong>di</strong>tte <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> ceramiche d’Italia, la Cantagalli <strong>di</strong> Firenze.<strong>La</strong> rilevanza della <strong>di</strong>tta, che sin dal ‘600 si è de<strong>di</strong>cata alla produzione<strong>di</strong> maioliche, è tale che molte delle sue manifatture sono attualmenteconservate nel Museo fiorentino del Bargello, ma anche al Louvre ed alVictoria and Albert Museum <strong>di</strong> Londra.<strong>La</strong> società Cantagalli smise <strong>di</strong> essere operativa nel 1985 ed il marchiovenne rilevato nel 1987 dalla Menegatti. Durante le nuove trasformazionidegli assetti societari vennero perduti i modelli originali delle raffigurazioniutilizzate per la Via Crucis <strong>di</strong> San <strong>Pietro</strong>. In virtù <strong>di</strong> questo le scenesacre delle formelle assumono ancor più valore, come vero e propriounicum dell’arte. (m. z.)220 221

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