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Certosa di Vigodarze - Giuliocesaro.it

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.... le meravigliose edere che rivestivano ogni gigante del bosco. In perenn<strong>it</strong>à <strong>di</strong> fede, <strong>di</strong>amore e <strong>di</strong> memorie vedo, in esse, il secolare spir<strong>it</strong>o della ba<strong>di</strong>a e come trasfusa l'anima <strong>di</strong>quei monaci, che un tempo, nella quiete del bosco, attingevano alle più sublimi contempla.zioni. Il passato riviveva pro<strong>di</strong>giosamente tenace nei ricor<strong>di</strong>, così, come le iperboliche rampi·canti si avvinghiavano a quegli alberi con una stretta <strong>di</strong> rami tanto grossi e fronzuti, qualemai non ne vi<strong>di</strong>, e per cui l'eremo fu da me battezzato col nome <strong>di</strong> <strong>Certosa</strong> delle Edere ...... Ma ora lasciamo <strong>di</strong>etro <strong>di</strong> noi l'argine, procedendo per una navata <strong>di</strong> platani. Ecco,in fondo a questa; il bell'atrio donde si passa al chiostro maggiore della <strong>Certosa</strong>. E' <strong>di</strong> stileclassico·barocco: due leoni in pietra tenera ne fiancheggiano il prospetto che è sormontato dauna balaustrata. Il chiostro è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da due bracci i quali accolgono un piccolo giar<strong>di</strong>noche ci colpisce nel più p<strong>it</strong>toresco <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ne. Il tempo e l'incuria lo avevano inselvatich<strong>it</strong>o: ungroviglio <strong>di</strong> arbusti e <strong>di</strong> sterpi, delle statue mozze ricoperte da muscose patine, delle marmoreepanchette rovesciate e dei vasi ornamentali che recavano gli irreparabili segni. Lungo ilchiostro che mi si offre deliziosamente mascherato dai drappeggi <strong>di</strong> glicine s'aprono sul giar·<strong>di</strong>na dei deliziosi cancelli in ferro battuto alla veneziana. Dall'opposto lato, delle ferriate dell'istessafattura inquadrano le prospettive del bosco che lascia intravvedere la retrostante campagna.Il chiostro venne attribu<strong>it</strong>o al Palla<strong>di</strong>o: ed invero si presenta in una così ariosa, eleganteed armonica semplic<strong>it</strong>à, che si può perdonare al Fossati se nel suo volume illustrato «Opereine<strong>di</strong>te del Palla<strong>di</strong>o» sostiene l'errata affermazione.Non cosÌ ci si apre il peristilio minore, a colonne bugnate <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne toscano, che purvenne attribu<strong>it</strong>o al sommo arch<strong>it</strong>etto. Non ha la correttezza <strong>di</strong> linee, non la elegante e puraustera semplic<strong>it</strong>à onde il Palla<strong>di</strong>o si <strong>di</strong>stingue negli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> un tal genere. E' <strong>di</strong> una leggiadra... povertà.Dal peristilio minore si passa al cortiletto. E' recinto per tre lati, da un bel portico: ungioiello del Rinascimento, cui fa degno riscontro l'un<strong>it</strong>a chiesa del cenobio. Vago <strong>di</strong> ornati l'e·sterno <strong>di</strong> questa, spoglio, anzi nudo, l'interno dalle bianche pareti che, in un punto, recanodelle ghirlande funebri. Sul modesto altare è una suggestiva figurazione <strong>di</strong> Crisro, del p<strong>it</strong>torePaietta ....... Alle ingiurie del tempo e dell'abbandono gli si erano aggiunte quelle che aveva dovutosubire in causa dell'occupazione mil<strong>it</strong>are, durante il periodo bellico, e quelle <strong>di</strong> un uraganoche lo colpiva con una eccezionale violenza.Dei giganetschi alberi secolari che qua e là s'aggruppavano nel già brutalmente devastatoparco, sol pochi ne erano rimasti e mutilati in uno alle superbe edere che sÌ tenacementeli abbracciava~o.I due leoni che stavano ai lati dell'ingresso principale della <strong>Certosa</strong>: abbattuti, spezzati;cosÌ ridotta in rovina la balaustrata sovrastante all'ingresso medesimo. Il chiostro maggioretutto sommosso nel pavimento e spoglio delle rampicanti che temperavano la sua compostezzanei loro drappeggi <strong>di</strong> grazia. Il peristilio minore e il cortiletto recinto dal mirabile porticocinquecentesco, ridotti ad una concimaia. E furono contorti, o <strong>di</strong>velti, i leggiadri cancelli inferro battuto.Nel giar<strong>di</strong>no: il suolo dovunque calpesto: un predominio <strong>di</strong> erbacce <strong>di</strong> sterpi e <strong>di</strong> pattumefra cui le statue, i se<strong>di</strong>li infranti: una desolazione ch'emergeva anche nelle celle fratesche,prive <strong>di</strong> porte e sconciamente deturpate anche dai villici dei <strong>di</strong>ntorni.E mi si <strong>di</strong>sse pure <strong>di</strong> fucilazioni esegu<strong>it</strong>e nel più tetro angolo del rom<strong>it</strong>aggio, forse làdove esiste il piccolo cim<strong>it</strong>ero dei monaci: <strong>di</strong>etro la chiesa dI S. Brunone ov'essi s'accoglievanoin fervide preci al Dio d'amore e <strong>di</strong> pace.

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