una matrice stilistica, che non interessa qui tentar <strong>di</strong> designare, d'impronta plttonClStlCa falconettesca,così come il delizioso atrio porticato su cui s'apre, che spetta molto probabilmenteallo stesso inventore e cui potrebbe collegarsi il modello del Righetti: il riferimento cronologicodovrebbe riguardare il decennio 1540 - 1550, talché potremmo pensare che il bloccochiesa - atrio abbia veduto anche l'impegno, marginale, del Moroni. Tuttavia, il chiostro grandee quello attiguo, cresciuti da quel nocciolo, manifestano nel r<strong>it</strong>mo largo e allentato delle arcatee nella nuda secchezza <strong>di</strong> colonnine e cap<strong>it</strong>elli, il segno <strong>di</strong> una personal<strong>it</strong>à <strong>di</strong>versa, e troppovicina, <strong>di</strong> contro, per non indurre a una identificazione, al da Valle così quale vien fuoridal <strong>di</strong>scorso che ci siamo provati ad imbastire. D'altronde, lim<strong>it</strong>ata la congettura moronianadella Rigoni, resta rimosso ogni ostacolo a una retrodatazione dell'intervento alla certosa <strong>di</strong>Andrea che, archivisticamente riscontrata fino a questo punto degli stu<strong>di</strong> nel 1560, potrebbeben essere stato assunto in precedenza.L. PUPPI, Un'opera sconosciuta <strong>di</strong> Andrea da Valle - 1969Già al tempo <strong>di</strong> Dante gli argini del Brenta stupivano per la la loro grandezza e il poetali ricorda in versi che traducono la sua profonda impressione. Il fiume scorre sotto i lorover<strong>di</strong> pen<strong>di</strong>i come se ormai la pianura l'avesse domato, viaggia verso il mare senza sussultisnodando pigre curve tra i campi coltivati, come se non avesse fretta <strong>di</strong> arrivare al suo riposoazzurro. Ma l'uomo lo tiene a <strong>di</strong>stanza, non si lascia tra<strong>di</strong>re dalla sua mansuetu<strong>di</strong>ne, losorveglia senza perderlo d'occhio un istante lungo tutto il percorso. E i gran<strong>di</strong> argini seguonola sonnacchiosa corrente e camminano essi pure assieme al loro prigioniero verso il marelontano. In una delle gran<strong>di</strong> curve del fiume, tra le più prossime a Padova, nel Cinquecentosorse una <strong>Certosa</strong>, completa, con chiostri, celle, chiesa ora ab<strong>it</strong>ata da conta<strong>di</strong>ni. Il luogo è ancorasol<strong>it</strong>ario anche se la c<strong>it</strong>tà, dalla somm<strong>it</strong>à degli argini, si scorge vicina. La <strong>di</strong>fende il fiumecon la sua corrente incassata dalle alte rive. E' facile scendere fino al pelo dell'acqua, sullasabbia che si depos<strong>it</strong>a ai margini delle sponde, e sentire un poco il respiro vivo del fiumee vedere l'imbuto del cielo che stenta ad aprirsi per l'altezza delle pareti.Attorno al luogo dove la <strong>Certosa</strong> <strong>di</strong>segna i suoi limpi<strong>di</strong> spazi, sono cresciuti antichi altissimialberi che si specchiano sul fiume ed insieme coprono gli e<strong>di</strong>fici d'ombra, come unaverde nube, viva <strong>di</strong> canti <strong>di</strong> vento. Una parte della <strong>Certosa</strong> resta aperta, senza recinzione,verso la campagna e sembra che gli archi con i filari <strong>di</strong> v<strong>it</strong>i ed i colori delle piante e dellaterra cerchino <strong>di</strong> accordarsi agli intonaci, chiari, delle pareti.La preghiera dei monaci doveva essere cominciata già quando si cominciarono a posare iprimi mattoni, perché la comunione degli elementi e la religios<strong>it</strong>à della v<strong>it</strong>a sono qui <strong>di</strong> unastraor<strong>di</strong>naria evidenza. L'acqua con cui si mescolava la calce era la stessa che nutriva le piantee il sole che asciugava le nuove mura ancora bagnate faceva intanto maturare le spighe ela frutta e gli ortaggi e il vento che piegava le erbe e scuoteva gli alberi trascorreva i corridoie le finestre. Bastava un passo per uscire dal chiostro nel campo e incontrare la zolla tenera egli steli odorosi.Laggiù passava il fiume, simbolo del movimento e dell'eterno fluire. Quassù pareva chel'infin<strong>it</strong>o della creazione fosse ad ogni istante ricondotto all'un<strong>it</strong>à <strong>di</strong> un imperscrutabile mameraviglioso <strong>di</strong>segno.Autore del complesso monastico fu l'arch<strong>it</strong>etto Andrea Moroni che dominava nell'ambientepadovano verso la metà del secolo. I lavori iniziarono nel 1534 e continuarono per<strong>di</strong>versi anni. Nel 1560, quando il Moroni moriva, gli successe Andrea da Valle ... , il qualecompletò la costruzione.G. SEMENZATO, Immagini della Provincia ... , 1973
.... Gli poniamo ora un'ultima domanda, in questo nostro vagheggiare <strong>di</strong> azioni <strong>di</strong> v<strong>it</strong>acivile <strong>di</strong>versa, in questo inseguire proustianamente, un «tempo perduto» e un dempo futuro»improbabile. La domanda, al lim<strong>it</strong>e dell'assurdo, è questa: «Se le chiedessero <strong>di</strong> compor~re un programma per una "pol<strong>it</strong>ica dei beni culturali <strong>di</strong> Padova" quali punti essenziali in<strong>di</strong>cherebbe?».Bettini sorride appena, e tanto basta per rendere la domanda anche un p~co provocatoria.A settant'anni, con un bagaglio <strong>di</strong> esperienze e <strong>di</strong> conoscenze eccezionali, si può rispondereanche a domande siftatte. «Fatta salva - <strong>di</strong>ce - l'inderogabile necess<strong>it</strong>à <strong>di</strong> conservare e <strong>di</strong><strong>di</strong>fendere i beni culturali <strong>di</strong> Padova - che è comune per ogni c<strong>it</strong>tà che ne possegga - bisogna,ovviamente, fare in modo che essi non restino un tesoro chiuso in un forziere, ma sianogoduti da c<strong>it</strong>ta<strong>di</strong>ni e da osp<strong>it</strong>i (in ciò consiste la "pol<strong>it</strong>ica"). E vi sono i sol<strong>it</strong>i mezzi: mostred'arte antica - quella da Giotto a Mantegna è stata solo un promettente inizio - o d'arte moderna(c'è appena stata la mostra del bronzetto); festivals cinematografici: c'è quello del filmscientifico e <strong>di</strong>dattico, <strong>di</strong>verso dagli altri e forse più utile che giova potenziare; cicli <strong>di</strong> conferenze,convegni, premi letterari e artistici, concerti da camera e sinfonici, ecc. In quest'or<strong>di</strong>neè importante - per non uscire dal Veneto - che Padova si qualifìchi per manifestazioniproprie, almeno quanto Vicenza col Palla<strong>di</strong>o e il Teatro Olimpico, o Verona con l'Arena. E,per esempio, allarghi la sua bella mostra dei fiori alla Fiera, magari approf<strong>it</strong>tando dell'esempioparigino <strong>di</strong> PIace de la Concorde; o restauri, possibilmente con l'aiuto finanziario <strong>di</strong> unaugurabile mecenate, la <strong>Certosa</strong> <strong>di</strong> <strong>Vigodarze</strong>re: monumento ammirevole, specie per quantoci mise <strong>di</strong> suo Andrea Moroni; e che potrebbe <strong>di</strong>ventare insieme college per studenti, speciedella facoltà <strong>di</strong> agraria, e la sera, sede favor<strong>it</strong>a per concerti dei Solisti Veneti o <strong>di</strong> altri gruppistrumentali o <strong>di</strong> solisti...w. TUZZATO, A colloquio con Sergio Bettini, 1975Si denunciano con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> desolante abbandono e <strong>di</strong> rovina, del Cenobio dei Certosinipresso <strong>Vigodarze</strong>re, alla periferia <strong>di</strong> Padova. Tali con<strong>di</strong>zioni rendono assai <strong>di</strong>fficoltosa - quasi<strong>di</strong>sperante -, la possibil<strong>it</strong>à <strong>di</strong> leggere l'e<strong>di</strong>ficio originario e <strong>di</strong> intenderlo nel suo valore <strong>di</strong>singolate evento monumentalc.Col soccorso delle piante settecentesche del Fossati (1760, tav. X) e del Fiondrini (benragionata ultimamente da E. Zorzi, 1956, pp. 22), è tuttavia consent<strong>it</strong>o <strong>di</strong> procedere - nellacomparazione con i pochi documenti acquis<strong>it</strong>i (e restando ancora inagibile il fondo, scarno, deiCertosini presso l'Archivio <strong>di</strong> Stato <strong>di</strong> Venezia) - ad una <strong>di</strong>scriminazione abbastanza sod<strong>di</strong>sfacentedella vicenda costruttiva.Accertiamo così, che il 2 novembre 1534 un maistro Zannino de' Belloni, «priarollus» siimpegnava <strong>di</strong> date 250.000