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Certosa di Vigodarze - Giuliocesaro.it

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same stilistico <strong>di</strong> questa arch<strong>it</strong>ettura non consente <strong>di</strong> attribuirla al Moroni, ad onta dei documentipubblicati da E, Rigoni, r<strong>it</strong>enuti, anche in questo caso, non bastevoli a suffragare lapresenza dell'arch<strong>it</strong>etto bergamasco quale ideatore della <strong>Certosa</strong>,M. CHECCHI, L. GAUDENZIO, L. GROSSATO, Padova, 1961Altro lavoro <strong>di</strong>scusso per la patern<strong>it</strong>à è la <strong>Certosa</strong> <strong>di</strong> <strong>Vigodarze</strong>re, iniziata nel 1534 econtinuata per parecchi anni su un modello stilato dal Righetti, che ne condusse i lavori sinoal 1544, anno in cui per una vertenza sorta fra lui e i comm<strong>it</strong>tenti fu chiamato il Moronia dare il modello della porta della chiesa, da far eseguire al lapicida bresciano Francodel fu Lazzaro, <strong>di</strong> seguirne la lavorazione e <strong>di</strong> esserne il collaudatore. Alla morte del Moroniè successo Andrea da Valle, come era successo per la chiesa <strong>di</strong> S, Giustina,La <strong>Certosa</strong> trovò mer<strong>it</strong>orio apprezzamento presso gli storici, <strong>di</strong> cui qualcuno pensò ad<strong>di</strong>r<strong>it</strong>turaal Palla<strong>di</strong>o, Certo è opera degna e mer<strong>it</strong>erebbe un sapiente restauro per un recuperofunzionale che garantisse la manutenzione e la conservazione,N. GALLIMBERTI, Il volto <strong>di</strong> Padova, 1968... Del pari, la sua [<strong>di</strong> Andrea da Valle] assunzione ai lavori per la <strong>Certosa</strong> <strong>di</strong> <strong>Vigodarze</strong>reè decisamente tar<strong>di</strong>va se va collocata, in accordo col Temanza ripreso dal Pietrucci, intornoal 1560, dal momento che il Michelotto e la Rigoni hanno provato che la costruzioneebbe inizio nel 1534 e non già nel 1554 avanzato dal Salomonio, e accettato dal Don<strong>di</strong> Orologio,dal Gloria, dal Sartori: e benché lo Scardeone, proprio nel 1560, avverta che il cenobiofosse «nondum... ad plenum operis consummationem perductum», siamo informati nonsolo che tra il 1534 e 1536 il cantiere era in piena attiv<strong>it</strong>à (nel 1543, del resto, si andavatrascinando una causa per il saldo delle prestazioni al marangone Agostino Righetti cheaveva approntato «el modello»), ma che nel febbraio 1544 era in costruzione la «portam,..ecelesie <strong>di</strong>cti Monasterji... iuxta designum ... et secundum sagomas» curati da Andrea Moroni,onde la Rigoni traeva la conclusione - contestata dall'Arslan, non però a vantaggio del da Valle- che sia da assegnare a costui l'integrale progettazione della certosa ...... Conviene al propos<strong>it</strong>o <strong>di</strong>chiarare, con l'Arslan, il nostro <strong>di</strong>ssenso sulle conclusioni dellaRigoni circa un integrale riferimento <strong>di</strong> quel complesso e<strong>di</strong>lizio a un'idea del Moroni: ledocumentate apparizioni <strong>di</strong> costui nel cantiere del cenobio sono, infatti, lim<strong>it</strong>ate a un paio <strong>di</strong>arb<strong>it</strong>rati in vertenze tra i monaci ed esecutori <strong>di</strong> varia responsabil<strong>it</strong>à e alla preparazione del<strong>di</strong>segno della porta della chiesa, tra 1536 e 1544. Ora, mi sembra che già la designazionedel Moroni ad arb<strong>it</strong>ro in <strong>di</strong>atribe che vedevano protagonisti nel ruolo <strong>di</strong> una delle parti incausa i certosini, ne escluda evidentemente un legame <strong>di</strong> qualsivoglia natura (e <strong>di</strong> lavoro, dunque)con costoro; mentre, nella carta, ave s'allude al «dessignum della porta forn<strong>it</strong>o per seAndream » l'arch<strong>it</strong>etto è qualificato « protum ecelesie S. Justinae Padue » e non del monastero.E' mia convinzione, allora, che l'intervento del Moroni sia stato eccezionale, e modesto:che, insomma, si sia risolto, proprio e soltanto, nella elaborazione del <strong>di</strong>segno della « portam ...ecelesie ». Il problema della patern<strong>it</strong>à della certosa resta aperto, ma bisogna, almeno, avvertireche si tratta, quando lo si imposti in vista dell'in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> «un» autore, <strong>di</strong> un falsoproblema: il cenobio si presenta come un agglomerato - la fabbrica non fu completata; e s<strong>it</strong>rova per <strong>di</strong> più in uno stato pauroso <strong>di</strong> abbandono e <strong>di</strong> rovina, che in quest'occasione si de~nunda fermamente; se ne vedano, comunque, la pianta del Fossati e quella del Fiandrini, cheintegrano idealmente l'opera - sul piano formale d'una compless<strong>it</strong>à pari alla sua <strong>di</strong>sorganic<strong>it</strong>à;in altri termini, come un insieme e<strong>di</strong>lizio che è <strong>di</strong>fficilmente riducibile a un momento un<strong>it</strong>ario<strong>di</strong> progettazione. Perciò, la chiesa - e il <strong>di</strong>segno della facciata, segnatamente - scaturisce da

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