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Certosa di Vigodarze - Giuliocesaro.it

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stra verso i fianchi due finestre centinate ed agli estremi laterali due .finestre rotonde con con·torno sagomato. L'e<strong>di</strong>ficio è coronato alla somm<strong>it</strong>à da un timpano triangolare con una finestrarotonda al suo centro. La chiesa è preceduta da un sagrato circondato da portici, che 'ricor·dano nel loro insieme quelli a noi più noti della <strong>Certosa</strong> <strong>di</strong> Garegnano presso Milano,D. CUGINI, L'Archi/elio Andrea d'Albino, 1941Altra opera che attesta la genial<strong>it</strong>à del Nostro [Andrea da Valle] è la <strong>Certosa</strong> <strong>di</strong> <strong>Vigodarze</strong>re.Distrutta nel 1509 per necess<strong>it</strong>à mil<strong>it</strong>ari la prima <strong>Certosa</strong> <strong>di</strong> S. Gerolamo e Bernardo«in vico Porcilio», essa cominciò a risorgere nel 1534 più <strong>di</strong>scosta dalla c<strong>it</strong>tà, sulla rivasinistra del Brenta, in un luogo tranquillo allietato dall'ombra <strong>di</strong> platani e <strong>di</strong> pioppi. Il vastocomplesso <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici riuscì splen<strong>di</strong>do specialmente per mer<strong>it</strong>o del priore Pellegrino de L<strong>it</strong>is,abile e sagace, tanto che lo Scardonio e il Morotius <strong>di</strong>ssero il monastero «magnificentissimeconstructum) e floride le con<strong>di</strong>zioni della comun<strong>it</strong>à, I Certosini si trasferirono nella nuovasede nel 1550, anche se i lavori non vennero ultimati che molto più tar<strong>di</strong>, verso il '70,Attualmente delle belle costruzioni e dei giar<strong>di</strong>ni, la cui delicata struttura fece pensare al Palla<strong>di</strong>o(Fossati) e che il Temanza riconobbe invece opera <strong>di</strong> Andrea da Valle, rimangono levestigia solenni, deturpate da trasformazioni e dall'uso <strong>di</strong> azienda agricola cui sono a<strong>di</strong>b<strong>it</strong>e.Infatti la comun<strong>it</strong>à fu soppressa nel 1773, e fu <strong>di</strong>strutta quin<strong>di</strong> una parte dei chiostri, il campanile,le cappelle e la cupola della chiesa con parte delle celle monacali, mentre furono asportatipregevoli <strong>di</strong>pinti. Si possono ammirare oggi il quadriportico <strong>di</strong>nanzi alla chiesa, due latidel primo e due del secondo chiostro più ampio, su cui si aprono ancora tre celle a due piani,separate sul retro da un duplice porticato <strong>di</strong> tre archi al primo e al secondo piano. I chiostri,costru<strong>it</strong>i <strong>di</strong> conci <strong>di</strong> cotto <strong>di</strong> varia forma sagomati apposta, sono elegantissimi, a rocchibugnati il minore, aereo e snello il secondo, pieno <strong>di</strong> limpida grazia. Classicamente solenne ilquadriportico, corinzio, pure <strong>di</strong> cotto, che precede la chiesa ornata d'un bel portale <strong>di</strong> pietra,la quale conserva nell'interno, sopra l'acquasantiera dell' ingresso, un bel tondo con laMadonna e il Bambino <strong>di</strong> mo<strong>di</strong> sansoviniani e la scr<strong>it</strong>ta + 1560 +, E' l'anno della consacrazionedella chiesa, il primo e<strong>di</strong>ficio costru<strong>it</strong>o che è forse opera del Moroni, mentre il porticatoantistante e i chiostri sono <strong>di</strong> poco posteriori, fatica e vanto del nostro Andrea che almenodal '60 in poi ne fu «prato».S. CELLA, Due arch<strong>it</strong>etti istrioni ... , 1952.... Non lungi dalla Chiesa: la <strong>Certosa</strong> <strong>di</strong> <strong>Vigodarze</strong>te: altro insigne episo<strong>di</strong>o <strong>di</strong> arch<strong>it</strong>etturacinquecentesca padovana. Una chiesa e due chiostri, uno maggiore e uno minore, <strong>di</strong> cuirestano due lati ciascuno, formano il complesso <strong>di</strong> questo cenobio <strong>di</strong> cui i Certosini poserola prima pietra nel 1534 su terreno loro lasciato dal Vescovo <strong>di</strong> Padova «apud Vicum Ag·geris». Documenti recenti hanno rest<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o ad Andrea Moroni questa <strong>Certosa</strong> già attribu<strong>it</strong>a adAgostino Righetti <strong>di</strong> Valdagno e successivamente ad Andrea da Valle. In realtà dal 1534 finoal 1560, cioè fino alla sua morte, il Moroni fu presente ai lavori della fabbrica; e soltanto dopoil '60 fu nominato arch<strong>it</strong>etto e proto della <strong>Certosa</strong> Andrea da Valle.La chiesa ha un bel portale <strong>di</strong> sobrie linee che si richiamano al gusto del Falconetto. Ammirevolenel chiostro maggiore l'ariosa eleganza delle arcate su pilastri innalzati su parapettoornato all'esterno da una teoria <strong>di</strong> quadrelli; e nel chiostro minore, le colonne doriche adanelli sovrapposti. In corrispondenza delle arcate le bugne si <strong>di</strong>spongono a raggera sul muroesterno, lim<strong>it</strong>ato da un cornicione aggettante per una teoria <strong>di</strong> robuste mensole. L'uso delcotto accentua il carattere rustico <strong>di</strong> questa arch<strong>it</strong>ettura forte ed elegante insieme e profondamentesuggestiva, <strong>di</strong> cui è deplorevole l'abbandono nel quale è caduta. Per W. Arslan l'e-

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