A chi gli faceva visita, avendo sempre maggiore <strong>di</strong>fficoltà adesprimersi, Don Alberione si limitava a ripetere:«“Io prego per voi e voi pregate per me - Avanti! - In letizia! -Santificazione! ...”.Amava offrire un’immaginetta <strong>del</strong>la Regina degli Apostoli conla preghiera <strong>del</strong>la Consacrazione a Maria. Potendolo, aggiungeva,<strong>di</strong> proprio pugno, una parola <strong>di</strong> bene<strong>di</strong>zione e la firma. Recitava treAve Maria e terminava con la bene<strong>di</strong>zione. Poi alzava le braccia ingesto <strong>di</strong> affettuoso saluto...Aveva mosso i primi passi con Maria, invitato i suoi figli a fare<strong>di</strong> Maria il mo<strong>del</strong>lo <strong>del</strong>la loro vocazione all’integralità, a metterLacome “sigillo nel nostro essere” e a crescere, fino ad assumere innoi, come Ella fece, l’immagine <strong>di</strong> Dio; ora, al tramonto <strong>del</strong>la sualunga e laboriosa vita, ci ad<strong>di</strong>tava l’immagine <strong>del</strong>la Regina degliApostoli, ci mostrava la corona <strong>del</strong> Rosario, che aveva quasi continuamentein mano, e talvolta ci <strong>di</strong>ceva una parola sola: “Maria!”,ma col tono e col gesto <strong>di</strong> chi voleva in<strong>di</strong>carci, quasi come un testamento,la via da seguire» 81 .L’ultima consegna ai suoi figli e alle sue figlie era “mariana”.«Così, svolgendosi anno dopo anno, il ricordo giungeva fino al26 novembre 1971, quando Don Alberione ormai in coma, con lemani aggrappate al suo rosario consumato, muoveva le labbra in unritmo incessante, forse ormai puramente meccanico, <strong>di</strong> orazione aMaria...La mariologia <strong>di</strong> Don Alberione è certamente un fatto <strong>di</strong> vita: sesi vorrà dunque raccogliere il suo messaggio mariano e trasmetterload altri, si dovrà partire assai più dalla sua vita e dalla suamissione che non dalle sue pagine <strong>di</strong> celebrazione mariana» 82 .«Le ultime parole <strong>di</strong> Don Alberione, u<strong>di</strong>te <strong>di</strong>stintamente da chilo assisteva nel giorno <strong>del</strong>la morte, 26 novembre 1971, furono queste:––––––––––––80 Cfr SILVANO M. DE BLASIO SSP - M. GIUDITTA BENZO PDDM, Lagiornata or<strong>di</strong>naria <strong>del</strong> Primo Maestro negli ultimi tre anni circa <strong>di</strong> vita, ciclostilato,Roma 24 <strong>di</strong>cembre 1974, p. 1.81 SILVANO M. DE BLASIO SSP, La giornata..., o.c., p. 1 e 4.82 G. ROATTA, Testimonianza..., o.c., p. III.56
“Muoio - Prego per tutti - Para<strong>di</strong>so - Ave Maria!”.Si compì così il suo desiderio che la parola “Maria” come erastata tra le prime, fosse anche “l’ultima” <strong>del</strong>la sua vita.Da quel giorno il suo corpo riposa nelle fondamenta <strong>del</strong> <strong>Santuario</strong><strong>del</strong>la Regina degli Apostoli in Roma» 83 .La venerata salma <strong>del</strong> Fondatore <strong>del</strong>la Famiglia Paolina riposò inun loculo alla destra <strong>del</strong>l’altare <strong>del</strong>la Sottocripta fino al 27 aprile 2003,data <strong>del</strong>la beatificazione. Per quella felice data l’onorata salma <strong>del</strong>beato, rivestita dei bianchi paramenti sacerdotali fu collocata nell’urnatrasparente, al lato destro <strong>del</strong> piccolo presbiterio.Seguendo l’itinerario <strong>di</strong> Don Alberione, possiamo concludere chela devozione a Maria SS.ma è qualcosa <strong>di</strong> ben posseduto e unitario, etocca il suo apogeo nell’opera <strong>del</strong> <strong>Santuario</strong>.Una statua... un quadroNel 1922 giunse in Casa Madre ad Alba una prima statua, raffiguranteMaria Immacolata 84 .Questa statua è venerata sotto il titolo <strong>di</strong> “Regina degli Apostoli”ed è presentata come Colei che «guiderà i nuovi apostoli alle nuovemirabili conquiste» 85 .Intanto la preoccupazione <strong>di</strong> Don Alberione era <strong>di</strong> trovare il modopiù appropriato per ben raffigurare e far capire cosa significasse perlui e per i Paolini praticare la devozione e il culto <strong>di</strong> Maria Madre,Maestra e Regina degli Apostoli.Negli anni 1919-1922, egli aveva intensificato la catechesi, orale escritta, sulla devozione e sul culto a Maria Regina degli Apostoli 86 e––––––––––––83 ID., o.c., p. 14, n. 57.58.84 Cfr (SAC. ALBERIONE), La bianca Madonna <strong>del</strong> giar<strong>di</strong>no, UCBS, AnnoIV (1922), 23 Dicembre, p. 15 (PP 196-197). Il perio<strong>di</strong>co pubblica la foto <strong>di</strong>questa statua con un gruppo de “I servi <strong>di</strong> Maria”, novizi <strong>del</strong> 1925: UCBS,Anno VII (1925), 20 Agosto, p. 9. Questa statua, chiamata “la bianca Madonna<strong>del</strong> giar<strong>di</strong>no”, è stata riprodotta più volte sul perio<strong>di</strong>co UCAS (cfrAnno XIII (1931), n. 8, 17 Aprile, p. 3; Anno XVI (1934), n. 6 Giugno, p.12-13; Anno XVII (1935), n. 5 Maggio, p. 7.85 (SAC. ALBERIONE), Tempi nuovi e <strong>di</strong>vozioni antiche e nuove, UCBS,Anno IV (1922), n. 9, 10 Agosto 1922, p. 4-5 (PP 457).57
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