66<strong>del</strong>le prime preoccupazioni fu quella <strong>di</strong> adattare un locale a cappellina”14 .Si trattava <strong>di</strong> un locale a pianterreno <strong>del</strong>la rustica casa colonica <strong>di</strong>via Grottaperfetta, 58.Ecco come esprime la gioia comune la parola <strong>del</strong> cronista:«Ma con noi alla “vigna” è pure venuto Gesù Eucaristia ed abitacon noi: quello che era il presepio <strong>del</strong>le mucche, venne decorato,ed è il presepio <strong>di</strong> Gesù, e forma la cappellina alla Regina degliApostoli 15 . Gesù è il fondamento <strong>del</strong>la fede: ed Egli risolverà colsuo occhio, col suo cuore, colla sua presenza tutte le <strong>di</strong>fficoltà chea noi fanno ostacolo» 16 .Lo stesso anno (1929), nella modesta cappellina si iniziò, ad opera<strong>di</strong> un gruppo <strong>di</strong> Pie Discepole provenienti da Casa Madre (Alba),l’adorazione eucaristica con una certa continuità. Le Sorelle “portaronoil principio <strong>del</strong>la bella e soave adorazione eucaristica” 17 .Mentre cresceva il desiderio e l’esigenza <strong>di</strong> una chiesa, lo sforzoper abbellire l’attuale cappellina non ha soste 18 .Nel 1932, con la costruzione <strong>del</strong>la nuova casa, che venne de<strong>di</strong>cataanch’essa alla Regina degli Apostoli 19 , la comunità romana ricavò unlocale più ampio e più degno per trasferirvi la cappellina <strong>del</strong> 1929:«Il Divin Maestro certo gra<strong>di</strong>rà lo sforzo dei suoi figli per abbellirela sua casa. Anche le sacre funzioni ora riescono più solenni––––––––––––14 Cfr Roma, UCAS, Anno XI (1929), n. 3, 15 Febbraio, p. 11.15 È la prima cappella paolina de<strong>di</strong>cata alla Regina degli Apostoli, situataa pochi metri <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza dal luogo dove sorgerà il grande complesso <strong>del</strong><strong>Santuario</strong> eretto in suo onore; cfr AA.VV., 50 anni..., o.c., p. 109.16 Roma, UCAS, Anno XI (1929), n. 3, 15 Febbraio, p. 11.17 Roma per la nuova Casa, UCAS, Anno XI (1929), n. 5, 1° Marzo, p. 9.18 Cfr Roma per la nuova Casa, UCAS, Anno XII (1930), n. 18, 17 Settembre,p. 14.19 Il primo tratto <strong>del</strong>la nuova casa, nonostante le innumerevoli <strong>di</strong>fficoltàincontrate a causa <strong>del</strong>la natura <strong>del</strong> terreno, fu inaugurato nel corso <strong>del</strong>l’anno1930: cfr UCAS, Anno XII (1930), n. 9, p. 13; UCAS, Anno X (1928), n. 15,Settembre, p. 30-31; n. 18, 1° Novembre, p. 1.15; n. 12, 15 Dicembre, p. 5;UCAS, Anno XI (1929), n. 3, 15 Febbraio, p. 9.12; n. 5, 1° Marzo, p. 9; n.10, 16 Maggio, p. 7; n. 12, 16 Giugno, p. 13; n. 16, 16 Agosto, p. 15.
per la esecuzione <strong>di</strong> tutte le cerimonie, <strong>del</strong> canto e in special modo<strong>del</strong> nuovo armonium» 20 .Ma già nel 1934 la comunità paolina romana si trova nuovamente a<strong>di</strong>sagio nella insufficiente cappellina:«Quest’anno la famiglia romana è notevolmente cresciuta. Oltrea sette Sacerdoti, do<strong>di</strong>ci Diaconi e ventitré Chierici professi <strong>di</strong> Liceo,vi sono nove Chierichetti <strong>di</strong> quinta Ginnasiale, un centinaio <strong>di</strong>giovanetti <strong>di</strong> Ginnasio ed una ventina <strong>di</strong> Discepoli o coa<strong>di</strong>utori laici...La Casa è quasi saturata e nella Cappella i fanciulli assiepanoletteralmente Gesù. Meglio, così le comunicazioni sono più intime»21 .Rinasce forte il desiderio <strong>di</strong> costruire una chiesa, che possa sod<strong>di</strong>sfarele esigenze <strong>del</strong>le comunità paoline <strong>del</strong> comprensorio romano:«Quest’anno ci atten<strong>di</strong>amo soprattutto che Gesù Bambino ciconceda <strong>di</strong> potergli innalzare presto, qui, fra le nostre case, unabella chiesa.Già da parecchio tempo, ne sentiamo un bisogno sempre crescente:la Cappella è ormai troppo ristretta...Le <strong>di</strong>fficoltà che si incontrano e si incontreranno ancora per lacostruzione <strong>del</strong>la chiesa sono molte senza dubbio: ma speriamo chela preghiera e la buona volontà ci libereranno presto da tutte» 22 .Infatti, ancora una volta, don Alberione invita i suoi ad adattare,l’attuale cappella, continuare a pregare fiduciosi, nella certa speranza“che il Signore ci man<strong>di</strong> presto l’aiuto <strong>del</strong>la Sua provvidenza per lachiesa che dovrà sorgere maestosa vicino alle nostre Case” 23 .––––––––––––20 Roma, UCAS, Anno XIV (1932), n. 8, Agosto, p. 10.21 Nella Casa <strong>di</strong> Roma. La famiglia cresce, UCAS, Anno XVI (1934), n.3, Marzo, p. 14.22 Da Roma, UCAS, Anno XVII (1935), n. 1, Gennaio, p. 17.23 Ivi, n. 6, Giugno, p. 22.67
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