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Numero 4 - La rivista dei Rodmakers

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Pagina 35Bamboo JournalSe fosse solo stato per il prender pesci avrei potuto abbandonareda tempo il mio cammino con le salmonflies. Quelle a cui dedico ore ed attenzioni sono nate peressere ammirate e incorniciate e mal si addicono adessere legate ad un finale , non fosse altro per il costo avolte elevato delle piume e <strong>dei</strong> materiali usati. I materiali,un virus che infetta un uomo già malato. Sonoletali. <strong>La</strong> loro ricerca diventa un hobby nell’hobby. E tifa scoprire un mondo che non pensavi esistere.Se mi venisse chiesto quale è stata la cosa più premiante,più soddisfacente nel costruire mosche da salmonenon avrei dubbi sulla risposta. L’avermi permesso dientrare in contatto con così tante persone in ogni partedel mondo. Non per sfamare gli istinti dell’ego ma piuttostoquelli del cuore e della mente. Anche questa èbellezza.Gli inviti alle manifestazioni italiane e internazionalihanno sfamato i primi, nella maniera più umana possibile,ma l’aver conosciuto e frequentato nuove personeha dato gioia interiore e ha contribuito più di ogni altracosa alla mia crescita e conoscenza.Il mio lavoro, con il continuo peregrinare in giro per ilmondo, ha aiutato tutto questo. <strong>La</strong> conoscenza dellelingue e una costante propensione a socializzare e aparlare, a volte in maniera logorroica, hanno fatto ilresto .Negli ultimi anni si è assistito ad un crescendo di interesseverso le mosche classiche e da salmoni da parte dicostruttori di ogni parte del mondo. In ogni continente,dall’Asia all’Australia, dagli Stati Uniti al Sud America enaturalmente in Europa, ho avuto il piacere di instaurarerapporti di amicizia con qualcuno di loro.Da ogni persona, famosa o meno, che ho avuto la fortunadi frequentare ho cercato umilmente di carpire qualcosa,suggerimenti, consigli, storie e anche solo emozioni.Occhi e orecchie sempre aperti e l’umiltà di rispettarela maggiore esperienza credo siano alla base diogni cammino conoscitivo e di studio. Ed è un camminoche non finisce mai. Paul Jorgensen una volta disseche “il fly tying è una scuola alla quale non ci si diplomamai”.Piacevole poi è stato scoprire la semplicità e genuinitàdi personaggi che facevano un tempo parte <strong>dei</strong> miei“eroi”. Quelli di cui leggevo sui libri e sulle riviste. Questefrequentazioni mi hanno insegnato, tra le tante cose,a guardarmi indietro e a non dimenticare da dovesiamo venuti e il cammino che qui ci ha portati .Poi, come l’ultima casella di un puzzle, anche le cannein bambù hanno trovato una loro naturale collocazione.Quasi fossero un vestito fatto su misura. E ancorauna volta uniscono tecnica ed estetica con il caloredella tradizioneSalmo AmabilisFor IBRAItalian Bamboo <strong>Rodmakers</strong> Association

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