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analogia, ontologia formale e problema dei fondamenti - STOQ

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- 10 -Viceversa, nella misura in cui nella teoria degli insiemi viene comunque garantitaun’appropriata distinzione <strong>dei</strong> livelli sintattici e semantici della predicazione, senza caderenelle secche dell’originaria teoria <strong>dei</strong> tipi di Russell,la teoria degli insiemi e la semantica basata sulla teoria <strong>dei</strong> modelli, soggette alle appropriate limitazionidettate da ciascuna teoria degli universali, può essere usata come un framework matematicomediante il quale costruire e confrontare queste diverse ontologie formali — ma, e questa nota cautelativaè importante, solo nel senso di fornire un estrinseco modello dell’<strong>ontologia</strong> che ciascuna di essesi propone di rappresentare al suo interno (ibid).Sebbene non siamo assolutamente d’accordo che la logica come linguaggio el’<strong>ontologia</strong> <strong>formale</strong> possano costituire (e men che mai sostituire) una teoria <strong>dei</strong> <strong>fondamenti</strong>della logica come calcolo, pur tuttavia, possiamo prendere la posizione di Cocchiarellacome un utile (euristico) punto di partenza.2. L’ANALOGIA TOMMASIANA DI ATTRIBUZIONE2.1 Il <strong>problema</strong>Introducendo la sua trattazione <strong>formale</strong> dell’<strong>analogia</strong> di attribuzione, Bochenski affermaesplicitamente:Fra i svariati generi di <strong>analogia</strong>, ve ne sono solo due che sono realmente rilevanti: l’<strong>analogia</strong> di attribuzionee l’<strong>analogia</strong> di proporzionalità. Due nomi che sono posti in relazione dalla prima possono esserechiamati “attributivamente analoghi”. Similmente, due nomi che sono posti in relazione dalla secondapossono essere chiamati “proporzionalmente analoghi” (Bochenski 1948, 434).Molto correttamente, il logico polacco ricorda che delle due forme di <strong>analogia</strong>, quellaprincipale, per gli usi tipici dell’<strong>ontologia</strong>, è l’<strong>analogia</strong> di attribuzione. Il <strong>problema</strong> è,come vedremo, che usando la logica <strong>dei</strong> Principia, ovvero una teoria degli insiemi, e-stesa mediante la teoria <strong>dei</strong> tipi ad un uso semantico (logica <strong>dei</strong> predicati di ordine superioreal primo), si riesce a formalizzare in maniera di calcolo logico consistente —dimostrazione sillogistica con termini analogici — solo una versione molto povera, siadell’<strong>analogia</strong> di attribuzione che di quella di proporzionalità. Per di più, nel casodell’<strong>analogia</strong> di proporzionalità, in quanto basata su un isomorfismo di struttura fra itermini analogati, ovvero su un’identità di proprietà formali delle relazioni coinvolte, lalogica <strong>dei</strong> Principia consente di formalizzare le proprietà solo di poche relazioni, quellerilevanti per la logica <strong>formale</strong> della matematica (logica matematica). Così, per esempio,continua Bochenski, si riesce a formalizzare della distinzione, fondamentale per la teologiadella Trinità fra Principio e Padre, solo la proprietà di transitività che la primanozione ha rispetto alla seconda.

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