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analogia, ontologia formale e problema dei fondamenti - STOQ

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- 50 -cundum esse). Per far questo occorre spiegare quello che nel realismo concettuale diCocchiarella resta inesplicato: la fondazione causale ontologica dell’esistenza naturaledell’ente fisico, secondo il nome (genere) che lo caratterizza (cfr. l’inesplicata estensionedell’operatore di necessitazione causale C all’esistenza “concreta”, E!, dell’oggettox nella tesi K3 (3.13) ), secondo lo schema tommasiano:1. Nell’ordine naturale, della partecipazione dell’essere come atto (o atto d’essere,l’essere come risultato di un’azione di causalità efficiente) ad una data sostanza“prima” (individuo), e2. Nell’ordine concettuale, la fondazione causale intenzionale di quelli che Cocchiarelladefinisce i concetti referenziali e predicativi nella loro capacità di “significare” entie proprietà naturali.Fondazione nell’ordine concettuale che avviene per Tommaso secondo uno schemacausale formalmente ed esplicitamente isomorfo nell’ordine logico-semantico (e concettualein psicologia), a quello della partecipazione ontologica nell’ordine naturale [cfr.Basti 2002, pp.369ss.]. Nell’<strong>ontologia</strong> in<strong>formale</strong> aristotelico-tomista dell’atto cognitivociò viene giustificato attraverso la peculiarità della relazione intenzionale, in quanto relazionereferenziale ad un ente naturale, in grado di fondare causalmente l’esistenzadell’ente concettuale. Tale relazione ha una doppia componente, fisica, transitivadall’oggetto al soggetto conoscente — in psicofisiologia, l’azione causale di stimolazionefisica sull’organo di senso — e una azione a base organica — anche se irriducibilealla sua solo base organica, perché legata ad un processo di generazionedell’informazione —, immanente al soggetto conoscente mediante l’azione di controllodegli organi <strong>dei</strong> sensi interni 26 sui sensi esterni e viceversa 27 . Di qui la “riflessività”dell’operazione globale. Risultato di tale “azione immanente” è l’adeguazione dellaforma dell’operazione comportamentale (senso–motoria e/o linguistica) dell’organismoumano nel suo complesso alla forma dell’oggetto esterno. Risultato della componenteimmanente (riflessiva) dell’azione causale intenzionale nel suo complesso è insommaun atto “riflessivo” di costruzione di un isomorfismo (ciberneticamente: un processo diauto–organizzazione) 28 fra certe proprietà <strong>dei</strong> propri stati interni disposizionali e pro-26 Il cervello nelle sue varie strutture, corticali — senso comune e fantasia, o memoria a breve termine, —e sub-corticali — sfera emozionale e connessa memoria a lungo termine [cfr. Basti 1995].27 Ciberneticamente, nella teoria matematica <strong>dei</strong> controlli e dell’informazione, si tratta di un controllo confeedback non–lineare. La non–lienearità è legata al fatto che tipicamente ad uno stimolo dall’esterno(input) corrisponderà non uno, ma molteplici stati stabili del sistema (output: dinamicamente, la funzionedi potenziale non è ad uno, ma a molti minimi, stabili o addirittura instabili, come nei casi più complessi,al limite caotici, dove neanche è possibile definire tale funzione univocamente), come si convienead ogni processo biologico adattivo. Basti 1995, ***28 E’ questo il senso <strong>formale</strong> <strong>dei</strong> due tipici enunciati aristotelici al riguardo, secondo cui grazie all’attocognitivo nel suo complesso “non la pietra è nell’anima, ma la forma della pietra”. Ovvero l’azione in-

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