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analogia, ontologia formale e problema dei fondamenti - STOQ

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- 27 -scendentalismo moderno fa riferimento all’azione della coscienza —trascendentalmente intesa, ovvero non come facoltà di soggetti umani individuali —per giustificare l’unità del giudizio e dunque dell’enunciato predicativo.Invece, nell’approccio del realismo concettuale abbiamo un concettualismo “senzasoggetto trascendentale” in quanto l’unità del giudizio nelle scienze cognitive (psicologia)e/o dell’asserto in logica (semantica) viene giustificata mediante una particolare variantedella nozione di saturazione fregeana. Mentre nel logicismo fregeano l’unità dellaproposizione si basa sulla distinzione fra entità logiche saturate (oggetti) e non-saturate(predicati), nel realismo concettuale l’unità della proposizione si giustifica mediante lacomplementazione di due entità logiche non-saturate: concetti con funzione predicativa(verbi) e concetti con funzione denotativa (nomi), così che l’unica entità concettuale saturaè la proposizione. Ciò avvicina di molto l’<strong>ontologia</strong> <strong>formale</strong> della logica del concettualismodi Cocchiarella all’<strong>ontologia</strong> della logica aristotelica in cui nomi e predicativengono considerati come rispettivamente materia e forma del risultante enunciato predicativo(= ente logico), analogamente a come materia e forma sono considerati i costituentidell’ente fisico, nella sua <strong>ontologia</strong> fisica. In altri termini, nel realismo concettualei concetti non sono considerati come entità logiche — proprietà e/o relazioni — chepossono esistere indipendentemente dalla mente, come nel logicismo fregeano o russelliano.I concetti predicabili, per esempio sono capacità cognitive intersoggettivamente realizzabili o strutturebasate su tali capacità, per caratterizzare e porre in relazione oggetti in varie maniere. Nel contestosociale dell’apprendimento di un linguaggio, queste capacità soggiacciono alle nostre abilità di seguirele regole nell’uso corretto di espressioni predicative, il che significa che essi sono i fattori principaliche determinano le condizioni di verità di queste espressioni [Cocchiarella 2001, 135].L’aspetto molto importante per le scienze cognitive è che queste capacità intersoggettivamenterealizzabili soddisfano in pieno al nuovo paradigma intenzionale e nonrappresentazionale alle scienze cognitive ed in genere alla Computational Intelligence(CI) in quanto distinta dalla classica Artificial Intelligence (AI). Gli eventi mentali interpretatisecondo questo paradigma non sono affatto idee o immagini mentali o, formalmente,rappresentazioni, ma disposizioni all’azione in funzione del best fitting conla realtà esterna in relazione a un determinato fine da realizzare [Basti 2001; Basti &Perrone 2002; Freeman 2000; 2002; Dreyfus 2002]. Ugualmente gli eventi mentali,nell’approccio del realismo concettuale, sono interpretati come “capacità cognitive” —qualcosa che ricorda molto da vicino gli “abiti mentali” della psicologia aristotelica e,incoativamente, tomista in quanto, appunto disposizioni attive immediate all’esercizio dideterminati atti — che hanno una natura insatura, atta cioè

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