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Nuova vita per Cima Larici Nuova vita per Cima Larici

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Sabato 5 febbraio 20118l’Altopiano24“L’iscrizione nella scuola di Cesunaun “obbligo” non condiviso da tutti”Egregio Direttore,il ministro Gelmini nella suaazione politica ha iniziato, esostiene tuttora, una lottacontro gli sprechi dell’istruzionepubblica; ora io vorreiesporle una situazione, presentenella nostra provincia,che va in direzionediametralmente opposta.La scuola secondaria di1°grado “Reggenza 7 Comuni”dispone di una sede centralead Asiago e di altre tresedi nei paesi di Cesuna,Mezzaselva e Gallio.Le scuole di Cesuna eMezzaselva appartengonoentrambe al Comune diRoana.Negli ultimi anni sempre piùgenitori delle frazioni diTreschè Conca e Canove hannoscelto di iscrivere i proprifigli alla sede di Asiago anzichéquella di Cesuna, sia <strong>per</strong>motivi di natura <strong>per</strong>sonale che<strong>per</strong> considerazioni relative alladidattica. Nello scorso annoscolastico, poco prima dellascadenza del termine delleiscrizioni alla classe prima, ilConsiglio d’Istituto ha approvatouna delibera che di fattoobbliga tutti i bambini abitantinelle frazioni di Cesuna,Treschè Conca e Canove afrequentare la sede di Cesuna,salvaguardando, <strong>per</strong>ò, i bambiniabitanti nella frazione diCamporovere che “<strong>per</strong> tradizione”(così è scritto testualmentenella delibera) hannosempre frequentato la sede diAsiago.Il Dirigente Scolastico sostenevala necessità di mantenerea<strong>per</strong>ta la sede di Cesuna e<strong>per</strong> questo motivo almeno diecibambini dovevano assolutamenteiscriversi alla classeprima di Cesuna.Attualmente gli alunni presentiin tale sede sono 36 ripartiti neitre anni. Sembra quasi che glialunni siano diventati uno strumento<strong>per</strong> mantenere in <strong>vita</strong>una scuola, ma dovrebbe esserela scuola uno strumentoa disposizione degli alunni. Vorreiricordare che nella deliberadella Giunta Regionale delVeneto n° 495 del 2/3/2010, lacui relatrice è l’assessoreDonazzan, si fa riferimentoalla razionalizzazione delle Direzionie dei punti di erogazionedel servizio scolastico e si affermatestualmente che “ <strong>per</strong>l’anno scolastico 2010/2011 siè provveduto a dare attuazionealle disposizioni di leggerelative alle istituzioni scolastichesottodimensionate e aipunti di erogazione del serviziocon un numero insufficientedi alunni”. Alla luce di quantoscritto sopra ritengo che sussistauno spreco di denaro pubblicoche grava sul Comune diRoana, in quanto proprietariodell’edificio, in termini di riscaldamento,luce, manutenzioneordinaria e straordinaria dellastruttura e trasporto gratuito<strong>per</strong> tutti gli alunni iscritti allasede di Cesuna. Forse taledenaro potrebbe essere investitoin una seria politica si sostegnoalle famiglie di tutto ilComune sotto varie forme.Penso, inoltre, che alle famigliedegli studenti obbligati afrequentare la sede di Cesunasia stato negato il diritto di sceglierela sede che ritenevanopiù consona alle proprie esigenzesia di carattere praticosia riguardanti la qualità del sistemaeducativo.Ritengo, altresì, che in un mondoin cui si parla continuamentedi globalizzazione, venganegata la possibilità di frequentareun ambiente più ricco siadi opportunità didattiche che direlazione con coetanei frequentantile altre sezioni, inquanto le classi presenti nellasede di Cesuna sono formatemediamente da 10-12 alunni.In prossimità dello scadere deltermine <strong>per</strong> le iscrizioni allaclasse prima al nuovo annoscolastico 2011/2012, da unsondaggio effettuato dall’Amministrazionedel Comune diIl Giornale pubblica le Vostre lettere!Inviatele a: Giornale dell’Altopianoe-mail: redazione.altopiano@tiscali.itPer favorire il lavoro della redazione sarebbe preferibilericeverle via posta elettronica.E’ comunque possibile inviarle all’indirizzo:Piazzetta delle Poste n.3 36012 AsiagoSi ricorda che, <strong>per</strong> poter essere pubblicate, le letteredevono riportare sempre firma e indirizzo e numero ditelefono del mittente. La redazione si riserva ancheeventualmente di ridurre, modificare o non accettareeventuali testi di cattivo gusto.Roana, la quasi totalità dei genitorihanno espresso l’intenzionedi iscrivere i propri figlinella sede di Asiago, mentresolo 4 famiglie alla sede diCesuna, su un totale di 27 alunniattualmente presenti nelleclassi quinte. Da un colloquioavuto recentemente con il DirigenteScolastico è emersoche ciò non sarà assolutamentepossibile <strong>per</strong>ché lasede di Cesuna DEVE rimanerea<strong>per</strong>ta. Tenendo contoanche del trend demograficoin netto calo che sta accompagnandoda qualche anno ilComune di Roana e chequindi porterà, comunque neltempo, ad una fisiologicachiusura della sede diCesuna, ha un valido significatoobbligare la maggioranzadi queste famiglie ad effettuareuna scelta che noncondivide?Lucia CarliIn tanti abbiamo visto “Ausmerzen “, la sconvolgentetrasmissione diPaolini sulla mostruosapianificazione dello sterminiodei malati di mente,progettata (vomitata?) dal delirio nazista nel1939. Vi risparmio il miocommento che sarebbesolo una sequela di aggettivirivoltanti e nonaggiungerebbe nulla aquanto hanno già scritto nobilmentei giornali sulla “Giornata della Memoria”.Solo alcune considerazionitratte da “Ai confini dell’anima– i Greci e la follia” di G.Guidorizzi.- Cortina Editore.Senti senti cosa ne pensavanoi Greci 2500 anni fa:“Per i Greci la follia nonfu solo il baratro buio dellaragione, ma anche l’incontrocon sfere nascostedella mente e con una dimensionedalla quale unessere umano resta esclusofinché la mente non loabbandona; non fu intesasolo come cedimento dellacoscienza ma anche comeun mezzo <strong>per</strong> forzare i suoilimiti e dilatare la <strong>per</strong>sonalità.Perciò lo statuto dellafollia, in Grecia oscilla tradue estremi: in parte corruzionedell’anima, in parteprofonda es<strong>per</strong>ienzaAnche quest’anno viene proiettato sullo schermo delle famiglieil solito film: “aumento delle rette di ospitalità nelle casedi riposo”. Le Amministrazioni, coadiuvate dalle loro Direzioni,che gestiscono i posti letto extra-ospedalieri del Veneto,in alcune realtà senza i preventivi passaggi di confronto e dinegoziazione con i Sindacati Pensionati e con i Comitati Ospiti- Familiari, stanno deliberando ulteriori aumenti delle retteche nel 2011 determineranno costi, a carico dei nonautosufficienti, più alti rispetto all’adeguamento delle pensioni.Si rinnova anche quest’anno lo scarica barile tra i garantidella qualità e quantità dei servizi e i programmatori istituzionalidegli interventi finanziari: soprattutto la Regione.Una Regione (più esplicitamente la sua Giunta) che quest’anno,<strong>per</strong> la prima volta, stando alle parole dell’Assessore allepolitiche sociali, non incrementerà il valore delle impegnativedi residenzialità, provocando il “contenzioso” all’interno dellecase di riposo. Nel mezzo del contendere tra i Consigli diamministrazione delle case di riposo, il Governonazionale che ha cancellato i trasferimentistatali agli Enti locali e la Giuntaregionale imbrigliata nelle proprie begheinterne sulla quadratura del bilancio,vengono schiacciati i diritti delle <strong>per</strong>sonee viene mortificata la dignità dei nonautosufficienti e dei disabili, costretti apagare direttamente (o impegnando i redditidei loro familiari), pesanti quote (circacinquanta euro il giorno) <strong>per</strong> prestazionisociali e di rilievo sanitario, che dovrebbero,invece, rientrare tra le competenze(oneri compresi) della “rete pubblica” deiservizi sociosanitari e assistenziali. Il Sindacatosi oppone all’aumento dei costi acarico degli ospiti e/o dei loro familiari,La giornata della MemoriaAusmerzen, considerazioni “a caldo”dello spirito, <strong>per</strong>ché soloattraverso la follia si puògiungere a esplorarel’estremo confine della naturaumana…La pazzianon era un oscuro territoriotra delirio eviolenza....poteva ancheessere un ponte tra la menteumana e la lingua segretadegli dei....La follia <strong>per</strong> iGreci fu anche una serie direaltà diverse:malattia,e s p r e s s i o n ereligiosa,istituzione culturalein una società in cui i folli nonerano reclusi e isolati dato chela comunità dei sani decise dicoesistere con quella deglialienati.... ..La follia è unadimensione stessa dell’essereumano <strong>per</strong>ciò non puòessere separata da lui edalla società....Il folle puòessere un malato ma è ancheun uomo in grado diforzare i limiti della coscienzae di gettare losguardo là dove gli altrinon vedono e conoscerenella sua mente abissi spaventosio estasivisionarie.... Probabilmentenon è esagerato dire chela grande cultura dell’epocaclassica, più che sull’orgogliodella ragione, sisia costituita sulla consapevolezzadella fragilitàdella ragione, che può organizzaree controllare leforze oscure che l’assedianosolo quando assume lacoscienza della propriaprecarietà e insieme dellasua unicità..” Mica male <strong>per</strong>i nostri” barbari” antenati.Più o meno la “culturanazista” di 2500 anni dopo.Con vergogna e tristezza, macon un pensiero riconoscentea Franco Basaglia che ciaveva pensato.Paolo LorenziRette Case di Riposo: “Il solito copione”<strong>per</strong>ché i soggetti con disabilità psicofisica, invalidi <strong>per</strong>manenti,come gli anziani con demenze senili o colpiti dal morbodi Alzheimer, sono “<strong>per</strong>sone malate” e in quanto tali devonoricevere dalle pubbliche istituzioni tutti gli aiuti (servizi e provvidenze)necessari <strong>per</strong> e<strong>vita</strong>rne la loro ghettizzazione e laloro mortificazione. La filantropia non può sostituire la solidarietàe l’equità e nemmeno può essere alternativa ai compitie alle responsabilità degli amministratori della cosa pubblica,che hanno l’obbligo di tutelare equamente i più deboli ei più sfortunati. Per questo che necessitano, anche qui inVeneto, interventi strutturali, come: il finanziamento al fondo<strong>per</strong> la non autosufficienza e la disabilità; la definizione delnuovo piano regionale sociosanitario; la conferma e l’estensionedella quattordicesima mensilità ai pensionati; il recu<strong>per</strong>odel potere d’acquisto delle pensioni e delle retribuzioni; lariduzione della compartecipazione ai costi assistenziali e sanitari.Riprendendo l’argomento delle rette, non è pensabile(non è accettabile) che gli anziani nonautosufficienti e i disabili vengano costantementechiamati a reggere le sorti dei bilancidelle case di riposo, dei centri diurni, delleRSA e dei CEOD.Nell’ambito di queste preoccupazionisindacali e sociali, la Giunta regionalee la Direzione dell’Assessorato allepolitiche sociali, non possono esimersi dall’intervenire,con tutta la loro autorevolezzaistituzionale, a bloccare immediatamente tuttigli aumenti dei costi a carico delle <strong>per</strong>sone enel contempo sono in<strong>vita</strong>ti ad attivare il “tavoloetà adulta” <strong>per</strong> definire una condivisasoluzione del “problema rette”.Franco PiacentiniCoordinatore Dipartimento Welfare CGIL Veneto

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