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EDIFICI PRIVATI - Regione Molise

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Direttive per la ricostruzione di edifici privati in <strong>Molise</strong>rispetto alla compagine muraria sottostante. Devono perciò essere evitate le sostituzioni di tetti inlegno con tetti in cemento o in latero-cemento.L'impiego di carpenterie metalliche deve essere attentamente valutato.In ogni caso non sono consentiti provvedimenti generalizzati di sostituzione. Nel corso di interventidi restauro delle orditure lignee, per riportarle a piena efficienza strutturale, e di manutenzione degliimpalcati e dei manti di copertura, va posta ogni attenzione a verificare ed accentuare il ruolo diconnessione reciproca tra murature contrapposte svolte dalle orditure del tetto. Oltre alcollegamento con capichiave metallici che impediscano la, traslazione, debbono, ove possibile,essere adottati elementi di rafforzamento del punto di contatto tra muratura e tetto.Ciò può essere compiuto attraverso cordoli - tirante in legno o in metallo, opportunamente connessisia alle murature che alle orditure in legno del tetto, a formare al tempo stesso un bordo superioredelle murature resistente a trazione, un elemento di ripartizione dei carichi agli appoggi delleorditure del tetto e un vincolo assimilabile ad una cerniera tra murature e orditure.Vanno in generale esclusi i cordoli in cemento armato, per la diversa rigidezza che essi introducononel sistema e per l'impatto che producono. Essi possono essere utilizzati solo quando non alterino lasituazione statica della muratura, e ne sia dimostrata chiaramente l'efficacia. Possono essereintrodotte forme di parziale irrigidimento delle falde, ad esempio a mezzo di tavolati sovrapposti eincrociati a quelli esistenti, con opportuni collegamenti ai bordi della muratura.In generale, vanno il più possibile sviluppati i collegamenti e le connessioni reciproche tra la parteterminale della muratura e le orditure e gli impalcati del tetto, ricercando le configurazioni e letecniche compatibili con le diverse culture costruttive locali.C.4.8 - Altri interventiIncatenamenti metalliciLa pratica tradizionale di inserire catene e tiranti in metallo va considerata, in via generale, come larisposta di maggior efficacia in funzione antisismica rispetto all'impatto causato sul manufatto, percui si richiede che essa vada adottata sistematicamente.Scopo delle catene è quello di impedire il collasso delle pareti perimetrali ortogonalmente al loropiano e verso l'esterno, quando ciò non appaia garantito dai solai o da altre strutture, e dicontribuire, laddove opportuno, alla capacità dell'edificio di funzionare strutturalmente qualeorganismo unitario.Sono da preferire le catene costituite da barre tonde di acciaio a bassa resistenza, con capichiave attia distribuire la pressione conseguente al tiro su zone murarie di adeguata ampiezza. Tali capichiavepotranno essere esterni alla parete, soluzione preferibile dal punto di vista tecnico e di minorimpatto distruttivo, oppure incassati con opportune cautele ove giudicato necessario. I tirantidovranno in via generale essere disposti sulle murature principali, ad ogni piano, con preferenza perle soluzioni a doppia catena sui due lati dei muri stessi. Nel caso di muri esterni si adotterà la catenasingola all'interno.Nei casi in cui sia indispensabile forare la parete in direzione longitudinale (casi che si cercherà ilpiù possibile di evitare), si dovrà di regola dare la preferenza a catene inserite in guaina e noniniettate, per rendere reversibile l'intervento, consentire l'eventuale ripresa di tesatura, evitarel'insorgenza di sollecitazioni indesiderate. Per quanto riguarda la tesatura dei tiranti, si dovrannoadottare tensioni limitate, tali da produrre nelle murature tensioni di compressione nettamenteinferiori ai valori ritenuti ammissibili.C.5. CONSUNTIVO SCIENTIFICOAl termine dei lavori deve essere predisposto il Consuntivo Scientifico quale ultima fase delprocesso di conoscenza e del restauro e quale premessa per il futuro programma di intervento sul59

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