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intervista a Barbara Pietrasanta China Red - Istituto Del Colore

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CULTURA / CULTURE [ (1 + 2) ]LA FORZA DEL COLORE, il caso dellatrasformazione di una azienda orafa con il coloreTHE POWER OF COLOUR, The case of transforminga goldsmith company trough the use of colourLa forza del colore.../ The power of colour...di/by: Pier Lodovico RupiIl Movimento Moderno fu indubbiamente rivoluzionario. Ma dopo la faseiniziale dell Bauhaus, quando il colore fu componente fondamentaledell’insegnamento, la strategia successiva impose di semplificare almassimo il messaggio propositivo onde ottenere il massimo di comunicazione.Il primo sacrificio fu quello del colore e il primo quartiere modellofu il Weissenhof di Stoccarda, dove tutte le case erano dipinte dibianco.La rinuncia al colore non piacque a Bruno Taut che rifiutò di aderire alMovimento sostenendo che “i presupposti del colore sono diversi daquelli della forma: Il colore deve seguire leggi diverse e proporre temiche non devono necessariamente correre paralleli a quelli della forma;ma al contrario, con questi si possono incrociare, creando dissonanze.”Anche Theo Van Doesburg era rimasto colpito negativamente dalla rinunciaal colore e aveva rilevato che “questa architettura è grigia e cieca;col fanatismo della sola utilità e della sola funzionalità si è limitataalla pratica quotidiana della vita negando il valore dello spirito”.Per molti decenni in Italia, i maestri dell’architettura che hanno formatogenerazioni di architetti, da Piacentini a Terragni, da Michelucci a Quaroni,da Gardella ad Albini, da Libera a Savioli, da Scarpa a De Carlo, nonhanno mai parlato del colore e nelle Università si è progettato rigorosamentein bianco e nero.A tale risultato ha aiutato anche lo stesso richiamo alla memoriadel passato, inevitabilmente contraffatta, poiché delle vecchiearchitetture si leggono solo pagine scolorite, facciate sulle quali l’effettodel tempo, il sole, la polvere, la pioggia, hanno determinato radicalitrasformazioni cromatiche, nella direzione del decadimento e dellascomparsa del colore.L’architettura è metafora continua, è metafora della metafora, è un in-The Modern Movement was undoubtedly revolutionary. But after theinitial stage of Bauhaus, when colour was a fundamental teaching, thefollowing strategy imposed to simplify as much as possible the intentof the message in order to achieve the maximum of communication.The first of sacrifices involved colour and the first model residentialquarter was Weissenhof in Stuttgart, where all the houses where paintedwhite.The abandon of colour did not pleased Bruno Taut that refused to adhereto the Movement stating that “the necessary elements of colourdiffer from those of form: colour must follow different rules and proposethemes that should not necessarily be parallel to those of form;but, on the contrary, they can cross them, creating dissonances.” TheoVan Doesburg was as well negatively struck with the dismissal of colourand noted that “such architecture is grey and blind; the fanaticismof utility only and functionality only confined it to the everyday routineof life denying the value of the spirit”.For many decades, in Italy, the masters of architecture that formedgenerations of architects, from Piacentini to Terragni, from Micheluccito Quaroni, from Gardella to Albini, from Libera to Savioli, from Scarpa toDe Carlo, never talked about colour and in Universities the designs werealways black and white.Such a result was also made possible by recalling the memoryof the past, inevitably falsified, because what is actually read ofthe old architectures are only discoloured pages, facades on which thepassing of time, sun, dust, rain, have caused radical chromatic changes,in the way of decay and disappearance of colour.Architecture is a never ending metaphor, it is a metaphor’s metaphor,an intricate interweaving of meaningful levels, of multiple messages.treccio complesso di livelli significanti, di messaggi plurimi. E per costruiretale complessità il colore è strumento essenziale. I colori sonoidee primordiali, contengono energie che influiscono intensamentesull’uomo, incidendo sulle forze dello spirito. I colori possono divenirecreatori di spazio, sovrapponendosi in autonomia all’involucro edilizio,con rimandi o coniugazioni, con contraddizioni risolte, o rese evidenti,finanche giocando con l’ambiguità, o con l’ironia,Federico Zeri richiamandosi al concetto tardo-ottocentesco della città,fondato sulla serietà pomposa, sulla monumentalità austera e celebrativa,di origine napoleonica, vittoriana e prussiana, porta questa considerazioneconclusiva: “l’immagine didattico-autoritaria della città si èaffermata intrecciandosi al progressivo abbandono del colore degli edificio.Affermazione radicale che rimette il colore nel suo ruolo di protagonistae stimola una nuova esperienza dell’architettura e della città.All’idea di spazio antropometrico si sovrappone e si sostituisce quelladi spazio come informazione.Il colore è messaggio del cosmo, forza che si estende dall’interioritàdell’uomo. Il colore è il tentativo della materia di divenire luce. La luce,il fenomeno primo dell’universo, ci rivela nei colori lo spirito delle cose.Il semplice esempio qui illustrato, della pitturazione delle facciate per latrasformazione di una casa banale in una fabbrica orafa, dà conto dellaforza del colore. La sottolineatura cromatica interrompe l’immobilitàvisiva, diviene un potente elemento di lettura e i colori intervengononel processo di trasformazione dello spazio ad esprimere tensioni,energie, emozioni.And to build such a complexity colour is an essential tool. Colours areprimeval ideas, they contain energies intensely acting on human beings,influencing the forces of spirit. Colours can became creators ofspaces, autonomously superimposing over the frame of the building,with references or conjugations, with resolved contradictions, or disclosedones, even playing with ambiguity, or with irony.Federico Zeri, referring to the late 19th Century concept of city, basedon a pompous gravity, on an austere and celebrative monumentality, ofNapoleonic, Victorian and Prussian origin, brings this decisive consideration:“the authoritative-didactical image of the city has asserted itselftogether with the increasing abandonment of colour from the building”.It is a radical pronouncement that gives back to colour its role of leadingcharacter and stimulates a new experience of architecture and thecity. Upon the idea of an anthropometric space lays as a replacementthe one of space as information.Colour is a cosmic message, a force that spreads out from the innerbeing of the man. Colour is the attempt of matter to become light. Light,the primary phenomenon of the universe, reveals trough colours theessence of things.The simple example showed here, the painting of the facades in orderto transform an ordinary house into a goldsmith factory, gives an ideaof the power of colour. The chromatic underlining interrupts the visualimmobility, becomes a powerful element for decoding and the coloursintervene along the process of transforming space in order to expresstensions, energies, emotions.48COLORECOLORE 49

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