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scuola facendo. sostenere le scelte scolastiche ... - Centro COME

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e<strong>le</strong>vata di uno, due o più anni nel 54% dei casi, mentre fra gli italiani è in ritardo allafine della <strong>scuola</strong> secondaria di primo grado meno del 10% del tota<strong>le</strong>. In questa fasciadi età, lo scarto di un anno rispetto ai compagni di banco pesa in maniera ri<strong>le</strong>vante esegna di fatto la carriera scolastica. Per citare Daniel Pennac e il suo “Diario di <strong>scuola</strong>”:“nell’ado<strong>le</strong>scenza, un anno andato in malora è l’eternità in un barattolo”.Questa situazione si rif<strong>le</strong>tte poi nel<strong>le</strong> caratteristiche anagrafiche di coloro che proseguonogli studi: quasi la metà degli studenti stranieri che frequentano gli istitutiprofessionali e il 45.6% degli allievi non italiani inseriti nella formazione tecnica hannopiù di vent’anni (MIUR 2011).Le variabili che sono alla base della situazione di ritardo sono sostanzialmente due.La prima – e quantitativamente più ri<strong>le</strong>vante – ha a che fare con la scelta inizia<strong>le</strong>della classe in cui inserire l’alunno straniero. Nonostante la normativa preveda che ilcriterio privi<strong>le</strong>giato per la determinazione della classe di inserimento sia quello dell’etàanagrafica, si registra di fatto un comportamento di penalizzazione nei confrontidegli alunni con cittadinanza non italiana, i quali vengono massicciamente retrocessi,rispetto alla scolarità precedente, di uno, due e a volte anche tre anni. La secondavariabi<strong>le</strong> riguarda invece gli esiti scolastici a fine anno e il tasso di promozione/bocciaturache si registra fra gli stranieri. Come si può vedere dalla Tab. 1, il divario medio traallievi italiani e stranieri è ri<strong>le</strong>vante fin dal primo ciclo di <strong>scuola</strong>. Nella <strong>scuola</strong> primaria,esso è di 3.3 punti percentuali; nella <strong>scuola</strong> secondaria di primo grado raggiunge 8.2punti e nella <strong>scuola</strong> superiore più di 15 punti percentuali.Tab.1 Tassi di promozione degli alunni italiani e stranieri. Anno scolastico 2009/10Ordine di <strong>scuola</strong> Tota<strong>le</strong> Alunni italiani Alunni stranieri DifferenzaPrimaria 99.5 99.8 96.5 - 3.3Secondaria I grado 95.3 96.0 87.8 - 8.2Secondaria II grado 85.0 85.9 70.6 - 15.3Fonte: MIUR-ISMU 2011Il divario che si registra fra alunni italiani e stranieri rispetto agli esiti scolastici èinoltre particolarmente consistente alla fine della prima classe di ogni ordine di <strong>scuola</strong>.Nella primaria, ad esempio, esso è mediamente di 3.3 punti, ma nella classe primasa<strong>le</strong> al 4.8% con lievi differenze di genere a favore del<strong>le</strong> bambine. Nella <strong>scuola</strong> secondariadi primo grado, il divario negli esiti più consistente si registra in prima media, allafine della qua<strong>le</strong> risulta promosso il 95.4% degli italiani e l’85.3% degli alunni stranieri.Si può costruire dunque nel tempo una sorta di vulnerabilità e di circolo vizioso chesi origina dalla condizione di migrazione e dall’essere straniero: un inserimento penalizzantein ingresso, che non rispetta la coerenza tra età e classe frequentata; unaprobabilità maggiore di avere un esito negativo soprattutto alla fine del primo anno diogni ordine di <strong>scuola</strong>; una marginalità socia<strong>le</strong> che diventa anche solitudine relaziona<strong>le</strong>nel tempo extrascolastico; una prossimità quotidiana nei confronti di altri alunni conscarse performance che crea un effetto moltiplicatore e produce demotivazione.16

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