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STANLEY FISH - UCLA Department of Italian

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Harrison436-467). Nessun antìfondazionalismo può esistere non sorretto dal suocontrario; nessun artificio teorico può essere cancellato senza nuove sostituzioni.Lo stesso titolo della raccolta comunica che ogni soggetto osocietà non può fare che «quello che gli viene naturale», cioè unicamentequello che gli è dato culturalmente da fare e da pensare, anche perquanto riguarda la contestazione. Nessuno si può sottrarre dal suo propriocontesto discorsivo; a maggior ragione, non può - come pretendonodi fare, per esempio, i pensatori di stampo franc<strong>of</strong>ortese - valutarlo.Infatti, il bersaglio più sorprendente dei saggi di Doing What ComesNaturally non è l'intellettuale di stampo dogmatico e conservatore checerca di salvare la teoria nel mezzo della tempesta del pluralismo. È l'intellettualeradicale: colui che cerca di mutare i fondamenti dell'agire sociale.Bersaglio sorprendente in quanto Fish stesso è un vigoroso difensoredel pluralismo politico, se non addirittura degli emarginati sociali.Se l'intellettuale conservatore agisce in base a un'intolleranza ideologicaabbastanza trasparente, quello radicale sogna qualcosa di non meno assoluto:un nuovo ordine teorico liberato da tutti i vincoli puramentecontìngenti. Anche se il radicale parte da decostruzioni estremamente risolutedei punti saldi dell'interpretazione convenzionale, finisce di nuovoper proporre modi più autentici o disinteressati su cui fondare laprassi. Questa è la speranza della teoria stessa - la theory hope- a cui sirivolgono gli ultimi saggi di Fish, una speranza che sarebbe più caratteristicadi pensatori della sinistra che quelli della destra: del femminismo,per esempio, con la sua «epistemologia aperta»; dei marxisti, con il lororichiamo alle basi umane e umanistiche dell'agire pratico; di EdwardSaid, con la sua polemica contro il « pr<strong>of</strong>essionalismo accademico» chesottrae l'intellettuale dal campo dell'azione politica. Con la loro tendenzaa promuovere un'ermeneutica vera o corretta, tali teorici, scrive Fish,<strong>of</strong>frono « una conferma clamorosa della mia regola generale secondo cuil'anti-pr<strong>of</strong>essionista di sinistra è sempre un intellettuale di destra travestito»(Fish, 1989: 234).Nella sua critica al pensiero radicalmente antifondazionalista (equindi al pensiero mirante a raggiungere un fondamento di tutt'altro tiporispetto a quelli correnti) il convenzionalismo di Fish si collega alpensiero debole di Gianni Vattimo. Il suo post mortem della teoria - nessunateoria ha conseguenze seppur minime - è invece più vicino al106

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