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STANLEY FISH - UCLA Department of Italian

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Harrisonpendenti dal lettore (contraddizione messa in luce anche da Abrams,1979: 575-81; Culler, 1982: 65-75; de Man, 1972: 188-92). In quanto ogniazione del lettore informato è «strettamente controllata dalle proprietàdel testo», l'antiformalismo di Fish sfocia in una ulteriore estensione delformalismo (Fish, 1980: 7). Mentre la negazione dell'obiettività del testosembra conferire al lettore l'autorità per la produzione testuale del senso,questa nuova autorità risulta ancora più illusoria di quella del testo.Affinché l'evento della produzione del significato si verifichi, come osservaFreund, Fish deve presupporre «che l'illusorio oggetto testuale <strong>of</strong>frain qualche modo anche un modello stabile ed obiettivo in relazioneal quale l'evento della lettura ha luogo» (Freund, 1987: 96).In fondo, il problema può essere riportato alla riluttanza del primoFish ad abbandonare l'antìtesi fra soggetto e oggetto ermeneutico. Fishtrova una prima soluzione a questa antitesi nel saggio «How Ordinary isOrdinary Language?» (1973). In questo testo il critico rivolge l'attenzioneal contrasto tradizionale fra linguaggio comune, visto come espressioneneutra o rispecchiante uno stato di fatto, e linguaggio letterario, visto invececome espressione di una visione particolare, inconsueta e individuale.Fish ora si rende conto che lo stesso linguaggio comune contienegià quel tessuto di «valori», di «soggettività» e di prospettiva che caratterizzanoil linguaggio letterario. Da un punto di vista puramente formale,linguaggio comune e linguaggio letterario sono ugualmente soggettivi eoggettivi. L'antitesi comincia a fondersi. La distinzione fra i due tipi dilinguaggio è solo di ordine convenzionale. Ne risulta che la letteratura èuna categoria fissata da decisioni sociali, da idee variabili circa le proprietàche la dovrebbero costituire. In fondo, la differenza tra il linguaggiocomune e il linguaggio letterario va ricondotta a una differenza tradue modi di leggere. Non è la letteratura a rivelare proprietà formali cherichiedono un particolare tipo di attenzione. «Anzi, è il tipo di attenzionerivolta al testo (e conseguenza di una particolare concezione di 'letteratura')a causare Pevidenziazione di quelle proprietà che riconosciamo inantìcipo come letterarie». In verità, continua Fish, è «il lettore che 'crea'la letteratura», e non viceversa (Fish, 1980: 10-11).La tesi di «How Ordinary is Ordinary Language?» trova un ulterioresviluppo in «Interpreting the Variorum» (1976), saggio in cui la polemicacontro il formalismo diventa decisiva. Se le unità semantiche, le strut-100

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