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STANLEY FISH - UCLA Department of Italian

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Stanley Fishture stilistiche e gli scarti dalla norma sono rintracciabili nel testo - ogiungono all'attenzione del lettore diventando tratti «distintivi» dell'opera- è solo come conseguenza di una particolare modalità di lettura. Lestesse «proprietà formali» da cui prendono lo spunto le analisi stilistichesono >ilprodotto dei principi interpretativi di cui rappresentano presumibilmentela prova» (Fish, 1980: 12). Viene dunque rovesciato l'interorapporto interpretazione-testo. Le strategie interpretative non sono messein atto dopo un confronto con il testo; esse « sono la forma stessa dellalettura, e in quanto tali, danno anche ai testi le proprie forme, creandoliinvece che derivare da loro, come viene normalmente presunto» (Fish,1980: 13).Se il rischio dell'interpretazione soggettiva sembra ancora sussistere,esso comincia a sparire ad iniziare dalla seconda fase delle teorie di Fish.Quel lettore-soggetto che «crea» la letteratura non è mai un agente libero.È esso stesso creazione della comunità interpretativa a cui appartiene,«i cui presupposti determinano il tipo di attenzione che presterà ognisingolo lettore e quindi il tipo di letteratura che verrà 'creata'» (Fish,1980: 10-11). Ogni lettore storico è solo un epifenomeno, segno e «testo»del sistema pratico-linguistico a cui appartiene (Michaels, 1977; Culler,1982). In un testo successivo a «Interpreting the Variorum», Fish <strong>of</strong>fredegli esempi concreti di comunità interpretative: giurie, leghe politiche,organizzazioni pr<strong>of</strong>essionali, classi sociali, gruppi etnici, e, per quantoriguarda la creazione-definizione della letteratura, la comunità dei letterati.Sono proprio i sistemi normativi di quest'ultima comunità, e non ledescrizioni «pre-interpretative» del singolo informato, a garantire sia lavarietà che la stabilità dell'interpretazione letteraria (Fish, 1980: 171).Con il testo e il lettore uniti in un circolo ermeneutico, sparisce nonsolo il problema del soggettivismo epistemologico, ma la stessa distinzionefra soggettività e obiettività. I significati linguistici non sono proprietàné di testi fissi e stabili né di lettori liberi e indipendenti, ma di«comunità interpretative responsabili sia delle modalità relative alle attivitàdel lettore sia dei testi prodotti da quelle attività» (Fish, 1980: 322).La nozione di interpretive communities cancella il dilemma stesso cheha promosso il dibattito fra i sostenitori del testo e gli apologeti del lettore.Vengono minate non solo le basi della critica formalistica ma anchequelle dell'alternativa al formalismo, e cioè la critica del reader re-101

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