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STANLEY FISH - UCLA Department of Italian

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Harrisonhanno insistito non tanto sul suo relativismo culturale quanto sul suoconvenzionalismo. Come sostiene Paul de Man, il primo problema cobconvenzionalismo retorico è di ordine epistemologico. Secondo de Mane altri, la lettura fishiana è un'attività troppo compiaciuta, un'attività checonsiste interamente nell'incontro di una convenzione interpretativacon un'altra (oppure con se stessa sotto una nuova forma). Il testo concepitoda Fish non <strong>of</strong>fre mai punti semiotici che resistono ai mezzi interpretatividel lettore, costringendolo a ripensare i propri orizzonti d'attesa,e magari spingendolo verso i margini della comprensione in cui sitroverà al cospetto di insuperabili trabocchetti interpretativi (de Man,1972: 181-92). Secondo de Man, le teorie della lettura di Fish non teorizzanol'epistemologia della lettura stessa la quale invece sembra esserecondotta in base alle regole di una retorica che permette a ogni significantedi trovare il suo significato corrispettivo. Respingere la teoria, sostienede Man, è in fondo respingere la lettura stessa, intesa come ricercadell'alterità (de Man, 1986: 17-18). Anche il fatto che Fish si ostina anon ammettere differenze fra linguaggio poetico e linguaggio comunerivela la sua resistenza a un tipo di lettura «pr<strong>of</strong>onda» da cui sorgel'esperienza della retorica intesa non come persuasione, ma come criticalinguistica, come spunto proprio per quella ricerca epistemologica cheFish non ritiene valida. Avendo ricondotto tutte le funzioni linguistiche agesti di persuasione. Fish evita gli ostacoli che la retorica stessa pone aogni tentativo di ridurre il senso al consenso.Inoltre, viene spesso messo in evidenza che la retorica del consensonon <strong>of</strong>fre una spiegazione convincente dei mutamenti storici del senso.La lettura convenzionalistica di Fish tende ad escludere dal processo ermeneuticoquei fraintendimenti che <strong>of</strong>frono la possibilità di un dialogocritico. Imprigionato nelle norme comunitarie di interpretazione, e addiritturasottomesso alla loro autorità, il soggetto fishiano non può avventurarsinei tratti più complessi, individuali e problematici di un testo.Egli può «solo appropriarsene ciecamente», sostiene Freund, «come sesi trattasse di elementi sempre disponibili ad un processo di normalizzazione.Non può neanche conoscere le condizioni che determinano ilsuo sapere o la sua ignoranza; può solo ripeterle. E questo lettore le ripeteràsenza angoscia o ansia, in quanto, basandosi sempre su atti di fede,non inciampa e non perde mai l'equilibrio: esiste sempre la rete di108

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