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Prof. Enrico Morini - diocesi.rimini.it

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un<strong>it</strong>à ideale, quella prerogativa dell’apostolic<strong>it</strong>à di cui Roma ridondava, mentreCostantinopoli ne era inizialmente priva. Quando poi anche sul Bosforo si arriverà adelaborare, sulla base di antiche leggende, una specifica tradizione di apostolic<strong>it</strong>à per leorigini della propria Chiesa, la scelta sarebbe caduta su Andrea, non a caso il fratello diPietro, un apostolo pertanto funzionale ad esprimere simbolicamente, nella prospettivacostantinopol<strong>it</strong>ana, ora la pari dign<strong>it</strong>à delle sedi episcopali delle due Rome, ora – sullabase della sua qualifica di “primo chiamato” desunta dal racconto giovanneo – laprerogativa della Nuova a sottrarsi al primato giurisdizionale dell’Antica.A questo livello cronologico, infatti, la Grande Chiesa ortodossa e cattolica – cosìchiamata per distinguerla dalle Chiese particolari alienatesi dal resto della cristian<strong>it</strong>à peril loro rifiuto del terzo e del quarto concilio ecumenico – era già di fatto passata da unastruttura pentarchica, pur sempre valida formalmente, ad una sostanziale diarchia traRoma e Costantinopoli. Gli altri tre patriarchi orientali infatti, a loro volta espressione dialtre componenti culturali dell’ellenismo antico – Alessandria di quella egiziana,Antiochia di quella siriaca e Gerusalemme di un particolare ellenismo cosmopol<strong>it</strong>a –,nonché di proprie tradizioni di fondazione apostolica (Marco per Alessandria, Pietro perAntiochia e Giacomo, “fratello del Signore”, per Gerusalemme), erano statiinesorabilmente ridimensionati, prima dagli scismi cristologici e poi dall’espansioneislamica e di conseguenza vennero a trovarsi in una posizione di inferior<strong>it</strong>à rispetto aCostantinopoli, non solo quanto al prestigio, ma anche sul piano ist<strong>it</strong>uzionale. Questaminor<strong>it</strong>à informale sarebbe poi stata formalizzata nel IX secolo nell’Epanagoghé, unasorta di carta cost<strong>it</strong>uzionale dell’impero romano cristiano, mai ufficialmente promulgata,ma nondimeno attribu<strong>it</strong>a, non senza fondamento, al grande patriarca Fozio. Non a caso,nel contesto della famosa controversia del 1054 tra Roma e Costantinopoli, il papa LeoneIX, scrivendo al patriarca Pietro di Antiochia, lo esortava a difendere le prerogative dellaChiesa apostolica dell’Oriente dalle prevaricazioni del collega costantinopol<strong>it</strong>ano.Quest’ultimo è stato, sino alla piena età moderna, il vertice ist<strong>it</strong>uzionaledell’Ortodossia greca, che godeva pertanto anche di una pressoché totale un<strong>it</strong>àgerarchica. Al momento della sua ist<strong>it</strong>uzione, al concilio di Calcedonia del 451, ilpatriarcato di Costantinopoli comprendeva soltanto l’Asia minore, senza la Cilicia, e, inEuropa la Tracia; sennonché alla metà dell’VIII secolo gli imperatori iconoclasti, volendofare coincidere i confini di questo patriarcato con i terr<strong>it</strong>ori da loro effettivamentegovernati – o per lo meno rivendicati –, estesero la sua giurisdizione alla Cilicia, primadipendente da Antiochia, e soprattutto alla Grecia con le sue isole, all’Italia meridionalee alla Sicilia, prima dipendenti da Roma. Mentre questa recupererà nell’XI secolo, con leconquiste normanne, la giurisdizione sull’Italia meridionale e la Sicilia, ciò non avverràmai, nonostante le proteste dei papi, per la penisola balcanica. La Grecia divennepertanto defin<strong>it</strong>ivamente parte integrante del patriarcato ecumenico, con Costantinopoli– e non più Tessalonica – come cap<strong>it</strong>ale non solo pol<strong>it</strong>ica, ma anche culturale edecclesiastica. Tale rimase anche dopo la fine dell’impero nel 1453 e per tutta la duratadella Turcocrazia, sino a quando nel 1833 una parte del paese non riuscì a conseguirel’indipendenza, al prezzo di una lunga e sanguinosa lotta di liberazione dai Turchi. Inquell’occasione la Nuova Grecia, che si considerava erede non già dell’antica Bisanzio,bensì della più antica Atene – scelta come nuova cap<strong>it</strong>ale –, non volle più dipendere dallagiurisdizione del patriarca di Costantinopoli, ancora inser<strong>it</strong>o nel sistema amministrativodell’impero ottomano, e si proclamò anche ecclesiasticamente indipendente. Conl’autocefalia della Chiesa greca – che Costantinopoli avrebbe riconosciuto nel 1850 –l’Ortodossia greca si trovò frammentata in più Chiese particolari, in totale comunione difede, di tradizione culturale e di lingua l<strong>it</strong>urgica, ma con un’altrettanto totaleconfigurazione canonica di autogoverno. Esse sono: il patriarcato di Costantinopoli –2

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