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<strong>Poeti</strong> in Toscana 2015<br />
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Enzo Scortica<br />
a scuola a piedi e la Maestra ci aspettava:<br />
chissà che avventura per arrivare fin a noi.<br />
La Maestra Luisa che ci insegnava a scrivere<br />
e ci chiamava alla lavagna e con il gesso<br />
bianco, come la neve, provavamo i primi dettati<br />
di scrittura. Poi a casa a far a pallate di<br />
neve e rincorrerci con i compagni di scuola:<br />
Franco, Giorgio, Antonio, Tilde la mia amichetta,<br />
Fernanda con le trecce che tiravamo<br />
scherzando. La Chiesa dove la Domenica<br />
ascoltavamo il Vangelo e servivamo la messa<br />
leggendo le Parole degli Apostoli che al<br />
momento non capivamo, ma era per Noi una<br />
lezione di Vita che ci ha accompagnato nel<br />
Nostro percorso futuro. I tempi erano diversi,<br />
c'era molto meno del superfluo di oggi, i nostri<br />
giochi di bimbi erano dettati dalla natura<br />
intorno, la tv era all'inizio, in bianco e nero e<br />
dopo carosello, la prima pubblicità, a letto. Si<br />
sognava le avventure del giorno tra i campi, i<br />
fiori, le farfalle, il torrente a prendere le rane<br />
e fare il bagno nell'acqua fresca, prendere<br />
gli asparagi, tutto era sotto controllo. In casa<br />
la Mamma ci aspettava con la merenda di<br />
verdure prese dall'orto e dai frutti dei nostri<br />
alberi. L'uovo era sempre pronto dalla nostre<br />
galline e le ghiande raccolte sotto l'antica<br />
Quercia nutrivano il maiale che veniva a<br />
darci la sopravvivenza per il tempo futuro. Il<br />
tempo è scorso e tutto è più veloce come se<br />
correndo si tagli prima il traguardo, ma correndo<br />
si perde buona parte del percorso con i<br />
suoi sapori, odori, profumi: il particolare che<br />
spesso è più grazioso del tutto.<br />
Un cardellino<br />
Un cardellino è caduto vicino alle foglie<br />
autunnali, forse è stato vinto da una folata<br />
di vento e come il bimbo rigettato dal mare,<br />
se ne sta inerme tra le foglie colorate. Non ci<br />
allieterà più con i suoi bei colori vivaci e il<br />
suo passo veloce tra gli alberi del parco. Una<br />
farfalla bianca le volteggia vicino come a<br />
dargli un ultimo saluto. Un merlo attraversa<br />
veloce con le sue piccole zampette. Il cielo<br />
azzurro si avvolge di nuvole bianche. S'intravede<br />
Morello con le tre punte con i sentieri<br />
più volte percorsi, il colle di Fiesole dove i<br />
Francescani sorvegliano con la preghiera<br />
e il lavoro quotidiano il colle che spazia su<br />
Firenze. Si vede il Monte Ceceri con il suo<br />
bosco di macchia che domina la cava di<br />
pietra dove Leonardo provò il volo. Gli alberi<br />
si preparano a cangiare le foglie. Il pratone<br />
dove un tempo pascolavano le mucche<br />
spazia di verde tra i platani e i lecci. L'abbeveratoio<br />
con le maschere di epoca Medicea<br />
fa da sentinella ai viandanti di passaggio.<br />
Nel giardino dedicato a Nicolas Green, un<br />
ragazzo ucciso sulla Salerno Calabria in un<br />
assalto rapina, i passeri si richiamano come<br />
in un Paradiso. I lampioni artistici la sera<br />
illuminano di luce calda i viali del parco<br />
dopo che il tramonto ha reso il cielo colorato,<br />
acceso della sua forza che imprime gioia<br />
e speranza agli animi sensibili.<br />
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