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GEOmedia_1_2016

La prima rivista italiana di geomatica

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FOCUS<br />

strategie di investimento.<br />

Sostanzialmente tra gli scopi dei<br />

Servizi Climatici ci sono i seguenti<br />

obiettivi:<br />

• compilare informazioni sul clima,<br />

redatte e trasmesse per soddisfare<br />

le esigenze degli utenti;<br />

• fornire informazioni del clima<br />

in modo da supportare il processo<br />

decisionale sia da parte di<br />

individui che di organizzazioni;<br />

• avere a disposizione un meccanismo<br />

di accesso alle informazioni<br />

efficace e che risponda<br />

alle esigenze degli utenti;<br />

• colmare l’ultimo miglio di distanza<br />

tra la grande quantità di<br />

dati climatici e le esigenze degli<br />

utenti finali.<br />

Servizi Climatici: comunicazione e<br />

visualizzazione<br />

Tra i ben noti problemi legati alla<br />

ricerca scientifica climatologica,<br />

si deve tenere conto del problema<br />

della comunicazione dei dati/<br />

risultati e della loro condivisione e<br />

visualizzazione.<br />

L’obiettivo dei Servizi Climatici<br />

è quello di fornire informazioni<br />

climatiche su misura, consultabili<br />

e personalizzabili, al fine di<br />

fornire gli strumenti decisionali<br />

per gli utenti finali, per ridurre<br />

la vulnerabilità delle loro attività<br />

e ottimizzare gli investimenti in<br />

vista della variabilità del clima e<br />

del suo cambiamento. La ricerca<br />

climatologica si basa su climi<br />

passati, presenti e futuri e produce<br />

previsioni su scale temporali<br />

mensili, stagionali o decennali,<br />

facendo anche uso di proiezioni<br />

climatiche a seconda dei diversi<br />

scenari di emissione di gas a effetto<br />

serra. Queste previsioni sono<br />

percepite dai responsabili politici,<br />

dai cittadini, ecc., con un certo<br />

grado di incertezza che diventa<br />

cruciale quando i soggetti interessati<br />

devono formulare misure<br />

di mitigazione che devono essere<br />

comprese e adottate. Un insieme<br />

di caratteristiche distinguono i<br />

dati sui cambiamenti climatici e<br />

si possono riassumere come: l’incertezza,<br />

la tipologia, il modo di<br />

come studiarli, le azioni con cui<br />

mitigarli, ecc. e, infine, ma non di<br />

minore importanza, la maniera di<br />

come comunicarli [4, 5].<br />

Il presente lavoro, utilizzando dati<br />

provenienti da modelli climatologici,<br />

dimostra come la Geomatica<br />

risulta adatta a caratterizzare territorialmente<br />

i fenomeni climatici<br />

coinvolti (figura 1) e quanto si sia<br />

rivelato utile creare un’applicazione<br />

geografica basata sul Web<br />

(WebGIS) per comunicare i dati e<br />

condividere i risultati.<br />

Materiali e metodi<br />

I modelli climatici rappresentano<br />

una buona parte dei processi<br />

fisici di una regione e sono utili<br />

per spiegare le variazioni di temperatura<br />

e precipitazioni, i cambiamenti<br />

di radiazione solare e la<br />

velocità del vento. L’area mediterranea<br />

è particolarmente interessata<br />

dai cambiamenti climatici e ci si<br />

aspetta per il futuro un aumento<br />

di temperatura con estati più secche.<br />

È possibile immaginare come<br />

questo aspetto rivesta la massima<br />

importanza sia per un’area densamente<br />

popolata sia per gli effetti<br />

sulle innumerevoli attività umane<br />

(turismo, agricoltura, piscicoltura,<br />

traffici navali, ecc.) che in essa, e<br />

su di essa insistono.<br />

Ma il vero problema cruciale è<br />

quello di realizzare finalmente<br />

una correlazione reale ed efficace<br />

tra scienziati e pubbliche amministrazioni,<br />

includendo anche<br />

organismi e istituzioni coinvolte<br />

nella preparazione di piani di<br />

prevenzione e nella classificazione<br />

dei potenziali impatti dei cambiamenti<br />

climatici.<br />

Dati iniziali<br />

Il modello regionale accoppiato<br />

PROTHEUS, è composto da<br />

un modello atmosferico regionale<br />

RegCM3 e dal modello<br />

oceanografico MITgcm, unito<br />

dall’accoppiatore OASIS3 [6].<br />

L’orizzonte temporale, di interesse<br />

per lo studio, è il periodo 2010-<br />

2050, al fine di comprendere i<br />

contributi sia di variabilità interdecennale,<br />

sia del cambiamento<br />

climatico. Tra i risultati prodotti<br />

dai modelli climatologici/matematici<br />

le grandezze caratterizzanti<br />

il presente studio sono: Climate<br />

Index (TCI), Wind Power (WP)<br />

e Fire Weather Index (FWI), che<br />

provengono da simulazioni condotte<br />

con i modelli climatologici<br />

MED44i_ERAINT e Protheus.<br />

I risultati delle simulazioni modellistiche<br />

effettuate per l’area<br />

mediterranea sono memorizzati<br />

come file in formato NetCDF<br />

(Network Common Data Form).<br />

Metodologie GIS e WebGIS<br />

Attraverso opportune elaborazioni,<br />

i file NetCDF sono stati<br />

trasformati in un formato GIS<br />

compatibile e opportunamente<br />

strutturati in un progetto GIS.<br />

In questo modo è stato possibile<br />

sfruttare i vantaggi di elaborare<br />

dati georiferiti, aggiungendo un<br />

nuovo significato dal punto di<br />

vista degli Indici Climatici, dato<br />

dalla possibilità di combinare<br />

queste informazioni con altri tipi<br />

Fig. 2 - Architettura<br />

logica del WebGIS<br />

CLIMRUN<br />

<strong>GEOmedia</strong> n°1-<strong>2016</strong> 7

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