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n. 80 Aprile 2013

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Come si scriveranno<br />

i nuovi PSR<br />

Per i PSR 2014-2020 in Italia si prospetta<br />

una regionalizzazione generalizzata, come<br />

nell’attuale periodo. Faranno eccezione il<br />

Programma rete rurale nazionale (già nazionale<br />

oggi) e, molto probabilmente, il Programma nazionale per la<br />

gestione del rischio, in considerazione della necessità di garantirne<br />

un’adeguata massa finanziaria. Le risorse necessarie saranno<br />

ricavate dai singoli PSR regionali, come già avvenuto nel 2007-<br />

<strong>2013</strong> per il Programma rete rurale nazionale.<br />

La predisposizione dei PSR (e, a livello nazionale, dell’accordo di<br />

partenariato) dovrà avvenire in ottemperanza alle norme sul coinvolgimento<br />

del partenariato. Altra occasione di ampia consultazione<br />

sarà costituita dal procedimento di valutazione ambientale<br />

strategica (VAS) cui sarà obbligatoriamente sottoposto il PSR.<br />

La strategia del PSR dovrà prendere le mosse dall’analisi dei fabbisogni<br />

dell’agricoltura e del mondo rurale e dalla valutazione del<br />

contributo che gli interventi del PSR possono dare al raggiungimento<br />

degli 11 obiettivi stabiliti dal regolamento (UE) sui Fondi<br />

e delle 6 priorità dello sviluppo rurale stabilite nel regolamento<br />

(UE) sullo sviluppo rurale. La strategia dovrà essere elaborata<br />

con estrema attenzione, anche in considerazione del fatto che<br />

le risorse del PSR saranno le più importanti (se non le uniche) a<br />

favore dello sviluppo dell’agricoltura e dei territori rurali. A titolo<br />

di esempio, esse dovranno far fronte anche alle esigenze infrastrutturali<br />

dell’agricoltura che finora sono state affrontate con il<br />

Piano irriguo nazionale. La selezione di priorità e focus area e<br />

delle misure ad esse collegate dovrà essere fatta, nell’ambito della<br />

strategia del PSR, in ottemperanza ai principi di concentrazione<br />

delle risorse e di orientamento ai risultati che ispireranno il prossimo<br />

periodo di programmazione. Si tratterà di un esercizio particolarmente<br />

impegnativo, che vedrà il partenariato coinvolto a pieno<br />

titolo. La grande sfida è coniugare le esigenze di rigore e di massima<br />

selettività in funzione delle esigenze e delle reali prospettive<br />

di sviluppo con la considerazione che per un periodo non breve<br />

le risorse dell’Unione europea saranno probabilmente le sole a<br />

disposizione per lo sviluppo dei settori e la coesione territoriale.<br />

1. Si tratta, oltre che del FEASR e del Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP) che sostituirà il<br />

Fondo europeo per la pesca (FEP), dei Fondi strutturali europei: il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), il<br />

Fondo di coesione (che opera nei nuovi Stati membri e non in Italia) e il Fondo sociale europeo (FSE).<br />

2. Il position paper sulla preparazione dell’accordo di partenariato e dei programmi in Italia è stato illustrato a<br />

Roma il 9 novembre 2012. Esso individua - a partire dal grado di raggiungimento in Italia degli obiettivi della<br />

strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva - le principali sfide che il nostro Paese<br />

deve fronteggiare e le priorità dei Fondi del QSC.<br />

12 Agricoltura <strong>80</strong>

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