n. 80 Aprile 2013
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documenti<br />
si è eliminato l’eccesso di acqua dalle capsule, che sono poi state<br />
posizionate verticalmente. Dopo circa 18 ore si sono individuati<br />
e trapiantati alcuni singoli conidi germinanti di Alternaria al fine<br />
di ottenere delle colture in purezza su WA.<br />
Trascorsi 7 giorni, si sono prelevati dei dischetti di substrato con<br />
il fungo in crescita, poi posizionati su foglie di cv Abate Fétel<br />
precedentemente disinfettate in ipoclorito e lavate sotto acqua<br />
corrente. Le foglie sono state poste in camera umida ed incubate<br />
nelle stesse condizioni cicliche di luce e temperatura descritte<br />
in precedenza. Dopo 6-7 giorni, sia le foglie su cui erano stati<br />
posizionati i dischetti con gli isolati da frutto sia quelle su cui<br />
erano stati posizionati i dischetti con gli isolati da foglia hanno<br />
dato origine a macchie necrotiche (fig. 3). Da queste ultime si è<br />
reisolata costantemente Alternaria sp. Al contrario, nelle foglie<br />
su cui erano stati posizionati, come controllo negativo, dischetti<br />
di WA sterile, non si è osservata alcuna necrosi.<br />
Figura 3: Test di patogenicità<br />
Biosaggio con filtrati colturali<br />
Per verificare la capacità dei funghi di produrre tossine fitotossiche<br />
sono stati allestiti alcuni filtrati colturali. Più precisamente,<br />
4-5 dischetti di WA sono stati inseriti all’interno di beute contenenti<br />
100 ml di substrato liquido CZAPEK, sterilizzato previamente<br />
in autoclave per 21 minuti a 120 °C.<br />
Per questa prova sono stati utilizzati 2 isolati monosporici provenienti<br />
da foglia e 2 provenienti da frutto, gli stessi utilizzati per<br />
la prova di patogenicità.<br />
Trascorse tre settimane il substrato liquido nel quale era cresciuto<br />
il fungo è stato filtrato su carta da filtro Ederol e successivamente<br />
su microfiltro Pall Acrodisc; 30 µl di questo filtrato sono<br />
stati inoculati nella pagina inferiore di alcune foglie di pero,<br />
precedentemente lesionate con una lancetta metallica. Le foglie<br />
sono state quindi poste in camera umida a 25 °C.<br />
L’osservazione dei sintomi è stata effettuata a cadenza giornaliera<br />
nei 4 giorni successivi.<br />
Il biosaggio ha dato esito positivo per quanto riguarda sia gli isolati<br />
provenienti da frutto che quelli provenienti da foglia, con una<br />
manifestazione leggermente più marcata nel caso degli isolati<br />
provenienti da foglia (fig. 4).<br />
Conclusioni<br />
Le osservazioni ed i test effettuati inducono ad ipotizzare che<br />
in Piemonte si sia differenziato un ceppo di Alternaria sp. (verosimilmente<br />
A. alternata) in grado di colpire la cultivar di pero<br />
Abate Fètel mediante la produzione di una tossina ospite – specifica.<br />
Questa situazione, nuova per il territorio nazionale, presenta<br />
molte analogie con quella manifestatasi per la prima volta<br />
in Alto Adige su melo a partire dagli anni ’90 per l’azione di un<br />
ceppo ospite specifico di A. alternata (Gobber et al., 2004). Sarà<br />
interessante verificare nei prossimi anni l’andamento del fenomeno<br />
sul territorio piemontese e la sua eventuale diffusione alle<br />
regioni limitrofe.<br />
Figura 4: Biosaggio con filtrati colturali<br />
Si ringraziano per la collaborazione prestata le aziende agricole Rosso<br />
Mario (Centallo), Supertino Francesco e Rubiolo Gianni (Savigliano)<br />
nonché i tecnici Giampiero Sabena (Agenzia 4A) e Daniele Martino<br />
(Lagnasco Frutta)<br />
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