n. 80 Aprile 2013
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informazione tecnica<br />
Il ruolo dei nematodi fitoparassiti<br />
nel deperimento degli impianti<br />
di piccoli frutti<br />
Ricerca Finanziata dalla Regione Piemonte<br />
Cristina Boero 1 , Sandro Frati 2 , Silvio Grosso 1 , Giovanna Mason 1 , Beatrice Carletti 3 , Laura Ambrogioni 3 ,<br />
Michele Baudino 2 , Roberto Giordano 2 , Paola Gotta 1 , Alba Cotroneo 1<br />
1. Regione Piemonte – Settore fitosanitario<br />
2. CreSO (Consorzio Ricerca e Sperimentazione per l’Ortofrutticoltura Piemontese)<br />
3. C.R.A.-ABP (Consiglio per la ricerca e sperimentazione in agricoltura – Centro di ricerca per l’agrobiologia e la pedologia)<br />
I piccoli frutti rappresentano una realtà economico-produttiva<br />
di particolare interesse nel contesto agricolo piemontese. I dati<br />
statistici assegnano al Piemonte una posizione di rilievo nel panorama<br />
nazionale, con investimenti che superano ormai i 250<br />
ettari (stime CReSO: 190 ettari di mirtillo, 45 di lampone, 15-20<br />
di ribes e rovo) e un valore della produzione che supera i 3,5<br />
milioni di euro. L’ambiente pedemontano, caratterizzato da suoli<br />
fertili a reazione sub-acida, da abbondante disponibilità di acqua<br />
e da accentuate escursioni termiche giornaliere, fornisce condizioni<br />
ideali per queste specie frutticole.<br />
Con il passare del tempo e con la diffusione delle coltivazioni in<br />
molti areali sono state segnalate, a livello regionale, problematiche<br />
di carattere fitosanitario; in molte situazioni si evidenziano<br />
deperimenti progressivi delle piante ascrivibili a presenze di insetti<br />
fitofagi e microrganismi patogeni nel suolo, con riduzione<br />
di vigore dei tralci e polloni con conseguente contrazione delle<br />
produzioni. Molte volte, in presenza di piante deperienti, si manifestano<br />
anche alterazioni sulle bacche riconducibili a virus (ad<br />
esempio il virus della “sgranatura dei frutti”, particolarmente<br />
dannoso sui lamponi oppure il Blueberry scorch virus su mirtillo<br />
con deperimento delle piante e blocco totale della vegetazione)<br />
con significativi deprezzamenti delle bacche.<br />
Le maggiori difficoltà di gestione degli impianti si riscontrano<br />
comunque nel controllo dei patogeni tellurici (funghi, batteri e<br />
nematodi) e nel contenimento di alcune virosi, agenti di alterazioni<br />
sia sulla vegetazione che sulle caratteristiche delle bacche.<br />
A carico delle colture arbustive e arboree raramente si notano<br />
sintomi evidenti e immediati di una infestazione da nematodi: la<br />
loro pericolosità risiede proprio nel modo subdolo e nel decorso<br />
cronico degli attacchi per cui le piante presentano una sintomatologia<br />
sostanzialmente simile a quella indotta da altri agenti<br />
debilitanti l’apparato ipogeo; esse vanno soggette quindi a una<br />
progressiva riduzione di vigore, con appassimenti e successivi<br />
disseccamenti, accompagnati da una altrettanta progressiva diminuzione<br />
di produzione.<br />
A riguardo, da alcuni anni vengono segnalati deperimenti in impianti<br />
in cui, dopo un’accurata analisi del terreno, si riscontrano<br />
popolazioni di nematodi di una certa consistenza tali da poter<br />
essere considerate la causa primaria del deperimento.<br />
L’eventuale presenza nella rizosfera dei piccoli frutti di elevate<br />
Agricoltura <strong>80</strong><br />
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