© Enrico Nicolò, Photoblurrygraph - 14, 2011 © Enrico Nicolò, Photoblurrygraph - 131, 2013 attesa impregna il racconto fotografico, che nelle immagini più intense si riduce a lingue sinuose <strong>di</strong> fiamma che infaticabilmente si compongono e ricompongono sullo sfondo nebbioso <strong>di</strong> un’alba o <strong>di</strong> un tramonto o si protendono verso l’alto contro il buio assoluto della notte. C’è insomma lo stesso senso del <strong>di</strong>vino, ma c’è nello stesso tempo anche quel carattere <strong>di</strong> dubbiosa e provvisoria frammentarietà che costituisce un segno tipico della nostra epoca <strong>di</strong> crisi. Così si avverte, nella scelta dello «sfocamento», un inevitabile richiamo alle prime ricerche <strong>di</strong> Balla (Dinamismo <strong>di</strong> un cane al guinzaglio - 1912) e <strong>di</strong> Marcel Duchamp (Nudo che scende le scale – 1912/16): un collegamento che non stupisce in un ingegnere elettronico, che non <strong>di</strong>sdegna <strong>di</strong> abbinare la ricerca scientifica a quella fotografica. Ma questa volta non si tratta <strong>di</strong> rendere in qualche modo percepibile il movimento attraverso una <strong>di</strong>ssolvenza controllata che appartiene forse più alla televisione che al cinema, ma <strong>di</strong> sintetizzare la realtà, eliminando le scorie dovute alla riconoscibilità dei dettagli, per attingere una migliore comprensione delle sensazioni che affollano il cuore più che dei meccanismi che presiedono alla visione cerebrale. Se, all’inizio, la pittura ha preso in prestito dalla nascente fotografia il risultato delle lunghe pose necessarie per imprimere le immagini sul negativo, trasformandolo in qualità estetica della rappresentazione, è oggi la fotografia a far tesoro della visione deformante e suggestiva della pittura, per proporre una nuova ipotesi <strong>di</strong> lettura non superficiale del reale. Nella nebbia che sfuma i contorni, l’immagine si decanta e <strong>di</strong>venta paradossalmente più nitida proprio nella sua essenza: la stessa energia che destruttura la rappresentazione ricompone un’immagine nuova che si presenta questa volta come pura qualità. In questo senso, alle immagini <strong>di</strong> Nicolò sarebbe forse più giusto associare non tanto la pittura tedesca o le avanguar<strong>di</strong>e novecentesche quanto le affascinanti brume pittoriche <strong>di</strong> Turner, la luce intensa che nei suoi quadri squarcia la nebbia mentre confonde in turbinanti nebulose cielo, terra e mare. È singolare che una procedura per molti aspetti simile a quella sperimentata da Enrico Nicolò sia alla base del lavoro progettuale <strong>di</strong> uno dei più affermati architetti newyorchesi, Peter Eisenman, per anni impegnato a tentare <strong>di</strong> traslare il movimento nella più stabile delle arti, l’architettura, non solo come ispirazione concettuale ma come tecnica per organizzare e percepire lo spazio e le sue forme: se lo spazio è tempo, si misura attraverso il tempo (anni-luce), vive, si consuma e rinasce nel tempo, grazie ad un <strong>di</strong>venire senza fine che <strong>di</strong>strugge la vita per poterla ricreare in forme nuove, la sua essenza può essere colta soltanto nel movimento e attraverso il movimento. Il costante «respiro» dell’universo che ci circonda si materializza nel continuo slittamento dell’immagine impressa per strati successivi sulla pellicola. È un terremoto silenzioso, che a sua volta produce uno sfocamento più o meno <strong>di</strong>ffuso, che non pregiu<strong>di</strong>ca le nostre possibilità <strong>di</strong> comprensione, ma finisce anzi per esaltare le umane capacità <strong>di</strong> percezione istintiva, empatica della natura: un universo color pastello, fatto <strong>di</strong> continue esplosioni <strong>di</strong> luci e colori, ci avvolge e ci lascia come abbagliati e sbigottiti <strong>di</strong>nanzi a forme evanescenti <strong>di</strong> una bellezza assoluta, dove l’uomo è scomparso -con gli ulivi, le barche alla fonda e le povere case-, per lasciarci da soli <strong>di</strong>nanzi a una <strong>di</strong>stesa in<strong>di</strong>stinta <strong>di</strong> dune sabbiose battute dal vento furioso del deserto. È in questa sensazione <strong>di</strong> solitu<strong>di</strong>ne e <strong>di</strong> per<strong>di</strong>ta o svuotamento <strong>di</strong> valori e <strong>di</strong> certezze – a partire da quelle che si ostinano a propinarci i nostri sensi, la vista in primo luogo –, che Enrico Nicolò si rivela fino in fondo figlio sensibile del nostro tempo: un tempo che se da un lato ci spinge a non vedere particolari sempre più agghiaccianti, ci induce dall’altro, forse come unica possibile compensazione, a ricercare nel profondo <strong>di</strong> noi stessi la risposta a mille promesse tra<strong>di</strong>te. 94
© Enrico Nicolò, Photoblurrygraph - 48, 2013 © Enrico Nicolò, Photoblurrygraph - 76, 2013 95
- Page 1 and 2:
ANNO XXI - N.61 - € 14,00 ITALIAN
- Page 3 and 4:
FUOCO sACRO. LA SACRALITÀ NEL QUOT
- Page 5 and 6:
SCegLI I LIBRI OMAGGIO daL CaTaLogo
- Page 7 and 8:
61 CONTENUTI/contents Rivista scien
- Page 9 and 10:
Infatti, nell’immaginario xenofob
- Page 11 and 12:
Giusy Randazzo - «Dammi un po’ d
- Page 13 and 14:
© Annalisa Natali Murri dalla seri
- Page 15 and 16:
© Annalisa Natali Murri dalla seri
- Page 17 and 18:
© Annalisa Natali Murri dalla seri
- Page 19 and 20:
Dario Carere - L’immagine del pae
- Page 21 and 22:
© Susanna Majuri, Tulva (Flood)_20
- Page 23 and 24:
© Susanna Majuri, Gravity_2011. Co
- Page 25 and 26:
@ Sian Davey, dalla serie Looking f
- Page 27 and 28:
@ Sian Davey, dalla serie Looking f
- Page 29 and 30:
@ Sian Davey, dalla serie Looking f
- Page 31 and 32:
@ Andrei Pungovschi, dalla serie Sh
- Page 33 and 34:
31
- Page 35 and 36:
Il portfolio che qui proponiamo è
- Page 37 and 38:
@ Linda Dorigo, Salmas, Iran. Augus
- Page 39 and 40:
@ Linda Dorigo, Iraq, Baghdad Novem
- Page 41 and 42:
39
- Page 43 and 44:
© Salvi Danés, dalla serie Transm
- Page 45 and 46: © Salvi Danés, dalla serie Transm
- Page 47 and 48: © Raed Bawayah 45
- Page 49 and 50: © Raed Bawayah 47
- Page 51 and 52: © Raed Bawayah 49
- Page 53 and 54: © Raed Bawayah 51
- Page 55 and 56: © Mario Daniele, Inverno #4_2011 G
- Page 57 and 58: 55
- Page 59 and 60: © Jacob Gils, LONDON #8, 2012 non
- Page 61 and 62: © Jacob Gils, Frederiksdal #2, 201
- Page 63 and 64: © Kerry Skarbakka, Green Tree © 2
- Page 65 and 66: © Kerry Skarbakka, Engulfed © 200
- Page 67 and 68: © Kerry Skarbakka, Clint © 2002 6
- Page 69 and 70: Saverio Ciarcia - Un tatuaggio è p
- Page 71 and 72: © Philippe Assalit, Peso-Argentine
- Page 73 and 74: © Philippe Assalit, Yen-Japon 71
- Page 75 and 76: Alessandra Ciarcia - L’incidenza
- Page 77 and 78: © Giorgio Bianchi, Behind Kiev's b
- Page 79 and 80: © Giorgio Bianchi, Behind Kiev's b
- Page 81 and 82: © Giorgio Bianchi, Behind Kiev's b
- Page 83 and 84: © Lynsey Addario, SuDanése Libera
- Page 85 and 86: © Lynsey Addario, Afghanistan. Nov
- Page 87 and 88: © Lynsey Addario, Turkana County,
- Page 89 and 90: ©Lynsey Addario, Syrian refugee. B
- Page 91 and 92: © Antonella Monzoni, dalla serie F
- Page 93 and 94: © Antonella Monzoni, dalla serie F
- Page 95: © Enrico Nicolò, Photoblurrygraph
- Page 99 and 100: © Robin Schwartz, Robin Schwartz,
- Page 101 and 102: © Robin Schwartz, Robin Schwartz,
- Page 103 and 104: © Giuliano Ferrari, Reggio Emilia
- Page 105 and 106: © Giuliano Ferrari, Etna, Catania
- Page 107 and 108: A. Vidau & F., stampa al collodio s
- Page 109 and 110: Stampa autovirante al platino primi
- Page 111 and 112: © Wim Wenders, Dog on the Road to
- Page 113 and 114: © Giacomo Costa, "Consistenza 5",
- Page 115 and 116: © Yang Yongliang, Awolfandlandmine
- Page 117 and 118: © Yang Yongliang, TheMoonlight_Ful
- Page 119 and 120: © Kate Fichard, dalla serie Iris R
- Page 121 and 122: staedt e che divenne una delle cope
- Page 123 and 124: Annarita Curcio - Raising the Flag
- Page 125 and 126: © Mauro Davoli, De Bloemen 11, 201
- Page 127 and 128: © Claudio Isgrò, Architectures, 2
- Page 129 and 130: © Bjørn Sterri, Beauty & Beast, O
- Page 131 and 132: HENRi CARTIER BRESSON Riflessioni M
- Page 133 and 134: and the rescue workers who are stil
- Page 135 and 136: hanging out the washing, on the hil
- Page 137 and 138: cat? Yet, domestic animals are exac
- Page 139 and 140: Who makes the decisions about what
- Page 141 and 142: GRAND_TOUR_giuliano_ferrari.indd 1
- Page 143 and 144: incontri page 112 Claudio Composti
- Page 145 and 146: over, even if the photos are codifi
- Page 148:
© Philippe Assalit 40061 9 771593