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Alimenti<br />
I cuochi bocciano il semaforo, ci voleva<br />
Ma Fipe e Confesercenti, dove sono?<br />
di Alberto Lupini<br />
Finalmente un’iniziativa forte e<br />
unitaria di cuochi e ristoratori,<br />
dopo quelle degli agricoltori.<br />
Da tempo in prima fila nel contestare<br />
l’assurdità del semaforo sugli alimenti,<br />
come <strong>Italia</strong> a <strong>Tavola</strong> non possiamo che<br />
plaudire all’iniziativa di Ambasciatori<br />
del Gusto, Chic, Euro-Toques <strong>Italia</strong>, Fic,<br />
Jre e Le Soste che si sono schierate col<br />
Ministro Maurizio Martina per dire no ad<br />
un’assurdità che va giustamente lasciata<br />
a regolare il traffico sulle strade.<br />
A suo tempo dopo l’adozione del<br />
semaforo a Londra, <strong>Italia</strong> a <strong>Tavola</strong> era<br />
stata in prima linea nel contestare duramente<br />
un’iniziativa insensata e capace<br />
di fare più danni alla salute di quanto ci<br />
si potrebbe aspettare. Nei mesi scorsi<br />
lo avevamo fatto di nuovo prendendo<br />
subito posizione con un editoriale a firma<br />
di Rocco Pozzulo, presidente della<br />
Federazione italiana cuochi.<br />
Al di là che sembri folle pensare<br />
che il semaforo rosso debba scattare<br />
84 <strong>Italia</strong> a <strong>Tavola</strong> · giugno <strong>2017</strong><br />
per il prosciutto di Parma, il Parmigiano<br />
Reggiano, il Grana Padano e persino<br />
l’olio extravergine di oliva, pilastro della<br />
Dieta mediterranea, è tutto il sistema<br />
agroalimentare italiano che rischierebbe<br />
di essere stravolto da questo provvedimento.<br />
Purtroppo molta parte<br />
dell’industria alimentare sembra essere<br />
a favore, quasi che sia ininfluente che<br />
molti Dop e Igp italiani finirebbero con<br />
l’essere marchiati di rosso, mentre il<br />
verde andrebbe a bibite gassate solo<br />
perché prive di zucchero, ma addolcite<br />
con additivi chimici. E ugualmente preoccupante<br />
è l’assenza nell’elenco delle<br />
associazioni che a vario titolo rappresentano<br />
il mondo dei cuochi e della ristorazione<br />
di due sigle che dovrebbero<br />
essere invece in prima fila, Fipe-<br />
ConfCommercio e Confesercenti. Ci<br />
piacerebbe sapere se è solo perché<br />
non sono state coinvolte, o per disinteresse<br />
sul tema… E lo stesso si dovrebbe<br />
dire per pizzaioli o pasticceri, perché<br />
non sono stati coinvolti? Eppure si<br />
tratta di una preoccupazione talmente<br />
forte e seria che tutto il sistema <strong>Italia</strong>,<br />
che sull’agroalimentare basa molto del<br />
suo buon nome nel mondo, dovrebbe<br />
essere mobilitato e in prima fila a fianco<br />
del Governo. I nostri cuochi sono oggi i<br />
veri garanti della qualità di molti prodotti<br />
e i loro testimonial veri, ma non si può<br />
lasciare solo a loro l’onere di questa<br />
battaglia.<br />
Che l’Unione europea si muova a<br />
volte in ritardo, e con comportamenti<br />
magari contradittori, è noto. Ma resta<br />
pur sempre una realtà che ha cambiato<br />
in meglio il nostro modo di vivere. In<br />
tema di agricoltura e di alimentazione<br />
la Commissione ha in particolare fatto<br />
molte cose buone, ma passando spesso<br />
attraverso autentiche stupidaggini:<br />
dal demenziale tentativo di voler codificare<br />
le misure della verdura o delle<br />
vongole (quasi che da Copenaghen a<br />
Cipro non ci siano differenze geo-climatiche<br />
che ne influenzano lo sviluppo…)<br />
alle norme sull’igiene che rischiavano<br />
di mettere in crisi i caseifici degli<br />
alpeggi.<br />
Ora questa iniziativa di retroguardia<br />
scientifica sul preteso contenuto calorico<br />
dei cibi costituisce un problema serio<br />
su cui gli sforzi per ritrovare unità<br />
d’intenti in Europa potrebbero vacillare.<br />
Come italiani non possiamo certo fare<br />
finta di nulla e lasciare che il nostro stile<br />
di vita, ammirato e invidiato in tutto il<br />
mondo, possa essere vanificato da stupidi<br />
bollini rossi mentre i nostri figli ingrassano<br />
giorno dopo giorno per mangiare<br />
schifezze che sarebbero segnate<br />
di verde. B cod 50246