<strong>Artisti</strong> a <strong>Castiglioncello</strong> Marco Sereni Vista verso la caletta, olio su cartone telato, cm 50x40, extempore 1995 “Marco Sereni architetto; Marco Sereni pittore. Due percorsi solo apparentemente paralleli, di fatto continuamente intersecati, guidati da un comune, forte imperativo estetico; la peri
<strong>Artisti</strong> a <strong>Castiglioncello</strong> Marco Sereni Riunione conviviale di pittori livornesi e viareggini, in primo piano i pittori Cavallini e Ordavo anni 60 Il Motivo della scelta Poi la scelta della vita: pittore o architetto? Scelse di fare l’architetto. … “Erano gli anni del ’68 e la esperienza di maturazione politica mi aveva portato ad assumere atteggiamenti massimalisti. Così fu che quando mi proposero il lancio nazionale, dopo vari anni di accumulo di opere, con una mostra alla Galleria Schwarz di Milano insieme a Adami e Crepax , a condizione di mantenere gli accordi contrattuali e far gestire al gruppo di mecenati che fino ad allora aveva finanziato, in esclusiva il mercato, “rifiutai lo sfruttamento” e decisi di virare verso la carriera di architetto, dicendo, comunque che, poiché mi ritenevo una persona seria, avrei smesso di dipingere pubblicamente”. E così è stato, per coerenza e integrità morale. <strong>Castiglioncello</strong>. Il protagonista assoluto di tante opere e disegni. Di questi appassionati appunti di esistenza. “Ho voluto tornare in Pineta Marradi per individuare il luogo ove, nel lontano 1955, avevo dipinto il quadro della mia seconda estemporanea di pittura. Ho messo poi le nuove immagini a confronto con quella di allora: non ho ravvisato differenze, non ho avuto moti di nostalgia. Ora come allora il senso di sentirsi immedesimato nel luogo per trarne linfa vitale ed espressiva….. Ho vissuto anni ed esperienze intense in questa terra, tanto da riconoscermi spesso in tanti valori storici, ambientali, paesaggistici, ed umani espressi dai suoi abitanti, i suoi ospiti, i suoi frequentatori. Tanto da partire da qui, per raccontare e raccontarmi come uomo, architetto e pittore.”...Il suo non è un lavoro di introspezione o di riflessione filosofica, come egli stesso sostiene: “Non sono uno studioso né un metodico nel senso canonico del termine, credo, cerco però di ancorare la mia vita a un sistema di essere, di rapportarmi con la realtà ed emozioni e passioni che essa esprime con la voglia di parteciparvi senza esclusioni di sorta”. Marco Sereni: “ Credo di essere fortunato per la facilità con la quale riesco a rappresentare momenti, emozioni, sensazioni, pensieri e luoghi attraverso la naturale, spontanea capacità grafica”. Sul filo delle emozioni e della memoria, appunto. Un intenso, emozionato, appassionato girovagare nel flusso perenne dell’esistenza.” Disegni, ma non solo: la pineta calda, assolata la lieve brezza che sale dal mare accarezza i volti stanchi di mia madre, di mia nonna, senza recare sollievo…. sono là, ancora, con la memoria vissuta di un lontano concorso estemporaneo di pittura. il mio affanno di adolescente alla ricerca di un sapere nuovo tante immagini e tante figure: Carlo Carrà, il pittore Cavallini,Giovanni March, la premiazione a Villa Celestina….. il caleidoscopio sfuma nel ricordo e nella nostalgia della fanciullezza e nel volto sudato di mia madre….. quanto amore, quanta sicurezza nel credere in me ancora bambino 99