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ICF Aprile e Maggio 2018

ICF - Rivista dell'Industria Chimica e Farmaceutica è la rivista di Interprogetti che, oltre ad offrire un quadro esaustivo sullo stato dell'arte dei due settori di riferimento, rappresenta uno strumento di lavoro qualificato, attraverso una presentazione completa dell'innovazione tecnologica ad essi dedicata.

ICF - Rivista dell'Industria Chimica e Farmaceutica è la rivista di Interprogetti che, oltre ad offrire un quadro esaustivo sullo stato dell'arte dei due settori di riferimento, rappresenta uno strumento di lavoro qualificato, attraverso una presentazione completa dell'innovazione tecnologica ad essi dedicata.

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Automazione/Strumentazione<br />

I carrelli magnetici sono indipendenti<br />

e rimovibili a caldo, rendendo possibile<br />

un cambio del piattello o una manutenzione,<br />

senza interrompere la produzione<br />

con gli altri carrelli che continuano<br />

a correre verso le loro destinazioni.<br />

I binari dal design robusto e igienico –<br />

ottimale per la movimentazione in ambienti<br />

industriali, anche regolamentati<br />

– consentono di creare percorsi lunghi<br />

fino a 100 m e articolati in diverse linee<br />

raccordate da scambi, puramente magnetici,<br />

pertanto non soggetti a usura.<br />

I diverter deviano i singoli carrelli a<br />

tutta velocità sui diversi rami per una<br />

distribuzione ottimizzata dei flussi di<br />

prodotti. Questo consente di minimizzare<br />

i tempi di spostamento, evitare ingorghi,<br />

collisioni e rovesciamenti, oltre<br />

a sfruttare intensivamente ogni parte<br />

delle linee, escludendo stazioni malfunzionanti<br />

che sprecherebbero unicamente<br />

materiali, e dirottando dinamicamente<br />

i semilavorati verso quelle<br />

funzionanti, a garanzia della qualità<br />

del prodotto finito.<br />

Verso il cloud, ognuno<br />

con il proprio passo<br />

Controllo in tempo reale, connettività<br />

Internet, aggregazione e storicizzazione<br />

dei dati, data analytics, business<br />

intelligence, machine learning, stoccaggio<br />

di lungo periodo dei dati, sono<br />

alcune delle variabili da considerare<br />

quando ci si appresta alla gestione<br />

di fabbrica e all’analisi dei dati per diventare<br />

Industrial IoT ready.<br />

La raccolta di dati dal campo è tuttavia<br />

l’aspetto cruciale e il primo di cui occuparsi,<br />

prima di concentrarsi sulle analisi<br />

delle informazioni per i successivi<br />

interventi di ottimizzazione.<br />

Tecnologia<br />

di trasporto<br />

di ACOPOStrak<br />

Possedere il dato consente di analizzare<br />

localmente quanto accade sulle macchine<br />

e sulle linee e intervenire tempestivamente;<br />

ma rende possibile anche<br />

tracciare le prestazioni dell’intera<br />

fabbrica e magari mettere a confronto<br />

diversi stabilimenti, per intervenire e<br />

ottimizzare i processi laddove sia più<br />

conveniente.<br />

Il famoso dato dev’essere possibilmente<br />

accessibile da parte di più persone,<br />

spesso in diverse parti del mondo,<br />

pertanto spesso conviene convogliare<br />

le informazioni in una base di dati<br />

condivisa. Questo non significa inviare<br />

istantaneamente ogni singolo dato<br />

disponibile al cloud, ma piuttosto<br />

filtrare le informazioni rilevanti e trasmetterle<br />

con una frequenza adeguata,<br />

considerata la natura e la variabilità<br />

del dato. È chiaramente conveniente<br />

trasferire selettivamente i dati, distillati<br />

e compressi, al cloud sfruttando<br />

meccanismi di comunicazione sicuri<br />

come OPC UA e MQTT per condividere<br />

e stoccare le informazioni per le successive<br />

analisi. Questo può avvenire in<br />

controllori convenzionali o in potenti<br />

sistemi di automazione di fabbrica come<br />

APROL.<br />

Con un controllore in campo è possibile<br />

visualizzare e sfruttare subito i dati<br />

grezzi, mentre gli archivi a lungo termine<br />

possono essere sfruttati in qualsiasi<br />

momento con strumenti per l’analisi<br />

di grandi moli di dati.<br />

Per svolgere queste operazioni di raccolta,<br />

aggregazione, presentazione e<br />

talvolta analisi preliminare dei dati, si<br />

viene a creare uno strato di confine tra<br />

le macchine e la fabbrica da una parte,<br />

e servizi e applicazioni cloud a livello<br />

superiore.<br />

In questo strato perimetrale, che chiamiamo<br />

Edge, è possibile raccogliere sistematicamente<br />

i dati di fabbrica, riservandosi<br />

la possibilità di analizzarli<br />

in loco e agire, in virtù di quanto si verifica<br />

sull’hardware fisico, prima ancora<br />

di muoversi dallo spazio OT a quello IT.<br />

L’Edge può essere più o meno complesso<br />

e svolgere differenti funzioni, diventa<br />

pertanto un elemento strategico<br />

e importante da considerare in ottica<br />

IIoT.<br />

La quantità e il tipo di funzioni svolte<br />

sul confine verso il cloud, determina la<br />

tipologia di Edge. La sfida è soddisfare<br />

tutte le necessità impiegando la minima<br />

dotazione di hardware e software,<br />

in modo che sia economicamente conveniente.<br />

Ecco allora che si declinano 3<br />

proposte via via più articolate di Edge.<br />

Edge Connect: un semplice bus controller<br />

in grado di raccogliere, aggregare,<br />

proteggere i dati per poi spedirli<br />

alla nuvola, soluzione semplice e con<br />

il costo di un bus controller.<br />

Embedded Edge: sfrutta una CPU già<br />

in campo per realizzare le funzioni di<br />

raccolta aggregazione, crittazione,<br />

salvataggio e invio dati in tempo re-<br />

Con l’architettura<br />

Edge è possibile<br />

raccogliere<br />

sistematicamente<br />

i dati di fabbrica<br />

<strong>Aprile</strong>/<strong>Maggio</strong> <strong>2018</strong>

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