Paolo Catelani Mostra personale dell’artista al ristorante <strong>La</strong> Tana di Ugo di Pontassieve Dall’8 luglio 2018 Aperto tutti i giorni negli orari del ristorante Chiusura 15 - 31 luglio Riapertura dal 1° <strong>agosto</strong> Ristorante <strong>La</strong> Tana di Ugo Via Ghiberti 15, Pontassieve (FI) + 39 055 839 2929 | + 39 338 6024632 (Sonia)| +39 339 4214788 (Mattia) latanadiugo@gmail.com <strong>La</strong> Tana di Ugo
Le origini del Negroni, un aperitivo tutto fiorentino Di questo cocktail si è parlato nell’ambito dell’evento Eccellenze del Made in Italy all’ICLAB, con una degustazione a cura di ABI Professional di Elena Maria Petrini / Foto Maurizio Mattei Un aperitivo tra i più apprezzati per la manifestazione Eccellenze del Made in Italy all’ICLAB: il Negroni, raccontato da Paolo Severino Baldini, professionista del bar, socio fondatore e benemerito di ABI Professional (Associazione Barman d’Italia), e preparato per i nostri ospiti dal barman Federico Pempori, tra i migliori in Italia (autore dell’originale viaggio nella Divina Commedia attraverso otto insoliti drink), e da Giancarlo Carrai, ristoratore di eccellenza. Paolo Severino Baldini spiega così la nascita del cocktail Negroni:«Negli anni di Firenze capitale (1865/1871), la città era un crocevia di politici, funzionari ministeriali, ambasciatori, ma anche imprenditori e finanzieri provenienti da altre regioni italiane e soprattutto dall’estero. Un periodo di grande splendore e di vita mondana, con feste che si potraevano fino all’alba. L’alta borghesia frequentava il centro e vari caffè come Leland, Doney, Giubbe Rosse, Gilli, Paszkowsky, Il Bottegone, Rivoire, Harrys Bar, Torricelli, Bruzzicelli. All’angolo tra le vie Tornabuoni e della Spada si trovava il Coloniali A partire da sinistra, i barman Federico Pempori e Paolo Severino Baldini, entrambi ABI professional, col ristoratore Giancarlo Carrai Paolo Severino Baldini Profumeria Casoni, dove era possibile acquistare spezie, thè, caffè, cacao, liquori/distillati e le prime macchine da caffè espresso. Dietro il bancone c’era Fosco Scarselli. Fra gli avventori del Casoni si distingueva per classe ed eleganza il conte Cammillo Negroni, amante del lieto vivere. Egli era solito bere il “Milano-Torino”, poi diventato “Americano”. Reduce dai viaggi a Londra, conoscitore del gin, parlando con Fosco dell’Americano, gli chiese di “irrobustillo” un po’. Dopo qualche esperimento, la scelta cadde sul gin: fu un successo, confermato anche dagli amici del conte che iniziarono a chiedere al barman Fosco lo stesso cocktail, cui fu dato il nome di “Negroni” in omaggio a colui che lo aveva ispirato. Era il 1919. Nel 1921 al Grand Hotel Baglioni rientrò, dopo anni di esperienza a Londra, Parigi e Costa Azzurra, un altro barman: Gigi Senesi. Fosco (1898) e Gigi (1895), entrambi ventenni, si conoscevano e, prima Fosco Scarselli e dopo Gigi Senesi, iniziarono a proporre il Negroni alla propria aristocratica clientela. Iniziò così la grande diffusione di questo aperitivo. Nel 1929 Gigi si spostò al Grand Hotel Principe di Piemonte di Viareggio, il migliore albergo della Versilia. Ben presto il Negroni di Gigi si diffuse a Forte dei Marmi per arrivare ad Achille Franceschi (con la sua prima “Capannina” già nel 1929, lasciata, dopo la fine della guerra, ai figli Guido e Nevio). In questo locale considerato il tempio del divertimento, della musica e del bere di qualità, nel 1978 c’era come capo barman proprio Paolo Severino Baldini. Da Giacosa al Baglioni, dal Principe di Piemonte alla Capannina, il Negroni prese presto il volo verso il mondo. Nel 1933 il Coloniali Casoni divenne Giacosa e nel 1934 Fosco fu chiamato dai Della Gherardesca a gestire il bar del golf all’Ugolino. Il Negroni, divenuto internazionale nel 1961, fu codificato dall’ IBA (International Bartender Association) tra i 50 cocktail internazionali, e dal 2011 ad oggi, tra i 77 totali. Questa la miscelazione del Negroni: 1/3 gin, 1/3 Campari Bitter, 1/3 Martini Rosso; decorazione con fetta d’arancia; gusto fresco, speziato e amarognolo». ARKIWINE 45