EDITORIALE Cari lettori, Siamo ad agosto e mancano ormai pochi giorni all’ora fatidica, quella che per molti italiani rappresenta il momento più atteso dell’anno: le ferie estive. Nonostante nell’ultimo periodo, soprattutto con la crescita del lavoro legato al cosiddetto terziario avanzato, quello dei servizi Internet e delle tecnologie dell’informazione per intenderci, molte aziende abbiano abbandonato il concetto di chiusura estiva, gran parte degli uffici e delle attività produttive abbasseranno le serrande durante le due settimane centrali del mese. Si innescherà così il rituale dell’esodo estivo che, per la stragrande maggioranza di chi ancora se lo può permettere, significa partire con il proprio veicolo, consapevoli del fatto che per quanto si cerchi il momento migliore per mettersi in movimento, tutti prima o poi finiremo incolonnati lungo le strade d’Italia, in attesa di raggiungere la meta finale. Pronti per le vacanze è dunque lo strillo di copertina che abbiamo scelto per richiamare proprio il rituale di agosto che, a dispetto delle tendenze che hanno cambiato i costumi degli italiani negli ultimi decenni, sembra essere davvero inossidabile. A tutti quelli che in qualche modo sono quasi pronti per la partenza, è dedicata la cover story di questo numero, suddivisa in due servizi: da un lato un articolo con il quale ricordiamo ai nostri lettori tutto quello che devono fare prima di accendere il motore della propria auto; dall’altro proponiamo una sorta di faccia a faccia che in modo un po’ ironico ci fa capire se siamo backpacker, ovvero da zaino in spalla, o se invece siamo tipi da trolley, la valigia mille usi che grazie alle sue magiche rotelle ci segue in molti luoghi, ma non dappertutto. Al di là del come e del dove si va in ferie (si veda <strong>Gulli</strong> n° 16 di luglio), quanti italiani se le possono ancora permettere? I dati aggiornati al 2018, ovviamente non ci sono ancora. Ma l’ISTAT ci propone quelli del 2017 che ci aiutano a capire la tendenza. Secondo l’Istituto di ricerca, gli italiani che sono andati in vacanza l’anno scorso sono stati meno della metà della popolazione. Poco più di 25 milioni e mezzo di persone si sono concesse almeno una notte fuori casa (circa il 42,2%). Gli altri 35 milioni di italiani, invece, non si sono mai mossi dal luogo in cui abitano, se non per tornarvi nell’arco della stessa giornata per il classico mordi e fuggi. Giusto per avere un raffronto, nel 2012 la percentuale degli italiani che si sono concessi un viaggio o una villeggiatura era più alta: quasi la metà della popolazione (il 45,6%) aveva lasciato la propria casa almeno cinque giorni per una vacanza. E dieci anni fa, le cose andavano decisamente meglio: nel 2008 infatti oltre il 50% degli italiani è riuscito a concedersi una vacanza lunga fuori casa. Saremmo tutti felici di scoprire che la tendenza si sia invertita quest’anno. Staremo a vedere. Per rimanere in tema di viaggi, su questo numero la redazione ha proposto un approfondimento sulle città che hanno ospitato i Mondiali in Russia. Visto il bombardamento mediatico a cui siamo stati sottoposti durante l’intero arco della competizione, con collegamenti da luoghi praticamente sconosciuti, abbiamo pensato bene di riproporre una sorta di itinerario che toccasse idealmente le 11 città della Russia che hanno ospitato le partite. Da Mosca a San Pietroburgo, giusto per citare le più famose, a Ekaterinburg la città in cui venne sterminata la famiglia reale dei Romanov. Partenze a parte su questo numero pubblichiamo il primo di una serie di articoli sulla storia del cibo, un vero e proprio percorso lungo la linea del tempo che ci permetterà di capire che la storia di quello che l’uomo ha imparato a coltivare, ad allevare e a cucinare, anche per caso, in fondo è un po’ la storia dell’umanità. 7