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n.15 #3DMAGAZINE_WEB

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di cui sono felicissima. Fare un<br />

provino e poi lavorare con lui è<br />

stata un’esperienza incredibile: mi<br />

sono ritrovata su un enorme set,<br />

confrontandomi con qualcosa che<br />

non conoscevo. Un’esperienza che<br />

potrei avvicinare a quella dello<br />

scorso anno, quando ho lavorato<br />

con Aleksandr Sokurov nello<br />

spettacolo Go.Go.Go., andato<br />

in scena al Teatro Olimpico di<br />

Vincenza e al dell’Arte di Milano».<br />

Abito Fendi Resort 2018, Chamelon argento e Mini Peekaboo azzurra. © Ph. FENDI Studios<br />

DI EMMA DI LORENZO<br />

Nata a Roma, Olivia Magnani<br />

indossa l’eredità di un<br />

cognome importante con grande<br />

dignità. Dedita alla recitazione sin<br />

dal liceo, ha continuato gli studi<br />

con il diploma all’Accademia d’Arte<br />

Drammatica Silvio D’Amico. «Mi<br />

sono sempre dedicata all’arte, forse<br />

perché sono stata naturalmente<br />

indirizzata verso danza, musica<br />

e tutti gli aspetti performativi sin<br />

da bambina – racconta –. Dopo<br />

la formazione in Italia, ho vissuto<br />

per anni in Francia e mi sono<br />

divisa tra questi due Paesi per<br />

continuare il percorso di studi e<br />

lavorare. A Parigi ho incontrato<br />

molti registi importanti di cui ho<br />

seguito il lavoro». Il cambiamento<br />

non spaventa Olivia: «L’idea di<br />

sperimentare mi caratterizza. Negli<br />

ultimi tempi in Francia ho riscoperto<br />

una passione per l’arte, un bisogno<br />

di espressività attraverso il disegno e<br />

la pittura. Mi sono dedicata molto a<br />

questo lato, esponendo e vendendo i<br />

miei quadri ai collezionisti».<br />

Una piacevole distrazione rispetto<br />

alla recitazione, a cui sta tornando.<br />

«Il lavoro d’attrice resta il mio<br />

obiettivo principale. Di recente<br />

ho recitato nell’ultimo film di<br />

Ridley Scott, con una piccola parte<br />

La sensibilità artistica è il filo<br />

conduttore che passa attraverso<br />

le diverse esperienze lavorative di<br />

Olivia Magnani e le sue origini.<br />

«Coloro che sanno chi è stata Anna<br />

Magnani comprenderanno che<br />

esserne una discendente e portarne<br />

avanti parte del DNA è una<br />

bellissima responsabilità. Se avessi<br />

scelto un altro lavoro, non sarebbe<br />

stato lo stesso. Credo che alcuni<br />

registi nutrissero un’ammirazione<br />

e una curiosità per il mio nome e<br />

che altri ne avessero soggezione. Ho<br />

rifiutato proposte che non sentivo<br />

mie per i motivi più vari ma, quando<br />

ho accettato, mi sono lanciata al<br />

100%. Ho sempre avvertito una<br />

responsabilità ed è questo il motivo<br />

per cui studio ancora la danza, la<br />

fisarmonica, le lingue. Cerco di<br />

perfezionarmi sempre».<br />

Coprotagonista nel 2004 del film di<br />

Paolo Sorrentino Le conseguenze<br />

dell’amore, la Magnani aggiunge:<br />

«Lavorare come attrice in Italia non<br />

è semplice. Ci sono più ruoli per<br />

gli uomini, ancora poche registe e<br />

sceneggiatrici. Risulta complicato<br />

trovare personaggi femminili scritti<br />

da donne. In Francia la situazione<br />

non è diversa, anche se la maggiore<br />

quantità di produzione concede<br />

qualche possibilità in più. Siamo<br />

però molto lontani dalle pari<br />

opportunità».<br />

#3D MAGAZINE 9

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