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i concerti rock, perché i ragazzi<br />
facevano casino. Nasce Umbria<br />
Jazz e tutti ci vanno». Di colpo in<br />
tutti i festival dell’Unità arrivano le<br />
sonorità jazz, quelle di alto livello,<br />
che portano a delle tournée. Anche<br />
per Enrico arriva il primo contratto<br />
per diciotto concerti con Charles<br />
Mingus, Don Cherry e altri. «Prima<br />
in Italia eravamo solo io, Nunzio<br />
Rotondo e Franco D’Andrea a fare i<br />
jazzisti, e basta».<br />
Enrico ha scritto la storia, ma non<br />
smette di emozionare le nuove<br />
generazioni. È considerato il forever<br />
young del jazz italiano. Lavora<br />
molto con l’elettronica ed insieme ad<br />
alcuni deejay, sia italiani che non, ha<br />
cambiato il modo di fare jazz facendo<br />
impazzire i più giovani. È nato così lo<br />
stile personalissimo e inimitabile che<br />
gli ha consentito di raccogliere frutti<br />
eccellenti sia nel campo del jazz di<br />
ricerca che nel solco della tradizione.<br />
Non ha tralasciato neanche i toni e le<br />
atmosfere più raccolte e intimiste, che<br />
lo hanno portato a suonare in duetti<br />
con Stefano Bollani, Danilo Rea, Julian<br />
Oliver Pazzariello, Giovanni Guidi.<br />
Enrico Rava è l’icona del jazz made<br />
in Italy, che piace al mondo!<br />
© Ph. Juna&Marco<br />
© Ph. Juna&Marco<br />
Lavora<br />
molto con<br />
l’elettronica<br />
ed insieme ad<br />
alcuni deejay,<br />
sia italiani<br />
che non, ha<br />
cambiato il<br />
modo di fare<br />
jazz facendo<br />
impazzire i più<br />
giovani<br />
#3D MAGAZINE 39