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n.15 #3DMAGAZINE_WEB

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i concerti rock, perché i ragazzi<br />

facevano casino. Nasce Umbria<br />

Jazz e tutti ci vanno». Di colpo in<br />

tutti i festival dell’Unità arrivano le<br />

sonorità jazz, quelle di alto livello,<br />

che portano a delle tournée. Anche<br />

per Enrico arriva il primo contratto<br />

per diciotto concerti con Charles<br />

Mingus, Don Cherry e altri. «Prima<br />

in Italia eravamo solo io, Nunzio<br />

Rotondo e Franco D’Andrea a fare i<br />

jazzisti, e basta».<br />

Enrico ha scritto la storia, ma non<br />

smette di emozionare le nuove<br />

generazioni. È considerato il forever<br />

young del jazz italiano. Lavora<br />

molto con l’elettronica ed insieme ad<br />

alcuni deejay, sia italiani che non, ha<br />

cambiato il modo di fare jazz facendo<br />

impazzire i più giovani. È nato così lo<br />

stile personalissimo e inimitabile che<br />

gli ha consentito di raccogliere frutti<br />

eccellenti sia nel campo del jazz di<br />

ricerca che nel solco della tradizione.<br />

Non ha tralasciato neanche i toni e le<br />

atmosfere più raccolte e intimiste, che<br />

lo hanno portato a suonare in duetti<br />

con Stefano Bollani, Danilo Rea, Julian<br />

Oliver Pazzariello, Giovanni Guidi.<br />

Enrico Rava è l’icona del jazz made<br />

in Italy, che piace al mondo!<br />

© Ph. Juna&Marco<br />

© Ph. Juna&Marco<br />

Lavora<br />

molto con<br />

l’elettronica<br />

ed insieme ad<br />

alcuni deejay,<br />

sia italiani<br />

che non, ha<br />

cambiato il<br />

modo di fare<br />

jazz facendo<br />

impazzire i più<br />

giovani<br />

#3D MAGAZINE 39

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