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n.15 #3DMAGAZINE_WEB

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Quale il prossimo obiettivo<br />

considerando anche il forte anticipo<br />

sui piani di crescita?<br />

«Ci sarà indubbiamente altra crescita<br />

ma lo considero oramai un risultato<br />

acquisito. Le sfide che affronteremo<br />

saranno altre, nello specifico<br />

due: la prima è che lo standard di<br />

servizio regga legandosi a doppio<br />

filo all'incremento del flusso<br />

passeggeri. Gli utenti devono essere<br />

coccolati, curati e rispettati. L'altra,<br />

che è di lungo periodo, riguarda<br />

l'acquisizione dell'aeroporto di<br />

Salerno–Costa d'Amalfi per creare<br />

una rete unica che già esiste in altre<br />

regioni. Vogliamo far decollare<br />

anche Pontecagnano».<br />

Lei è a capo di un convention<br />

bureau che si prefigge come<br />

obiettivo la destagionalizzazione dei<br />

flussi turistici puntando sul turismo<br />

congressuale nella città di Napoli.<br />

Come sta andando?<br />

«La destagionalizzazione si ottiene<br />

lavorando su molteplici elementi,<br />

il segmento MICE (Meetings,<br />

Incentives, Conventions and<br />

Events) è solo uno di questi, non<br />

è l'unico. I segnali sono buoni,<br />

servono però tempi medio–lunghi.<br />

Il Convention bureau raccoglie<br />

una ventina di imprese della filiera<br />

del turismo congressuale (alberghi<br />

e società di servizi), la fase di<br />

startup è terminata, la struttura<br />

è oramai conosciuta e Napoli è<br />

entrata nel radar di un settore cosi<br />

importante dove di solito domina<br />

l'individualismo. I risultati sono<br />

buoni ma la strada è ancora lunga».<br />

Qual è il suo progetto professionale<br />

inconfessabile?<br />

«Non c'è nulla di inconfessabile,<br />

tutto quello che faccio lo faccio con<br />

trasparenza. Vorrei sostanzialmente<br />

una maggiore qualità nel governo del<br />

turismo, non parlo solo di governo<br />

istituzionale ma di sistema. Vorrei<br />

che quel sistema funzionasse in<br />

maniera più strategica e organica in<br />

modo tale da indirizzare il turismo<br />

come fanno alcune importantissime<br />

destinazioni nel mondo. Credo si<br />

possa fare anche da noi. Questo è<br />

un sogno che si riflette sulla città<br />

e non riguarda strettamente la<br />

mia persona. Noi come aeroporto<br />

abbiamo contribuito affinché il<br />

comune si dotasse di un piano<br />

strategico del turismo, vorremmo<br />

che quel piano venisse attuato».<br />

In che modo?<br />

«Una migliore promozione<br />

della destinazione, un lavoro<br />

sull'accoglienza, un lavoro sulla<br />

destagionalizzazione e un lavoro<br />

sulla distribuzione dei flussi sul<br />

territorio. Per fare questo serve<br />

una regia, più risorse economiche<br />

investite e tanta professionalità. Noi<br />

siamo importanti attori della filiera<br />

turistica ma non è un problema<br />

esclusivamente nostro».<br />

È soddisfatto di come la Gesac stia<br />

rispondendo a tutte le sfide?<br />

«La Gesac è una società collaudata<br />

e reattiva, funzionava bene già<br />

prima di me. Risponde velocemente<br />

agli impulsi, ai cambi di direzione.<br />

Sarà tranquillamente in grado di<br />

dare il suo contributo al progetto di<br />

integrazione con Salerno».<br />

Cosa rende Napoli unica nel suo<br />

genere e cosa le mancherà qualora<br />

dovesse andar via?<br />

«Napoli la senti, è netta, non puoi<br />

non notarla. È un organismo vivo.<br />

Mi mancherà la possibilità di<br />

guardarla ogni volta da un angolo<br />

diverso».<br />

32<br />

#3D MAGAZINE

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