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n.15 #3DMAGAZINE_WEB

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l’amministratore del caseificio – abbiamo preso in mano<br />

le redini dell’azienda valorizzandone la storia e strizzando<br />

un occhio all’innovazione (attraverso l’acquisto di piccole<br />

macchine, ad esempio impastatrici, formatrici, mezzi che<br />

ci aiutano nel lavoro ma che non intaccano le metodologie<br />

tradizionali di produzione a cui intendiamo rimanere<br />

fedeli)». «Siamo partiti raccogliendo il latte in giro per<br />

le stalle, poi questo è venuto a mancare in quanto gli<br />

allevatori scarseggiavano – racconta Matteo –. Siamo stati<br />

costretti a prendere il latte altrove, ma abbiamo constatato<br />

rese diverse (sia in termini qualitativi che quantitativi)<br />

dei prodotti rispetto a quelle ottenute dal latte agerolese<br />

(noi utilizziamo esclusivamente latte crudo che viene<br />

successivamente sottoposto a una doppia coagulazione).<br />

Così abbiamo pensato di metter su una stalla. Attualmente<br />

il 50% del latte che lavoriamo è di nostra produzione,<br />

l’altra metà la preleviamo da stalle agerolesi o comunque<br />

campane, sempre di altissima qualità». Il caseificio è in<br />

perenne attività: si parte al mattino presto con la raccolta<br />

del latte, che – una volta giunto al caseificio – viene<br />

sottoposto al primo processo di coagulazione; si estrae<br />

poi il siero per la ricotta. Dalle 14 alle 18 c’è un breve<br />

momento di pausa, poi si riparte con lo stesso processo e<br />

a mezzanotte inizia la produzione. I prodotti sono distribuiti<br />

quotidianamente a ristoranti, gastronomie, pizzerie. «Tra<br />

i nostri clienti annoveriamo l’albergo Sirenuse e l’hotel<br />

San Pietro di Positano – svela compiaciuto Matteo –, la<br />

pizzeria napoletana 50 Kalò, Pizzazzà e Brandi – sempre<br />

nel napoletano – il Sant’Orsola di Agerola…».<br />

Il prodotto più venduto dal caseificio è il fiordilatte,<br />

formaggio fresco a pasta filata che ad Agerola trova la<br />

sua massima espressione. Tuttavia la famiglia Ruocco sta<br />

sperimentando nuovi prodotti, alcuni non ancora introdotti<br />

nella filiera distributiva, ad esempio lo stracchino.<br />

Grande importanza, essendo ubicato nella zona dei<br />

Monti Lattari, riveste la produzione di Provolone del<br />

Monaco, un formaggio dalla storia importante: «I nostri<br />

nonni utilizzavano il latte in esubero per produrre questi<br />

provoloni, che poi conservavano nelle grotte – racconta<br />

Matteo –. Io sono vicepresidente del Consorzio del<br />

Provolone del Monaco, la cui attività ha fatto guadagnare<br />

a questo formaggio la Denominazione di Origine Protetta.<br />

La produzione del Provolone è subordinata ad un<br />

disciplinare molto rigido, legato alla figura dell’allevatore<br />

che mantiene in vita la razza Agerolese – che ha<br />

addirittura rischiato l’estinzione –, composta da animali<br />

che producono poco latte, ma di qualità». «Il Provolone<br />

del Monaco D.O.P. – continua l’imprenditore con la<br />

passione per il formaggio – deve essere ottenuto da latte<br />

100% agerolese, dunque latte ottenuto da animali di razza<br />

agerolese allevati sul posto. Il nostro caseificio ne produce<br />

circa 2.000 pezzi l’anno».<br />

Questo ed altri formaggi brandizzati Ruocco possono<br />

essere degustati anche presso l’Angolo dei Sapori, un<br />

ristorante e pizzeria ove, chi è di passaggio ad Agerola,<br />

non può fare a meno di fermarsi per pranzo o cena.<br />

«L’Angolo dei Sapori nasce dall’esigenza di spiegare ai<br />

consumatori cosa solitamente mangiano – spiega Matteo<br />

–, ovvero come e dove vengono prodotti gli ingredienti,<br />

come vengono manipolati e reinterpretati in cucina…<br />

Infatti, i piatti più richiesti sono quelli ottenuti con i nostri<br />

formaggi». «I nostri prodotti sono ricercati, in tanti ci<br />

contattano solo per complimentarsi – continua il vulcanico<br />

Matteo –. Questa per noi è una grande soddisfazione!».<br />

Ed annuncia: «La sede storica del caseificio diventerà un<br />

museo. Costruiremo un nuovo caseificio in un’altra zona<br />

di Agerola, con una grotta importante per produrre il<br />

Provolone del Monaco e una sala degustazione».<br />

#3D MAGAZINE<br />

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