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TRAKS MAGAZINE #20

Ecco la nuova edizione di TRAKS MAGAZINE: in copertina Miza Mayi, e poi interviste a ThePrice, Sque, Luca Burgio, Lo-Fi Poetry, Nero Kane, Roberto My, A Red Idea, I miei migliori complimenti, Medicamentosa, Nevica, Ground Control, Andrea Andrillo

Ecco la nuova edizione di TRAKS MAGAZINE: in copertina Miza Mayi, e poi interviste a ThePrice, Sque, Luca Burgio, Lo-Fi Poetry, Nero Kane, Roberto My, A Red Idea, I miei migliori complimenti, Medicamentosa, Nevica, Ground Control, Andrea Andrillo

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ock più pesante. Mi ha parlato<br />

del suo amore per Alice Cooper e<br />

del fatto che negli anni ’80, malgrado<br />

facesse dei concerti quasi<br />

metal, tutti gli dicevano che la sua<br />

voce bassa e profonda non era<br />

adatta per quel genere, che secondo<br />

l’immaginario comune richiede<br />

un cantato su registri molto<br />

alti, tipicamente femminili (come<br />

Robert Plant e i Motley Cure per<br />

intenderci). A quel punto ho deciso<br />

di fargli ascoltare un po’ di<br />

brani di band che, mantenendo<br />

una musica comunque oscura e<br />

pesante, avevano dei cantati molto<br />

efficaci ed espressivi, ma perfettamente<br />

in registro maschile e senza<br />

spingersi in acuti<br />

lancinanti. Gli ho<br />

fatto ascoltare Jonas<br />

Renske dei Katatonia,<br />

Peter Steele dei<br />

Type O Negative,<br />

gli HIM, i 69 Eyes,<br />

gli Amorphis, i Paradise<br />

lost, etc…<br />

Mentre stavo preparando<br />

il mio album<br />

ho contattato<br />

Giordano Adornato,<br />

il cantante dei Cayne, che<br />

avrebbe dovuto interpretare il<br />

brano On the Edge of Madness,<br />

scritto insieme alcuni anni prima.<br />

Giordano mi disse che non era più<br />

disposto a cantarla e che avrebbe<br />

voluto farne una sua versione con<br />

l’attuale formazione dei Cayne,<br />

(la canzone che nel loro disco è<br />

diventata A new day in the sun).<br />

Dato che lui non voleva prestare<br />

la sua voce a due versioni diverse<br />

dello stesso brano, ho pensato a<br />

chi altro avrebbe potuto interpretare<br />

efficacemente la canzone. In<br />

quel momento mi sono ricordato<br />

della chiacchierata con Ruggeri e<br />

ho deciso di proporlo a lui. Enri-<br />

co ha immediatamente accettato e<br />

dopo averla cantata si è anche detto<br />

disponibile a partecipare al video.<br />

Devo dire che mi ha fatto un<br />

bel regalo!<br />

All’album è legata anche una serie<br />

di cortometraggi a tema noir:<br />

ce ne vuoi parlare?<br />

Volevo dare al progetto anche una<br />

connotazione visiva che si distaccasse<br />

dai soliti cliché delle band<br />

rock, fatte di tatuaggi, smorfie di<br />

sofferenza, capelli al vento e mossette<br />

da atteggiati eccetera, e che<br />

conferisse un’omogeneità stilistica<br />

al lavoro. A tale scopo ho contattato<br />

diversi registi e tra le varie<br />

proposte sono stato colpito dalla<br />

creatività di Francesco Collinelli,<br />

Vincenzo Ricchiuto e Davide Debenedetti<br />

(Framers). Con loro abbiamo<br />

pensato di ingaggiare due<br />

attori principali ai quali affiancare<br />

come comparse, di volta in volta,<br />

chi aveva preso parte alle registrazioni<br />

dei brani. L’idea era quella di<br />

creare dei video interconnessi tra<br />

loro ma che potessero avere anche<br />

una vita a sé, come dei piccoli<br />

telefilm, dentro ai quali raccontare<br />

delle storie noir incentrate sui<br />

rapporti patologici tra le persone<br />

e sulle vicende umane “estreme”<br />

che possono portarci sul bordo<br />

della follia. Non nascondo che<br />

l’idea di arrivare a un film vero e<br />

proprio ci sta “solleticando” molto,<br />

anche se è un progetto davvero<br />

impegnativo, sia a livello di<br />

lavoro che a livello economico.<br />

Come nasce l’idea di inserire<br />

una cover di Strange World di<br />

Ke?<br />

Quel brano mi è sempre piaciuto<br />

molto; ha una tristezza intrinseca<br />

notevole ed è spiccatamente<br />

introspettivo, ma ha anche una<br />

proiezione positiva verso il futuro.<br />

Volevo da tempo darne una<br />

mia personale lettura, diversa<br />

dall’originale ma anche diversa<br />

dalla versione fatta qualche anno<br />

fa dagli HIM, che a mio avviso<br />

non gli ha realmente reso giustizia.<br />

Secondo me è un buon<br />

brano per chiudere l’album. È un<br />

po’ come dire: “Vabbè, al mondo<br />

ci sono tanti pazzi e tante ingiustizie,<br />

ma cerchiamo di tenere i<br />

piedi per terra, di credere in noi<br />

stessi e andare avanti cercando<br />

di dare il meglio”.<br />

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