TRAKS MAGAZINE #20
Ecco la nuova edizione di TRAKS MAGAZINE: in copertina Miza Mayi, e poi interviste a ThePrice, Sque, Luca Burgio, Lo-Fi Poetry, Nero Kane, Roberto My, A Red Idea, I miei migliori complimenti, Medicamentosa, Nevica, Ground Control, Andrea Andrillo
Ecco la nuova edizione di TRAKS MAGAZINE: in copertina Miza Mayi, e poi interviste a ThePrice, Sque, Luca Burgio, Lo-Fi Poetry, Nero Kane, Roberto My, A Red Idea, I miei migliori complimenti, Medicamentosa, Nevica, Ground Control, Andrea Andrillo
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NEVICA<br />
Torna sulle scene il musicista e produttore Gianluca Lo Presti per dar<br />
vita a un nuovo percorso musicale in cui fondere le anime dei suoi precedenti<br />
progetti Nevica su Quattropuntozero e Nevica Noise<br />
Murakami, Scardovelli, Lo Presti:<br />
mi spieghi in che modo questo<br />
“triangolo” dà fondamento ai<br />
concetti del tuo nuovo album?<br />
Più che un trangolo mi immagino<br />
una linea curva dove Murakami e<br />
Scardovelli sono dei punti “guida”<br />
e io un punto immensamente più<br />
piccolo in movimento. Cronologicamente<br />
ho conosciuto prima<br />
Murakami attraverso la lettura del<br />
romanzo 1Q84, me ne sono innamorato<br />
e ho divorato quasi tutti i<br />
suoi libri nel giro di poco tempo.<br />
Di Scardovelli mi fece vedere un<br />
video su Youtube un caro amico<br />
circa 3 anni fa e anche qui è stata<br />
una folgorazione. Diciamo che<br />
queste due figure sono riuscite a<br />
darmi delle risposte concrete a<br />
cose che cercavo nella mia vita<br />
senza averci avuto contatti reali,<br />
molto più di tante persone che<br />
ho incontrato. Nel loro pensiero<br />
ho trovato una chiave di lettura<br />
del mondo che mi appartiene totalmente<br />
o quasi. Sono i cosidetti<br />
rapporti “animici” cioè quando<br />
entri in risonanza perfetta con<br />
qualcuno o qualcosa. E sono accadimenti<br />
molto rari. L’album<br />
fondamentalmente racconta tutto<br />
questo percorso interiore rivisto<br />
coi miei occhi e anche con immagini<br />
autobiografiche.<br />
Si chiude la tua Trilogia dell’anima:<br />
in te prevale un senso di<br />
“completezza” oppure ti sei reso<br />
conto di aver lasciato fuori qualcosa<br />
di importante?<br />
In realtà Tengo è il secondo capitolo<br />
della trilogia iniziata con<br />
Sputnik, il lavoro precedente di<br />
natura strumentale. Nei miei progetti<br />
dopo ci sarà un terzo album<br />
che completerà il tutto collegato a<br />
essi. Il senso di completezza non<br />
lo avverto<br />
mai, mi<br />
concepisco<br />
come un’anima<br />
in<br />
cammino<br />
sempre alla<br />
ricerca di<br />
qualcosa.<br />
Non ritengo<br />
corretto<br />
fermarsi<br />
nella vita<br />
ma andare<br />
sempre avanti. Magari percepisco<br />
che sono sulla strada giusta allora<br />
più che completezza provo un<br />
senso di soddisfazione e appagamento<br />
che è il carburante indispensabile<br />
per proseguire.<br />
Dal punto di vista sonoro trovo<br />
che il disco sia più eterogeneo<br />
dei precedenti. Scelta progettuale<br />
o spontanea?<br />
E’ stata una scelta spontanea. In<br />
realtà volevo fare un album che<br />
suonasse tutto come Il nostro suono,<br />
il brano di apertura, che ritengo<br />
da un punto di vista di sound<br />
come una perfetta sintesi dei miei<br />
lavori precedenti. Poi man mano<br />
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