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TRAKS MAGAZINE #20

Ecco la nuova edizione di TRAKS MAGAZINE: in copertina Miza Mayi, e poi interviste a ThePrice, Sque, Luca Burgio, Lo-Fi Poetry, Nero Kane, Roberto My, A Red Idea, I miei migliori complimenti, Medicamentosa, Nevica, Ground Control, Andrea Andrillo

Ecco la nuova edizione di TRAKS MAGAZINE: in copertina Miza Mayi, e poi interviste a ThePrice, Sque, Luca Burgio, Lo-Fi Poetry, Nero Kane, Roberto My, A Red Idea, I miei migliori complimenti, Medicamentosa, Nevica, Ground Control, Andrea Andrillo

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ROBERTO MY<br />

“Flares” è il disco che segna il ritorno sulle scene del cantautore, già attivo<br />

negli anni Novanta e all’inizio del nuovo millennio con la sua vecchia band,<br />

i Volcano Heart<br />

Dieci anni dopo la fine della tua<br />

band, eccoti a pubblicare l’esordio<br />

da solista. Che cosa ti ha<br />

spinto a questa ripartenza?<br />

In realtà Afternoon Pleasures, l’ultimo<br />

disco dei Volcano Heart, la<br />

band da me fondata a metà anni<br />

Novanta, nei miei primi anni di<br />

vita universitaria a Bologna, è<br />

uscito nel 2005. Quindi di anni,<br />

prima di questo mio nuovo album<br />

Flares, ne son passati tredici. Veramente<br />

tanti. Era già da qualche<br />

tempo che avevo provato a ripartire,<br />

perché dopo 5-6 anni di totale<br />

digiuno musicale la mia fame era<br />

enorme. La lontananza dalla musica<br />

suonata è iniziata con il mio<br />

trasferimento per motivi di lavoro<br />

a Roma, dove vivo. Nel 2012 ero<br />

anche riuscito a rimettere su una<br />

band con la quale avevamo iniziato<br />

a scrivere e arrangiare dei nuovi<br />

brani, ma il tentativo è naufragato<br />

quasi sul nascere. Quando non<br />

si hanno più vent’anni, per stare<br />

in un gruppo che vuole scrivere e<br />

suonare la propria musica bisogna<br />

essere davvero motivati, perché c’è<br />

il lavoro, magari per qualcuno i figli,<br />

e quindi ci siamo sciolti prima<br />

ancora di scegliere il nome della<br />

band. Ma ormai io avevo riassaporato<br />

il piacere di tornare a fare<br />

musica e non volevo più smettere.<br />

Ho continuato quindi con l’aiuto<br />

di un pedale che produce loop per<br />

chitarra (il mio “amico immaginario”),<br />

perché per me è fondamentale<br />

tessere trame polifoniche, e<br />

in questa veste ho fatto pure qualche<br />

concerto in dei piccoli club a<br />

Roma, tipo il Klamm o il B-Folk,<br />

posti ai cui gestori non smetterò<br />

mai di essere grato per l’ospitalità<br />

che danno ai musicisti indipendenti.<br />

Nel 2017 ho deciso che i<br />

tempi per un nuovo disco erano<br />

maturi e ho chiesto alla mia amica<br />

Micol Del Pozzo (che nel disco<br />

suona il basso) e a Pasquale Montesano<br />

(il batterista della band<br />

romana Mia Wallace) se avevano<br />

voglia di darmi una mano nell’arrangiare<br />

e incidere i brani che avevo<br />

scritto e per fortuna la risposta<br />

è stata positiva.<br />

Come nascono le canzoni di Flares?<br />

Lavoro distribuito nel tempo<br />

oppure scritte di getto?<br />

I brani di Flares sostanzialmente<br />

appartengono a due periodi. Uno<br />

un po’ più datato, che coincide col<br />

2012, l’anno in cui ho tentato di<br />

rimettere su una band. A questo<br />

periodo appartengono canzoni<br />

quali Last Summer Ruins, My Sign<br />

on You (Part 1) e Black Sky, brani<br />

in cui credo sia forte l’influenza<br />

del grunge e dell’indie rock americano.<br />

Ci sono poi brani scritti<br />

più a ridosso della registrazione<br />

del disco: Motherland, World of<br />

Sound, My Sign on You (Part 2) e<br />

Congo. Credo che in questi brani<br />

si possono cogliere influenze molteplici,<br />

che travalicano i due generi<br />

di riferimento che citavo prima.<br />

Immagino sia cambiato molto<br />

nel modo di lavorare rispetto a<br />

quando eri con la band. C’è qualcosa<br />

che ti ha sorpreso, anche a<br />

livello di sensazioni, nel rimettere<br />

le tue canzoni su disco?<br />

Effettivamente sì. Prima con i<br />

Volcano Heart, gran parte del lavoro<br />

di scrittura veniva fatto in<br />

sala prove, insieme alla band. Flares<br />

invece è un disco che è nato<br />

in solitudine con un lungo lavo-<br />

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