GEOmedia_2_2019
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FOCUS<br />
ni che possono aver luogo nel<br />
corso del tempo.<br />
La corrispondenza tra le variabili<br />
è stata innanzitutto ricercata<br />
attraverso la sovrapposizione<br />
dei due layers (quello relativo<br />
all’NDVI medio nel periodo<br />
considerato e quello della Carta<br />
EU), utilizzando la piattaforma<br />
ArcGIS10 previa un’operazione<br />
di riclassificazione della Carta<br />
EU in grandi aree omogenee,<br />
supportata dall’analisi dell’istogramma<br />
di frequenza dei<br />
valori di C, per ovviare alla<br />
diversa risoluzione dei due raster,<br />
ma soprattutto agli errori e<br />
deformazioni conseguenti alla<br />
omogeneizzazione dei sistemi di<br />
riferimento adoperati nei due<br />
casi. Le coppie di valori così ottenute<br />
sono state quindi inserite<br />
in diagramma per ricercare la<br />
funzione di interpolazione con<br />
la migliore approssimazione.<br />
È stata prima tentata una relazione<br />
lineare, come il modello<br />
suggerito inizialmente da de<br />
Jong (1994, 1998), ma questa si<br />
è rivelata imprecisa e tendente<br />
a sottostimare il fattore C nella<br />
parte centrale della distribuzione<br />
dei valori e sovrastimarlo<br />
agli estremi di essa. Inoltre, in<br />
base al modello lineare, valori<br />
di NDVI molto prossimi a 1,<br />
cioè al massimo valore teorico,<br />
produrrebbero valori di C<br />
negativi, il che è fisicamente<br />
incongruo, data la definizione<br />
stessa del fattore C il cui valore<br />
minimo teorico approssima lo<br />
zero ma, di fatto, non è mai<br />
nullo. Ad esempio, nella nostra<br />
area di studio, la Carta EU<br />
riporta valori del fattore C, relativi<br />
al vasto bosco ricadente<br />
nel Parco Nazionale del Circeo,<br />
che variano da 0.0006 a 0.002.<br />
Questi risultati hanno suggerito<br />
che un modello non lineare, in<br />
particolare, una curva logistica<br />
sigmoide (Fig. 4), avrebbe approssimato<br />
i valori osservati con<br />
maggior precisione.<br />
La funzione ottenuta è la seguente:<br />
Fig. 4 Diagramma della funzione sigmoide<br />
(linee tratteggiate: intervallo di confidenza al 95%).<br />
La figura mostra l’andamento<br />
della curva di interpolazione in<br />
cui nessuno dei punti osservati<br />
giace al di fuori dell’intervallo<br />
di confidenza. Gli indici statistici<br />
attestano che il modello<br />
è in grado di riprodurre con<br />
buona precisione le relazioni<br />
tra le due variabili (R2 = 0.989,<br />
RMSE = 0.015). La funzione<br />
ottenuta è stata applicata all’intera<br />
area di studio sulla base dei<br />
valori medi 2001-2016 dell’<br />
NDVI, ed il risultato è mostrato<br />
in Figura 5.<br />
I valori del fattore C ottenuti<br />
mediante il modello di previsione<br />
elaborato mostrano una<br />
diffusione di valori più elevati<br />
rispetto alla Carta EU, soprattutto<br />
nelle aree di pianura,<br />
come l’Agro Pontino, la Piana<br />
di Fondi e la valle del Liri, dove<br />
prevalgono i seminativi. Per<br />
contro, in altre aree, si possono<br />
riscontrare valori solo leggermente<br />
più bassi.<br />
In realtà, analizzando in dettaglio<br />
l’andamento dei valori<br />
nei due raster, nell’ambito delle<br />
stesse classi di copertura del<br />
suolo, per esempio in quella relativa<br />
ai seminativi, si può constatare<br />
che intervalli di valori e<br />
valori medi sono molto simili<br />
(da 0.001 a 0.358, con deviazione<br />
standard pari a 0.036,<br />
nella Carta EU, e da 0.001 a<br />
0.344, con deviazione standard<br />
di 0.097, nella carta derivante<br />
dal modello sigmoide). È da<br />
specificare, infatti, che la classe<br />
dei seminativi nella Carta EU<br />
ha un valore fisso assegnato di<br />
0.221 nel 94% delle celle com-<br />
Fig. 3 - Classificazione del NDVI basata sulla presenza di manufatti nell'area.<br />
<strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2019</strong> 9