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L'arte di fare impresa - Paolo Martini

Come e perché investire in economia reale

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01 | Le prime luci dell’alba

Le prime grandi operazioni

di private equity in Italia

5,65

miliardi di euro

Il valore della

mega-opa del 2003

lanciata su Seat Pagine

Gialle da una cordata

di fondi italiani

e internazionali

Un esempio su tutti è stato in Italia

quello di Seat Pagine Gialle, un gruppo

attorno al quale si sono riuniti quasi tutti

i primi protagonisti del private equity italiano

della prima ora. Il gruppo è imploso

nel 2013, dopo una lunga agonia iniziata

nel 2008, sotto il peso di un debito pesantissimo.

Ma nell’estate del 2003 tutti i

giornali avevano celebrato la mega-opa

lanciata sul gruppo quotato a Piazza

Affari da una cordata composta dai fondi

BC Partners, CVC Capital Partners, Investitori

associati e Permira. Seat era stata

valutata 5,65 miliardi di euro.

La cordata in questione aveva sbaragliato

la concorrenza di tanti altri fondi

interessati all’operazione, molto probabilmente

perché conosceva Seat molto

meglio di tutti i concorrenti. A parte

Lorenzo Pellicioli, l’ex amministratore

delegato di Seat, che invece aveva scelto

di fare da consulente alla cordata Blackstone-KKR-TPG.

I protagonisti di quello che allora era

stato il più grande buyout mai chiuso in

Europa erano infatti per larga parte gli

stessi che alla fine del 1997, in occasione

della privatizzazione di Seat, promossero

l’acquisizione della quota del 61,27% del

capitale di Seat di proprietà dell’IRI. La

cordata di otto investitori che vinse la

L’ARTE DI FARE IMPRESA: COME E PERCHÈ INVESTIRE IN ECONOMIA REALE | 28

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