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Rivista Febbraio 2020

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Arte del

Vino

A cura di

Paolo Bini

Podere Conca: il nuovo Bolgheri

Testo e foto di Paolo Bini

Lo scorrere delle stagioni sfuma

le tinte del paesaggio di Bolgheri

dai colori più accesi a quelli

pastello; una palette naturale che ruota

attorno al blu del mare e al verde delle

basse colline esso prospicienti; i raggi

del sole estivo accendono la costa e l’azzurro

del cielo mentre in autunno il territorio

assume romantiche suggestioni

ocra e riflessi scuri sui boschi di piante

sempreverdi. Podere Conca è incastonato

in questo incantevole contesto: un

vecchio casale ottocentesco finemente

ristrutturato circondato da nove ettari

coltivati a vite e ulivo a regime rigorosamente

biologico, in piena sintonia con

i cicli di vita naturali e proteggendo la

biodiversità. Quello di Silvia Cirri, CEO

aziendale, è stato amore prima ancora

di idea imprenditoriale per un territorio

così generoso; una ristrutturazione e un

ammodernamento che avanzano da oltre

quarant’anni in cui costante è stata

la produzione olearia EVO ma affiancata

ultimamente da un’attività vitivinicola

di tutto rispetto sotto il profilo qualitativo.

A Podere Conca si respira la tradizione,

la dedizione e l’attaccamento per

questi luoghi da rispettare e valorizzare

con mani attente all’ecosistema e ai

preziosi frutti della terra. Vigneti coltivati

prevalentemente a uve che hanno

fatto la storia di Bolgheri e quella dei cosiddetti

Supertuscan conosciuti in tutto

il mondo. Protagonisti quindi i vitigni a

bacca nera Cabernet Franc e Cabernet

Sauvignon ma interessantissima

è stata la scelta

di impiantare Ciliegiolo,

una decisione che guarda

indietro alla secolare

tradizione toscana volgendosi

però verso uno stile

più moderno e innovativo.

Stessa intuizione per i

bianchi dove il tipico Vermentino

di zona qui è sostituito

da Chardonnay,

Sauvignon blanc ma, so-

prattutto, dal Viognier uva che ben si

adatta anche in queste aree. La nuovissima

cantina consentirà un ulteriore balzo

verso la definitiva consacrazione nell’olimpo

bolgherese fermo restando che i

due vini di Podere Conca, che hanno solamente

tre vendemmie di vita, lasciano

esterrefatti per l’eccellente rapporto qualità

prezzo.

Degustando il bianco Elleboro 2018 si

sprigionano aromi centrali di pesca e

fiore di ginestra circondati da quelli delicati

di ananas, albicocca e melissa; in

bocca è sostanzioso, pregevole per uno

sfizioso abbinamento a vostra scelta (o

umore) fra salsiccia di cinghiale, coda di

rospo in padella con pomodorini o ancora

un piatto etnico di riso basmati con

pollo e verdure. Il DOC Agapanto 2017

ha la stoffa del bolgherese corposo ma

estremamente elegante: profumi di ciliegia,

mora selvatica, petali di rosa scura e

violetta con dolci speziature di cannella e

I filari di Podere Conca

rientri aromatici di malva e balsamici; in

bocca soddisfa perché materico, polposo

ma con tannini morbidi che regalano

un sorso di carattere, lungo, carezzevole

e non stancante. Necessiterebbe ancora

di qualche mese per dare il meglio di sé

nel calice ma già ora lo vedremmo benissimo

accompagnato a del capriolo in

umido e, magari fra un po’ di tempo, ideale

per delle pernici alla cacciatora e, se

ne conserverete una bottiglia per almeno

dieci anni, armonico su del pecorino

stagionato. I grandi vini meritano un assaggio

immediato ma anche la pazienza

dell’attesa e della lunga conservazione.

Podere Conca

Toscana bianco IGT Elleboro e Bolgheri rosso DOC

Agapanto, Podere Conca

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PODERE CONCA

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