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Arte del
Vino
A cura di
Paolo Bini
Podere Conca: il nuovo Bolgheri
Testo e foto di Paolo Bini
Lo scorrere delle stagioni sfuma
le tinte del paesaggio di Bolgheri
dai colori più accesi a quelli
pastello; una palette naturale che ruota
attorno al blu del mare e al verde delle
basse colline esso prospicienti; i raggi
del sole estivo accendono la costa e l’azzurro
del cielo mentre in autunno il territorio
assume romantiche suggestioni
ocra e riflessi scuri sui boschi di piante
sempreverdi. Podere Conca è incastonato
in questo incantevole contesto: un
vecchio casale ottocentesco finemente
ristrutturato circondato da nove ettari
coltivati a vite e ulivo a regime rigorosamente
biologico, in piena sintonia con
i cicli di vita naturali e proteggendo la
biodiversità. Quello di Silvia Cirri, CEO
aziendale, è stato amore prima ancora
di idea imprenditoriale per un territorio
così generoso; una ristrutturazione e un
ammodernamento che avanzano da oltre
quarant’anni in cui costante è stata
la produzione olearia EVO ma affiancata
ultimamente da un’attività vitivinicola
di tutto rispetto sotto il profilo qualitativo.
A Podere Conca si respira la tradizione,
la dedizione e l’attaccamento per
questi luoghi da rispettare e valorizzare
con mani attente all’ecosistema e ai
preziosi frutti della terra. Vigneti coltivati
prevalentemente a uve che hanno
fatto la storia di Bolgheri e quella dei cosiddetti
Supertuscan conosciuti in tutto
il mondo. Protagonisti quindi i vitigni a
bacca nera Cabernet Franc e Cabernet
Sauvignon ma interessantissima
è stata la scelta
di impiantare Ciliegiolo,
una decisione che guarda
indietro alla secolare
tradizione toscana volgendosi
però verso uno stile
più moderno e innovativo.
Stessa intuizione per i
bianchi dove il tipico Vermentino
di zona qui è sostituito
da Chardonnay,
Sauvignon blanc ma, so-
prattutto, dal Viognier uva che ben si
adatta anche in queste aree. La nuovissima
cantina consentirà un ulteriore balzo
verso la definitiva consacrazione nell’olimpo
bolgherese fermo restando che i
due vini di Podere Conca, che hanno solamente
tre vendemmie di vita, lasciano
esterrefatti per l’eccellente rapporto qualità
prezzo.
Degustando il bianco Elleboro 2018 si
sprigionano aromi centrali di pesca e
fiore di ginestra circondati da quelli delicati
di ananas, albicocca e melissa; in
bocca è sostanzioso, pregevole per uno
sfizioso abbinamento a vostra scelta (o
umore) fra salsiccia di cinghiale, coda di
rospo in padella con pomodorini o ancora
un piatto etnico di riso basmati con
pollo e verdure. Il DOC Agapanto 2017
ha la stoffa del bolgherese corposo ma
estremamente elegante: profumi di ciliegia,
mora selvatica, petali di rosa scura e
violetta con dolci speziature di cannella e
I filari di Podere Conca
rientri aromatici di malva e balsamici; in
bocca soddisfa perché materico, polposo
ma con tannini morbidi che regalano
un sorso di carattere, lungo, carezzevole
e non stancante. Necessiterebbe ancora
di qualche mese per dare il meglio di sé
nel calice ma già ora lo vedremmo benissimo
accompagnato a del capriolo in
umido e, magari fra un po’ di tempo, ideale
per delle pernici alla cacciatora e, se
ne conserverete una bottiglia per almeno
dieci anni, armonico su del pecorino
stagionato. I grandi vini meritano un assaggio
immediato ma anche la pazienza
dell’attesa e della lunga conservazione.
Podere Conca
Toscana bianco IGT Elleboro e Bolgheri rosso DOC
Agapanto, Podere Conca
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PODERE CONCA