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LAND ITALIA magazine 54

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e d i t o

Pierluigi Ducci

Presidente del Land Rover Registro

Storico Italiano

Promosse o bocciate?

Quella di restaurare “a modo mio” una Series o una Defender sta diventando

una realtà sempre più in espansione, un fenomeno, se mi permettete,

che ricorda vagamente quello che in campo motociclistico viene chiamato

“Café Racer”, trasformare una vecchia moto, customizzandola, per

arrivare al risultato finale di creare una moto particolare. Si ricorre a piene

mani ai cataloghi dell’after market, a volte viene modificato anche il telaio,

si cambiano le sospensioni e si mischiano pezzi di diverse moto.

Ormai il fenomeno fra i motociclisti è pienamente accettato e coinvolge

una precisa nicchia di mercato.

Il fenomeno si sta espandendo anche alle nostre Land Rover, dove alcuni

commercianti non solo italiani, i più “cool” al momento sono portoghesi,

cavalcano l’onda improvvisandosi restauratori. Comprano vecchie Land

Rover a poco prezzo e con altrettanto poco le trasformano e le rivendono

a troppo rispetto a quello che valgono, imbellendole su internet tramite

servizi fotografici tipo “Milano Fashion Week”, distraendo così l’appassionato

dall’originalità del veicolo.

Sia chiaro, ognuno è libero di fare quello che vuole, l’importante è essere

coscienti di quello che vogliamo.

Quel tipo di Land Rover non potrà più essere considerato un veicolo di

interesse storico, un veicolo trasformato che ha perso la sua originalità ha

perso la sua storia.

Se proprio volete comprare una Land Rover autoprodotta e siete disposti a

spendere cifre considerevoli e neanche riscontrabili nei listini dell’usato,

assicuratevi che sia curata il più possibile e soprattutto che il motore sia

originale e ben messo a punto.

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