LAND ITALIA magazine 54
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L’epico ritorno in patria
Il ritorno secondo i piani doveva essere più
veloce, ripartendo dal Sud Africa il 25 agosto
avrebbero avuto solo un mese di tempo.
Viaggiano verso il Congo e poi il Lago Tanganika
senza grossi problemi. In Camerun
quotidiane piogge torrenziali seguite da fitte
nebbie accompagnano le loro giornate. Attraversando
una strada sommersa, le ruote di
Granta scivolano inesorabilmente verso valle
facendola precipitare per 150 piedi in un boscoso
dirupo. Grazie all’aiuto degli operai di
un cantiere stradale della ditta “Costans costruction”
la macchina viene faticosamente
recuperata dopo ore di duro lavoro. La carrozzeria
ha subito danni marginali, ma il ponte
posteriore si è piegato in modo irreparabile
e dev’essere sostituito cannibalizzando una
Land Rover abbandonata a Port Victoria.
Da qui il viaggio di ritorno sembra prendere
una piega epica con ogni genere di guaio
e imprevisto, come la perdita dei freni di
entrambe le vetture, un paio di conseguenti
tamponamenti, una delle due che traina l’altra
per andare avanti in qualche modo, una
strada chiusa per sette giorni in Nigeria, per
non parlare dell’attraversamento del deserto
del Sahara lungo 1315 miglia, con il provvidenziale
rifornimento di carburante alla
“stazione Balise 250”. Nota positiva, l’aiuto
dato a due autostoppisti svizzeri sopravvissuti
nel nulla da cinque giorni. Alla fine viene
raggiunto il Marocco, da Casablanca un traghetto
li trasporta a Gibilterra. Dopo l’abbandono
per raggiunti limiti di tempo da parte di
alcuni componenti della spedizione, il 4 dicembre
dopo 25.000 miglia le due Land Rover
fanno ritorno in patria.
La formula Oxford e Cambridge Expedition
con la partnership della Land Rover e delle
sue mitiche Series One 86 pollici Station Wagon
ha dato vita ad una serie di tre spedizioni
in diverse parti del mondo diventate leggenda:
TRANS AFRICA 1954, FAR EASTNER 1955-
56, SOUTH AMERICA 1957-58.
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