Il vino cresce in Italia e all’estero ma sul <strong>2020</strong> l’incognita di una nuova crisi
L’anno scorso in Italia le vendite nella distribuzione moderna sono aumentate del 2,8%, a un soffio da 2,1 miliardi. A volume la crescita è stata dell’1,4% mentre i prezzi hanno segnato un +1,4% a 3,82 euro/litro. U n 2019 frizzante per il vino italiano. Più vendite in Italia (con prezzi in salita) e decimo anno consecutivo di crescita dell’export. Un quadro perfetto su cui, però, nel <strong>2020</strong> si addensano nuvoloni: frenata dei mercati asiatici dopo lo choc del coronavirus, incognita dei dazi americani ed effetti della Brexit. L’anno scorso in Italia le vendite nella distribuzione moderna (iper+super+libero servizio), rilevate da Iri, sono aumentate del 2,8%, a un soffio da 2,1 miliardi. A volume la crescita è stata dell’1,4% mentre i prezzi hanno segnato un +1,4% a 3,82 euro/litro. Nel 2018 i prezzi sono saliti addirittura dell’8%. Scomponendo i dati generali, il valore dei vini fermi è migliorato dell’1,8%; in calo invece Prosecco frizzante (-5,8%) e Lambrusco (-0,9%). In espansione gli spumanti: +12,3% il Prosecco e +5,4% il metodo classico. Ancora in calo l’Asti: -0,6%. Nelle vendite a volume si distinguono l’Amarone con +20% e il Prosecco spumante con +16%. Seguono il Traminer, +12% e il Chianti, +7%. E ancora: Vermentino +6%, Barbera +5%, Brunello +4%, Montepulciano d’Abruzzo +2%. Perdono invece terreno nelle preferenze dei consumatori italiani Lambrusco, -1%, e Chianti Classico, -3%. Corre l’export Sul fronte internazionale, la Francia è sempre più forte e irraggiungibile, l’Italia consolida la sua seconda posizione rispetto a una Spagna in difficoltà. <strong>DM</strong> MAGAZINE 5