Rivista "Agricoltura" Regione Piemonte - n. 98 giugno 2020
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GIULIO PORZIO, Presidente Vignaioli Piemontesi
L’emergenza Coronavirus ha
avuto un forte impatto sul vostro
settore, con la chiusura
degli operatori turistici e della
ristorazione nei territori dell’enogastronomia
di qualità. Qual
è il quadro della situazione?
Vino, ristorazione e accoglienza sono
i settori più colpiti dall’emergenza
Covid-19. È ora di chiederci cosa possiamo
fare di diverso che non facevamo
prima e che oggi ha un valore. È
ora di cogliere le nuove opportunità.
I nostri ristoratori hanno inventato
nuove forme di lavoro con il servizio
di consegna a domicilio o il take
away. Molti hanno scelto di mantenerli
anche dopo la fase critica.
Inoltre, anche che il canale della
grande distribuzione ha avuto un
ruolo importante per la commercializzazione
dei nostri vini.
Ora bisogna ripensare il rapporto
tra cantine e grande distribuzione:
noi non vogliamo che sia una parentesi
ma l’inizio di nuove forme
di alleanze e di collaborazione.
In che modo si sono “reinventate”
le aziende vitivinicole da un
punto di vista commerciale e di
marketing/comunicazione?
“IL BISOGNO DI SENTIRSI
PARTE DI UNA SQUADRA”
Siamo passati dall’andare in giro
per il mondo, saltando da un aereo
all’altro, a dover utilizzare in modo
più professionale tutte le nuove
tecnologie per rimanere connessi
con i nostri clienti: social network,
e-commerce, blog. Ma nello stesso
tempo, siamo tornati a curare e
cullare il cliente e a raccogliere le
richieste di nuovi clienti di prossimità.
Continueremo a farlo anche
fuori dall’emergenza perché il coronavirus
ci ha anche insegnato
quanto il contatto umano sia importante
e insostituibile.
Che ruolo ha la cooperazione
nel rilancio del settore? Può essere
un valore aggiunto?
In questi mesi, la cooperazione si è
attrezzata per dare da bere un vino
con un buon rapporto qualità prezzo.
Vignaioli Piemontesi ha quotidianamente
aggiornato il sito internet con
le cantine associate che facevano consegne
a domicilio, invitando tutti a
ordinare nella cantina più vicina onde
evitare lunghi spostamenti. Questi
servizi, forniti durante l’emergenza,
vanno mantenuti e incrementati.
Di sicuro, la cooperazione è un
valore aggiunto: nei momenti difficili,
l’unione fa la forza. Non dimentichiamoci
che la cooperazione
dà la garanzia ai soci viticoltori
che verrà ritirato tutto il prodotto
a prescindere dall’andamento di
mercato. Le cantine ritirano sempre
tutte le uve perché sono attente
all’aspetto sociale. In questi momenti
crescono i soci perché c’è bisogno
di sostegno, di non sentirsi
soli ma parte di una squadra.
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