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BresciaUp Dicembre 2020

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IL TEMPIO DI ABU SIMBEL<br />

di Edward Battisti<br />

Uno dei monumenti più importanti di tutta l’architettura<br />

egizia, innalzato ai tempi di Ramesse<br />

II, faraone della XIX Dinastia e del Nuovo<br />

Regno, ed a lui dedicato.<br />

Quando fu costruita la imponente diga di Assuan,<br />

si pose il problema del salvataggio di<br />

tale complesso, che sarebbe stato altrimenti<br />

condannato alla sommersione.<br />

Un progetto molto ardito, ed un lavoro minuzioso,<br />

ed impegnativo, durato dal 1964 al 1968,<br />

al quale parteciparono anche tagliatori delle<br />

Alpi Apuane e di Botticino, tutti esperti marmisti,<br />

risolsero brillantemente il problema.<br />

Le statue vennero sezionate, ed i pezzi numerati<br />

e ricomposti in una zona più alta, precisamente<br />

circa 65 metri più in alto e circa 215 metri<br />

più indietro, con un lavoro talmente preciso,<br />

che è praticamente impossibile pensare che le<br />

statue non si trovino nella posizione originale.<br />

Venne anche ricostruita artificialmente la collina<br />

di appoggio, con un’anima di calcestruzzo<br />

per dare più solidità alla struttura.<br />

La caratteristica principale di Abu Simbel è la<br />

facciata, con i 4 colossi di Ramesse II (1279-<br />

1213 a.c.) alti 20 metri scolpiti nella roccia, uno<br />

dei quali decapitato a seguito di un terremoto,<br />

con il caratteristico copricapo “nemes” ed il<br />

cobra “iaret” simbolo del Basso Egitto<br />

Personaggi più piccoli fiancheggiano le statue<br />

o sono posizionati tra le ginocchia, rappresentando<br />

mogli e figli del faraone, ma sono talmente<br />

minuti che quasi si perdono di fronte<br />

all’immenso volume degli elementi principali.<br />

L’orientamento astronomico del complesso<br />

era tale, che il 22 Febbraio ed il 22 Ottobre,<br />

anniversari della nascita e dell’incoronazione<br />

del faraone, il sole nascente inviasse la sua<br />

luce tra le porte del tempio, ed il corridoio della<br />

lunga e buia sala ipostila con i suoi otto pilastri<br />

e che illuminava le statue poste alla fine<br />

del tempio, creando indubbiamente un effetto<br />

suggestivo.<br />

Con lo spostamento, l’allineamento è stato comunque<br />

ricreato il più possibile simile all’originale.<br />

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