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IL TEMPIO DI ABU SIMBEL<br />
di Edward Battisti<br />
Uno dei monumenti più importanti di tutta l’architettura<br />
egizia, innalzato ai tempi di Ramesse<br />
II, faraone della XIX Dinastia e del Nuovo<br />
Regno, ed a lui dedicato.<br />
Quando fu costruita la imponente diga di Assuan,<br />
si pose il problema del salvataggio di<br />
tale complesso, che sarebbe stato altrimenti<br />
condannato alla sommersione.<br />
Un progetto molto ardito, ed un lavoro minuzioso,<br />
ed impegnativo, durato dal 1964 al 1968,<br />
al quale parteciparono anche tagliatori delle<br />
Alpi Apuane e di Botticino, tutti esperti marmisti,<br />
risolsero brillantemente il problema.<br />
Le statue vennero sezionate, ed i pezzi numerati<br />
e ricomposti in una zona più alta, precisamente<br />
circa 65 metri più in alto e circa 215 metri<br />
più indietro, con un lavoro talmente preciso,<br />
che è praticamente impossibile pensare che le<br />
statue non si trovino nella posizione originale.<br />
Venne anche ricostruita artificialmente la collina<br />
di appoggio, con un’anima di calcestruzzo<br />
per dare più solidità alla struttura.<br />
La caratteristica principale di Abu Simbel è la<br />
facciata, con i 4 colossi di Ramesse II (1279-<br />
1213 a.c.) alti 20 metri scolpiti nella roccia, uno<br />
dei quali decapitato a seguito di un terremoto,<br />
con il caratteristico copricapo “nemes” ed il<br />
cobra “iaret” simbolo del Basso Egitto<br />
Personaggi più piccoli fiancheggiano le statue<br />
o sono posizionati tra le ginocchia, rappresentando<br />
mogli e figli del faraone, ma sono talmente<br />
minuti che quasi si perdono di fronte<br />
all’immenso volume degli elementi principali.<br />
L’orientamento astronomico del complesso<br />
era tale, che il 22 Febbraio ed il 22 Ottobre,<br />
anniversari della nascita e dell’incoronazione<br />
del faraone, il sole nascente inviasse la sua<br />
luce tra le porte del tempio, ed il corridoio della<br />
lunga e buia sala ipostila con i suoi otto pilastri<br />
e che illuminava le statue poste alla fine<br />
del tempio, creando indubbiamente un effetto<br />
suggestivo.<br />
Con lo spostamento, l’allineamento è stato comunque<br />
ricreato il più possibile simile all’originale.<br />
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BRESCIAUP